martedì 18 novembre 2014

Quando Kailash sa pur essere un gran figlio di lapka ( ein kleiner spass)

Quando Kailash sa pur essere un gran figlio di lapka
( ein kleiner spass)
Domenica scorsa era una festa goduriosa il volto di Kailash.
Alla coppia di turisti messicani dei quali a sera inoltrata era rimasto il solo conducente di taxi ad attendere l’ uscita dall’ hotel Radisson, per portarli nel restaurant Gandhi ch’era poco oltre la svolta della strada aveva richiesto 300 rupie, il corrispettivo di una trentina di chilometri di percorso. Aveva poi accondisceso di convenire per la metà, e quando alla fine della cena erano risaliti sull’autorickshaw, al loro reclamo all’atto di pagare la corsa che anche le 150 rupie pattuite sembravano loro un’enormità, aveva offerto l’extra di un giretto gratis nel bazar, dove avrebbero potuto comodamente effettuare acquisti. Si riprometteva così di procacciarsi la commissione che gli sarebbe spettata, magari lo straordinario delle 25.000 rupie che si era intascate la sera prima il conducente che ne condivideva l’attesa dei turisti in uscita dall hotel, quello che per proteggersi dai nugoli di polvere della strada in via di rifacimento allargato recava sul volto il fazzoletto calato di un bandito, tanto può l’imperversare in Khajuraho dei lapkas, le cui provvigioni raggiungono a far gravare una ricarica del 35% , sull’importo richiesto ai turisti per gli acquisti che effettuano nei negozi a cui li accompagnano. Peccato per l’amico che i due turisti messicani si siano limitati all’acquisto di uno scialletto, che gli è valso non più di un centinaio di rupie. Ma al suo rientro a casa compensava il magro introito supplementare la porzione di un succulento chicken curry che si era procacciato all’ingresso della coppia del ristorante, non bastandogli affatto, si era schernito, le misere 50 rupie che gli avevano allungato per averne procacciato la consumazione della cena.
La goduria con cui insieme a Chandu, nella television room, ne gustava il sugo squisitamente speziato con del chiappati, facendomene a mia volta partecipe ghiotto , era ben altro appagamento, per l’amico, del godimento morale di cui nel pomeriggio e l indomani mattina gli avevo detto che poteva ben essere contento, quando la signora francese che insieme al marito aveva accompagnato ai templi e in agenzia per fare il biglietto per Orccha di prima classe, il migliore possibile, “ you are very good person”, l’aveva omaggiato, tanto più il lunedì mattina, quando li aveva condotti alla stazione ferroviaria, per essersi presentato con l’indicazione scritta dei posti che avevano prenotato, di cui in rete avevo condotto per lui l’enquiry.
Ma la sua incapacità di alcun rendimento di grazie, nella consapevolezza che nulla al mondo ci spetta di diritto ma solo per grazia, una disposizione dell’anima alla cui acquisizione si riducono i miei intenti evangelici nei suoi riguardi, lo lasciava ancora irritato con quel madarchor del consorte della squisita signora, non fosse stato per il cui desiderio di ripiegare in albergo , la signora avrebbe consentito di buon grado a farsi condurre ai templi jain.
“ Kailash, come ripeterti, che un turista non è un madarchor solo perché intende fare quello che vuole, e non può spendere che secondo le sue disponibilità? “
dopo che la sera scorsa kailash è andato in escandescenze contro il procacciatore di turisti per il greenwood hotel , della sua stessa casta,che non gliene assicura più per dei sightseeings, benchè quando io ero ancora in Italia gli avesse offerto ospitalità per due notti nella mia stanza, al riparo dal gestore del ristorante dell’hotel harmony che avrebbe voluto vederlo in galera per una vetrata infranta, e che kailash aveva rabbonito nei suoi riguardi, Tornavo con lui sugli antefatti, oggi presso il talab, una volta condotti a scuola i bambini in tuk tuk, e non ci restava che la condivisione del punto che in khajuraho guide ed escort, accompagnatori e conducenti, belli e brutti così fan tutti, tutti quanti lapkas, con la sola differenza tra chi ne ha rilasciata la licenza e chi no.
Lasciavo affidato al silenzio che rischio l insorgere di una tosse consultiva reattiva per i suoi modi privi di garbo nei miei riguardi , il corollario a giustificazione del tutto, che nella mente di kailash è il corso e il ricorso di un ritornello quotidiano, che il turista, l'ospite sacro, ha proprio quello che gli spetta, se ti crede solo se gli menti, ti  considera solo lo derubi.
“ money is nothing for me, friendship is all” il motivetto locale irresistibile che a tanto basta.

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