lunedì 17 novembre 2014

flashes e schegge dall'India
1) Posso ora continuare a berlo, il the? la deliziosa risposta adolescenziale di Mohammad, al mio richiamo per averlo ordinato a mie spese senza chiedermelo al Madras Cafe.
2) Su sollecitazione allarmata di kailash, i piedi che quando dormo devo ora volgere alla testata del letto in direzione opposta all'immagine che vi ho appesa di Ganesha, per timore di offendere la suscettibilità pur del più amabile tra gli dei hindu
3) Chandu che vestito solo d'aria si riscalda nel cortile di casa al braciere che vi ha acceso con carta di giornale, mentre io solo assisto sgomento alla fiamme che divampano accanto alla sua nuda carne, senza che Kailash o Vimala abbiano avvertito il pericolo che stava correndo
4) io che seguito a fare ritorno ogni giorno al Parwanath temple solo per motivo di studio , tra le guide che seguitano a farvi ritorno solo per denaro, finanche quando la luce langue a tal punto che i turisti frettolosamente condottivi e ricondottivi via non possono più intravedervi alcunché, discesivi dai pullman che ve li hanno scaricati secondo ordinanza.
5) a rendere giustizia di ogni ingiuria ai penultimi e agli ultimi, al patrimonio universale dei sacri templi hindu di Khaiuraho, la anziana signora brasiliana convenutavi allo stremo di sé, pur senza avere più nemmeno la forza di risalirne le piattaforme fino agli interni altolocati, che alla giovane guida Ganesha che seguita a ripeterle che le scene erotiche sono immagini del Kamasutra, asservendone al sesso gli intenti religiosi, secondo la vulgata che alla stessa stregua delle venali guide locali, profumatissime e profumatissimamente autoremunerantesi con ogni procacciamento di sorta, già lo accomuna agli accalappiatori in motoretta dei turisti per strada, - i lapkas, gli odierni tughs di Kajuraho-, senza nemmeno l'alibi della loro miseria, no, no, no, are spiritual images, persevera a ripetere, nel reiterato diniego che la sua gentilezza seguita a opporre.
( post scriptum l'immagine che non riesco a porre in rete di un casolare indiano, che non è il falso della ricerca dell'autentico nell'altrui decrescita felice)

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