lunedì 22 giugno 2020

sulla plasmoterapia


Gentile Direttore
Sulla plasmoterapia accade che tra i sentinelli securitari si possano sentire circolare in rete facezie del genere: ” Quindi mi state dicendo che preferireste prendere il Covid e farvi curare con il plasma, piuttosto che farvi vaccinare? Davvero? Really ?” . Comunque la si pensi, amenità a parte , sta di fatto che ancora non sono stati trovati né il vaccino contro l’Hiv AIDS, né quelli contro la dengue o contro la stessa SARS. e che dovremo comunque convivere a lungo con il coronavirus, cui per lo più siamo stati in grado di far fronte con il ricorso ad un lockdown dopo l’altro, che si stanno rivelando essi stessi una immane tragedia, come attesta il crimine colposo contro l ‘umanità del geronticidio dei poteri lombardi. Posso assicurare che noi italiani siamo nel radar di quasi tutte le popolazioni del mondo, che ci assumono come modello di riferimento finanche in ogni minimo mutamento assunto nella nostra vita quotidiana, solo che ben poche di esse dispongono del nostro welfare e dei nostri ammortizzatori sociali , e che altrove chi per lockdown deve lasciare il lavoro finisce quasi sempre per perderlo. Cito sempre in merito, intervenendo in rete, la situazione attuale dell’ India, dove per combattere un morbo che deve ancora raggiungere il suo picco, e che ha fatto finora qualche migliaio di vittime accertate, 100 milioni di persone hanno perso il lavoro, e 45 milioni sono dei migranti finiti per strada , nel ritorno di migliaia di Km ai loro villaggi, stando ai lacunosi dati disponibili. Più globalmente si prevede che nel mondo 1 miliardo e mezzo di persone perderanno il lavoro a seguito dei lockdowns. Ragion per cui, così come i farmaci anti-retrovirali lo furono quanto all’Hiv-AIDS, ogni trattamento terapeutico del covid -19 che sia di una certa efficacia, consista esso nell’ uso di farmaci creati per combattere altri virus, ad esempio anti-malarici o anti-Ebola, o sia la plasmoterapia di cui sto sottotraccia seguitando a parlare fin dall ‘inizio, se tale terapia o protocollo si rivela una polizza di assicurazione contro la mortalità dovuta al covid-19, consentendo al contempo di minimizzare i lockdowns, è un'autentica pillola doppiamente magica. Si chieda a chi di noi sia omosessuale , se preferirebbe sopravvivere in continenza continuando ad aspettare da quasi 40 anni un vaccino che ancora non c’è , o poter già vivere la propria sessualità, anche promiscuamente, confidando nei cocktail anti-retro virali. O debbo pensare che tra di noi ci sia chi magari avendo una pensione o uno stipendio assicurato, immagini d poter resistere in quarantena quarant’anni in attesa di un vaccino che non si riesce a produrre? Come se quanto ai già 120 vaccini anticovid 19 in lista d’attesa, bastasse la validità indiscussa dell’ uno o dell’altro per la sua approvazione unanime… La dicono lunga i boicottaggi dei vari vaccini anti-Ebola pur rivelatisi efficaci….Quanto alla plasmo-terapia, che si sperimenta oramai dall’ America all’ Asia per debellare il covid-19, ricordo a chi, vaccinaro ad oltranza, sostiene a torto che la plasmoterapia che si caldeggia tanto sarebbe una pratica vecchia e risaputa, e pertanto irrilevante, che se è per questo il lockdown che stiamo soffrendo è una prassi che risale almeno al medioevo, anche nei suoi dpcm di ogni risma, a differenza delle strategie della tracciabilità coreane o della regione Veneto, o del lockdown mitigato dalla fiducia nei propri concittadini della Svezia.
Odorico Bergamaschi

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