sabato 23 febbraio 2019

l'eco-ostello greenwashing


Signor Direttore,
E’ ben difficile, che nelle  sue  prese di posizione, la giunta di Mantova  non riconfermi  la supposizione che il patrimonio culturale e artistico ed ambientale della nostra città , il gioiello che i suoi esponenti enfatizzano tanto,  valga in  effetti,  più che come bene comune primario per lo sviluppo salubre e formativo  di chi vi  risieda  o che la  visiti, sia egli straniero o concittadino o nostro  connazionale,  soprattutto o soltanto come  utile commerciale e consensuale, per acquisire  così i fondi per finanziare altre attrattive ugualmente finalizzate, in un ciclo continuo di feste di corte che hanno da finanziare  altre feste di corte per la propria riconferma politica, nonostante che la cultura e l’arte, ed i beni naturali, non siano solo e soprattutto il turismo  eco-friendly e l’arci-civiltà dello spettacolo.  Così anche il contributo benemerito di tre milioni di euro  della Cariplo per Mantova hub diventa l occasione, per l’assessore Murari, per rilanciare l’ eco ostello di un ecoturismo smentito sulle altre sponde dei laghi di Mantova dal pronunciamento per il termovalorizzatore pro Gest, un impianto che insieme con la salute di chi abita e vive in Mantova  pregiudica  la  fruibilità salutare dei percorsi  nel parco del Mincio in prossimità delle  Cartiere Burgo. Hanno mai sentito parlare, i nostri amministratori,  di mistificazioni green washing? E perché, di grazia, riservare l’ostello ai soli turisti , e non anche e innanzitutto a visitatori che siano ricercatori e studiosi, a  partecipanti a convegni e a conferenze, a  stagisti vari,  o musicisti ed artisti, in un tempo di cattedrali e di élites reali sommerse, che di certo con il godimento conoscitivo della nostra città hanno ben più a che fare.
Odorico Bergamaschi

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