FINZIONI INDIANE
Sembra proprio che non abbia ancora imparato da un’esperienza oramai decennale dell’India, che ciò che gli indiani hanno da offrirti o venderti è soprattutto la finzione sul proprio conto.
Kailash, come al nostro primo incontro ebbe a vendermi la fasullaggine di essere il manager dell hotel di cui era invece un addetto alle pulizie delle camere per non più di 1500 rupie mensili, fino ad oggi si è ostinato a farmi credere che fossero suoi, alla morte del padre , i due campi che queste ultime settimane mi sono ostinato a lamentarmi che per la siccità rimanessero incolti, impegnandomi a provvedere ai costi per raggiungere l’acqua in profondità, dotarci di un pompa e di un generatore a cherosene, pur di assicurarne ogni anno i raccolti, ora che con l’asfaltatura di gran parte del tratto di strada che vi perviene in Byathal, sono diventati più facilmente raggiungibili in più breve tempo.
Già mi immaginavo. Me illuso, lungo i percorsi per i campi in bicicletta tra greggi ed armenti, che a vincere su tutto diventasse nella mia vita alfine il duro lavoro invece che l amore, che nella mia esistenza stesse maturando il passaggio dalla poesia di vane evasioni delle Bucoliche a quella dell improbus labor delle Georgiche, di cui ero tornato a riprendere il libro primo, a che mi svezzasse alla “urgens egestas” dei campi, che importavano le avvisaglie sul durum genus che mi si prospettava davanti
In realtà l’asfaltatura delle strade che recano ai villaggi rurali a sud di Khajuraho ha piuttosto accorciato il tragitto verso la verità, con le gambe delle bugie, a seguito anche di quanto mi ha confidato il ragazzo di famiglia brahminica che vive a Bamnora, Atul, che mi ha raggiunto lungo la via asfaltata in questi giorni lungo la quale mi esaltava di raggiungere magnificamente il villaggio, nel quale mi ha accompagnato sino al tempio della Sakti divina. Già a novembre mi aveva rivelato che in assenza di acqua le sue colture non erano pervenute a fornire un raccolto. Ed ora? Mi mostrava , presso l immenso peepal che grandeggiava nella radura oltre il villaggio un campo lasciato incolto, per indicarmi la sorte che era toccata anche agli altri dei suoi sette campi.
E Kailash, mi sono arrovellato ieri mattina, diventando con lui scontroso, ha in me un forestiero che intende pagargli a fondo perduto l’approvvigionamento dell’acqua, la recinzione dei campi e la semina delle colture, e non si da fare nemmeno per fornirmi una risposta. Lo stesso che Mohammad, che si è attirato l ira del principal che l ha tratto fuori della classe per somministrargli una brava sberla, perché ha contraccambiato finora il mio sostegno economico alle sue frequentazioni scolastiche con esiti di poco di sopra all uno di media, un’insussistenza di qualsiasi profitto, in hindi, o in matematica, i cui termini infimi non trovano che una relativa giustificazione nella sua angosciosa situazione familiare e nella sua salute precaria.
Kailash aAnche ieri sera, per il tramite di Ajay, dopo avere mancato di propiziare il mio incontro con suo padre, voleva farmi credere che il problema fosse solo quello della gente ladra del villaggio che si porta via di tutto, la loro gelosia che non perdona, per cui, quando con Katerina ha sostato nel villaggio, vi era stato chi non aveva mancato di insinuarle che stesse in compagnia di un indiano facile a ubriacarsi.
Se così era, avremmo potuto comunque procedere con la trivellazione, e limitarci per ora alla “ bari” della recinzione dei campi, ho obbiettato. O si sarebbero portati via anche quella, quei madarchor dei suoi compaesani.?
Così, sin che oggi , dopo la mia rivisitazione dei templi, l'amico si è fatto sotto e mi è venuto insolitamente incontro nel Lassi corner, per dirmi tutta la verità, dopo che i fraintendimenti che aveva ingenerato con la sua menzogna avevano sollevato contro di lui anche sua madre.
Quei campi sono di sua nonna, in verità, che li ha ereditati alla morte del marito, e tra Kailash e quei campi si interponevano il padre e due fratelli, pur non considerando che alla sua stessa stregua potevano accampare i loro diritti su quelle terre anche suo fratello e sua sorella…
Nessun lavoro che avessimo fatto sui campi, gli ho schiarito la mente, avrebbe potuto minimamente farlo precedere nella linea di successione alla morte della nonna, e nemmeno con il conforto di una dichiarazione dell’avola che lo nominasse unico suo erede dei terreni, avrebbe potuto evitare che gliene restasse affidata solo qualche zolla…
E come è tipico della mente indiana, quando è messa alle strette, Kailash ha cominciato a divagare sulle fortune terriere di quella vecchia ottuagenaria in quella sua casipola di fango, così rattrappita e rinsecchita e sdentata e lacrimosa alla vista. Nel suo villaggio natale, oltre ai campi che le sono rimasti in Byathal, ci sono quattro appezzamenti che sarebbero di sua proprietà,non fosse che su di essi hanno messo le mani dei potenti e pericolosi raja locali.
Quando sono rientrato di li a qualche minuto da un orinatoio, c’era con Kailash un suo zio che è ora ispettore dei campi, che avrebbe contattato il suo collega che opera nella zona in cui sono segnati come di sua proprietà quelli della nonna, perché conduca intanto un’inchiesta in merito.
Poi, nella locanda del Lassi corner, Kailash si è abbandonato ai rimpianti della fortuna terriera che il nonno ha lasciato che andasse dispersa, quando ancora non c’era la diga, i campi restavano aridi e incolti, e non valeva nemmeno la pena a giudizio del nonno di pagare una rupia e cinquanta di imposte per conservarla- Quindi mi ha detto di come anche solo i miei intenti di prendersi cura di quei campi abbia messo in apprensione Vimala, che per analfabeta e incolta che sia, ha il terrore di tutto ciò che ha la parvenza di un ritorno nel villaggio di Buyathal. La gente vi è divenuta di una violenza intollerabile, tutti i giorni un drama o una rissa, i dalit perché spendono in bevande alcoliche i loro guadagni, i raja perché non mancano di provocare chi sia di passaggio sul loro cammino.
Ne avrei riparlato, delle fiction di Kailash, in ufficio con Mohammad quando mi sono ritrovato da solo, con lui, che a sua volta, più che fingere, è di per se tutta una finzione, con il suo ricercarmi di sua iniziativa giammai quando si dia solo il caso di una lezione o di un incontro, poi con il disdegnare contrito come fosse un’offesa alla sua dignità anche solo il proporgli l’acquisto, o di cibarsi, di ciò che poi vuole nella sua versione più accessoriata o che si mangia a quattro palmenti, e che è la vera ragione della sua venuta di sua iniziativa. Come era un’illudermi il decantarmi i suoi studi per cui mi richiedeva il pagamento del suo insegnante o di un eserciziario, quand’io perché attendesse alla scuola gli chiedevo che restasse a casa anziché seguirmi nelle mie passeggiate come lui era intenzionato ed a me sarebbe così tanto piaciuto- .
“Tutti , qui in India, sembra che abbiano di che creare realtà inesistenti su di sé. Tuo cugino ha detto a tuo padre di attendere due mesi prima che possa assicurargli un impiego a Ratlam. Ecco, anche lui sta forse coprendo una finzione che ha raccontato a papà, come è una una finzione tutto ciò che il cugino Bilal ha detto a tuo padre sulle opportunità che offrirebbe Khajuraho, riducendolo alla sua situazione attuale”, per cui deve tornare a vendere the perché in casa c'è solo acqua e farina.
Ci raggiungeva allora una telefonata di Kailash, che mi assicurava che per il suo pernottamento in Delhi, prima della partenza per Mosca, la camera al “ground floor” era stata già assicurata nell’albergo in cui Katerina l’aveva richiesta.
E per l indomani, se si fosse rifatta viva, si poteva provvedere a che pranzasse con noi.
“ E il costo di 100 rupie, ma poi Katerina ci ricorderà ancora”.Sembra proprio che
non abbia ancora imparato da
un’esperienza oramai decennale dell’India, che ciò che gli indiani hanno da venderti è soprattutto la finzione
sul proprio conto. Kailash, come al nostro primo incontro ebbe a vendermi la fasullaggine di essere il manager dell hotel di cui era invece un addetto alle pulizie delle camere per non più di 1500 rupie mensili, fino ad oggi si è ostinato a farmi credere che fossero suoi, alla morte del padre , i due campi che queste ultime settimane mi sono ostinato a lamentarmi che per la siccità rimanessero incolti, impegnandomi a provvedere ai costi per raggiungere l’acqua in profondità, dotarci di un pompa e di un generatore a cherosene, pur di assicurarne ogni anno i raccolti, ora che con l’asfaltatura di gran parte del tratto di strada che vi perviene in Byathal, sono diventati più facilmente raggiungibili in più breve tempo.
Già mi immaginavo. Me illuso, lungo i percorsi per i campi in bicicletta tra greggi ed armenti, che a vincere su tutto diventasse nella mia vita alfine il duro lavoro invece che l amore, che nella mia esistenza stesse maturando il passaggio dalla poesia di vane evasioni delle Bucoliche a quella dell improbus labor delle Georgiche, di cui ero tornato a riprendere il libro primo, a che mi svezzasse alla “urgens egestas” dei campi, che importavano le avvisaglie sul durum genus che mi si prospettava davanti
In realtà l’asfaltatura delle strade che recano ai villaggi rurali a sud di Khajuraho ha piuttosto accorciato il tragitto verso la verità, con le gambe delle bugie, a seguito anche di quanto mi ha confidato il ragazzo di famiglia brahminica che vive a Bamnora, Atul, che mi ha raggiunto lungo la via asfaltata in questi giorni lungo la quale mi esaltava di raggiungere magnificamente il villaggio, nel quale mi ha accompagnato sino al tempio della Sakti divina. Già a novembre mi aveva rivelato che in assenza di acqua le sue colture non erano pervenute a fornire un raccolto. Ed ora? Mi mostrava , presso l immenso peepal che grandeggiava nella radura oltre il villaggio un campo lasciato incolto, per indicarmi la sorte che era toccata anche agli altri dei suoi sette campi.
E Kailash, mi sono arrovellato ieri mattina, diventando con lui scontroso, ha in me un forestiero che intende pagargli a fondo perduto l’approvvigionamento dell’acqua, la recinzione dei campi e la semina delle colture, e non si da fare nemmeno per fornirmi una risposta. Lo stesso che Mohammad, che si è attirato l ira del principal che l ha tratto fuori della classe per somministrargli una brava sberla, perché ha contraccambiato finora il mio sostegno economico alle sue frequentazioni scolastiche con esiti di poco di sopra all uno di media, un’insussistenza di qualsiasi profitto, in hindi, o in matematica, i cui termini infimi non trovano che una relativa giustificazione nella sua angosciosa situazione familiare e nella sua salute precaria.
Kailash aAnche ieri sera, per il tramite di Ajay, dopo avere mancato di propiziare il mio incontro con suo padre, voleva farmi credere che il problema fosse solo quello della gente ladra del villaggio che si porta via di tutto, la loro gelosia che non perdona, per cui, quando con Katerina ha sostato nel villaggio, vi era stato chi non aveva mancato di insinuarle che stesse in compagnia di un indiano facile a ubriacarsi.
Se così era, avremmo potuto comunque procedere con la trivellazione, e limitarci per ora alla “ bari” della recinzione dei campi, ho obbiettato. O si sarebbero portati via anche quella, quei madarchor dei suoi compaesani.?
Così, sin che oggi , dopo la mia rivisitazione dei templi, l'amico si è fatto sotto e mi è venuto insolitamente incontro nel Lassi corner, per dirmi tutta la verità, dopo che i fraintendimenti che aveva ingenerato con la sua menzogna avevano sollevato contro di lui anche sua madre.
Quei campi sono di sua nonna, in verità, che li ha ereditati alla morte del marito, e tra Kailash e quei campi si interponevano il padre e due fratelli, pur non considerando che alla sua stessa stregua potevano accampare i loro diritti su quelle terre anche suo fratello e sua sorella…
Nessun lavoro che avessimo fatto sui campi, gli ho schiarito la mente, avrebbe potuto minimamente farlo precedere nella linea di successione alla morte della nonna, e nemmeno con il conforto di una dichiarazione dell’avola che lo nominasse unico suo erede dei terreni, avrebbe potuto evitare che gliene restasse affidata solo qualche zolla…
E come è tipico della mente indiana, quando è messa alle strette, Kailash ha cominciato a divagare sulle fortune terriere di quella vecchia ottuagenaria in quella sua casipola di fango, così rattrappita e rinsecchita e sdentata e lacrimosa alla vista. Nel suo villaggio natale, oltre ai campi che le sono rimasti in Byathal, ci sono quattro appezzamenti che sarebbero di sua proprietà,non fosse che su di essi hanno messo le mani dei potenti e pericolosi raja locali.
Quando sono rientrato di li a qualche minuto da un orinatoio, c’era con Kailash un suo zio che è ora ispettore dei campi, che avrebbe contattato il suo collega che opera nella zona in cui sono segnati come di sua proprietà quelli della nonna, perché conduca intanto un’inchiesta in merito.
Poi, nella locanda del Lassi corner, Kailash si è abbandonato ai rimpianti della fortuna terriera che il nonno ha lasciato che andasse dispersa, quando ancora non c’era la diga, i campi restavano aridi e incolti, e non valeva nemmeno la pena a giudizio del nonno di pagare una rupia e cinquanta di imposte per conservarla- Quindi mi ha detto di come anche solo i miei intenti di prendersi cura di quei campi abbia messo in apprensione Vimala, che per analfabeta e incolta che sia, ha il terrore di tutto ciò che ha la parvenza di un ritorno nel villaggio di Buyathal. La gente vi è divenuta di una violenza intollerabile, tutti i giorni un drama o una rissa, i dalit perché spendono in bevande alcoliche i loro guadagni, i raja perché non mancano di provocare chi sia di passaggio sul loro cammino.
Ne avrei riparlato, delle fiction di Kailash, in ufficio con Mohammad quando mi sono ritrovato da solo, con lui, che a sua volta, più che fingere, è di per se tutta una finzione, con il suo ricercarmi di sua iniziativa giammai quando si dia solo il caso di una lezione o di un incontro, poi con il disdegnare contrito come fosse un’offesa alla sua dignità anche solo il proporgli l’acquisto, o di cibarsi, di ciò che poi vuole nella sua versione più accessoriata o che si mangia a quattro palmenti, e che è la vera ragione della sua venuta di sua iniziativa. Come era un’illudermi il decantarmi i suoi studi per cui mi richiedeva il pagamento del suo insegnante o di un eserciziario, quand’io perché attendesse alla scuola gli chiedevo che restasse a casa anziché seguirmi nelle mie passeggiate come lui era intenzionato ed a me sarebbe così tanto piaciuto- .
“Tutti , qui in India, sembra che abbiano di che creare realtà inesistenti su di sé. Tuo cugino ha detto a tuo padre di attendere due mesi prima che possa assicurargli un impiego a Ratlam. Ecco, anche lui sta forse coprendo una finzione che ha raccontato a papà, come è una una finzione tutto ciò che il cugino Bilal ha detto a tuo padre sulle opportunità che offrirebbe Khajuraho, riducendolo alla sua situazione attuale”, per cui deve tornare a vendere the perché in casa c'è solo acqua e farina.
Ci raggiungeva allora una telefonata di Kailash, che mi assicurava che per il suo pernottamento in Delhi, prima della partenza per Mosca, la camera al “ground floor” era stata già assicurata nell’albergo in cui Katerina l’aveva richiesta.
E per l indomani, se si fosse rifatta viva, si poteva provvedere a che pranzasse con noi.
Kailash, come al nostro primo incontro ebbe a vendermi la fasullaggine
di essere il manager dell hotel di cui era invece un addetto alle pulizie delle camere per non più di 1500 rupie mensili, fino ad oggi
si è ostinato a farmi credere che fossero suoi, alla morte del padre , i
due campi che queste ultime settimane mi sono ostinato a lamentarmi che per la
siccità rimanessero incolti,
impegnandomi a provvedere ai costi per raggiungere l’acqua in
profondità, dotarci di un pompa e di un
generatore a cherosene, pur di assicurarne ogni anno i raccolti, ora che con l’asfaltatura di gran parte del
tratto di strada che vi perviene in Byathal,
sono diventati più facilmente raggiungibili in più breve tempo.
Già mi immaginavo. Me
illuso, lungo i percorsi per
i campi in bicicletta tra greggi ed armenti, che a vincere su tutto diventasse
nella mia vita alfine il duro lavoro invece che l amore, che nella mia
esistenza stesse maturando il passaggio dalla poesia di vane evasioni delle Bucoliche a quella dell improbus labor delle Georgiche,
di cui ero tornato a riprendere il libro primo, a che mi svezzasse alla “urgens
egestas” dei campi, che importavano le
avvisaglie sul durum genus che mi si prospettava davanti
In realtà l’asfaltatura delle strade che recano ai villaggi rurali
a sud di Khajuraho ha piuttosto accorciato il tragitto verso la verità, con le
gambe delle bugie, a seguito anche di
quanto mi ha confidato il ragazzo di
famiglia brahminica che vive a Bamnora, Atul,
che mi ha raggiunto lungo la via asfaltata in questi giorni lungo la
quale mi esaltava di raggiungere magnificamente il villaggio, nel quale mi ha accompagnato
sino al tempio della Sakti divina. Già a novembre mi aveva rivelato che in assenza di acqua le
sue colture non erano pervenute a fornire un raccolto. Ed ora? Mi mostrava ,
presso l immenso peepal che grandeggiava
nella radura oltre il villaggio un campo lasciato incolto, per indicarmi la
sorte che era toccata anche agli altri
dei suoi sette campi.
E Kailash, mi sono arrovellato ieri mattina, diventando con lui scontroso, ha in me un forestiero che intende pagargli a fondo perduto
l’approvvigionamento dell’acqua, la
recinzione dei campi e la semina delle colture, e non si da fare nemmeno per
fornirmi una risposta. Lo stesso che
Mohammad, che si è attirato l ira del principal che l ha tratto fuori della
classe per somministrargli una brava sberla, perché ha contraccambiato finora
il mio sostegno economico alle sue frequentazioni scolastiche con esiti di poco
di sopra all'uno di media,
un’insussistenza di qualsiasi profitto, in hindi, o in matematica, i cui
termini infimi non trovano che una relativa giustificazione nella sua angosciosa situazione familiare e
nella sua salute precaria.
Kailash, anche ieri sera, per il tramite di Ajay, dopo avere mancato
di propiziare il mio incontro con suo padre, voleva farmi credere che il
problema fosse solo quello della gente ladra del villaggio che si porta via di
tutto, la loro gelosia che non
perdona, per cui, quando con Katerina ha
sostato nel villaggio, vi era stato chi non aveva mancato di insinuarle che
stesse in compagnia di un indiano facile a ubriacarsi.
Se così era, avremmo
potuto comunque procedere con la trivellazione, e limitarci per ora alla “
bari” della recinzione dei campi, ho obbiettato. O si sarebbero portati via
anche quella, quei madarchor dei suoi compaesani.?
Così, sin che oggi , dopo la mia rivisitazione dei templi,
si è fatto sotto e mi è venuto insolitamente incontro nel Lassi corner, per
dirmi tutta la verità, dopo che i fraintendimenti che aveva ingenerato con la
sua menzogna avevano sollevato contro di lui anche sua madre.
Quei campi sono di sua nonna, in verità, che li ha ereditati
alla morte del marito, e tra Kailash e quei
campi si interponevano il padre e
due fratelli, pur non considerando che alla sua stessa stregua
potevano accampare i loro diritti su quelle terre anche suo fratello e sua
sorella…
Nessun lavoro che avessimo fatto sui campi, gli ho schiarito la mente, avrebbe potuto
minimamente farlo precedere nella linea di successione alla morte della nonna,
nemmeno con il conforto di una dichiarazione dell’avola che lo nominasse unico
suo erede dei terreni, avrebbe potuto evitare che gliene restasse affidata solo
qualche zolla…
E come è tipico della mente indiana, quando è messa alle
strette, kailash ha cominciato a divagare
sulle fortune terriere di quella vecchia ottuagenaria in quella sua casipola di fango, così
rattrappita e rinsecchita e sdentata e lacrimosa alla vista. Nel suo villaggio
natale, oltre ai campi che le sono
rimasti in Byathal, ci sono quattro campi
che sarebbero di sua proprietà,non fosse che su di essi hanno messo le mani dei potenti e pericolosi
raja locali.
Quando sono rientrato di li a qualche minuto da un
orinatoio, c’era con lui uno zio che è ora ispettore dei campi, che avrebbe
contattato il suo collega che opera nella
zona in cui sono segnati come di sua proprietà i campi della nonna,
perché conduca intanto un’inchiesta in merito.
Poi, nella locanda del Lassi corner, Kailash si è
abbandonato ai rimpianti della fortuna terriera che il nonno ha lasciato che
andasse dispersa, quando ancora non c’era la diga, i campi restavano aridi e incolti, e non valeva
nemmeno la pena a giudizio del nonno di pagare una rupia e cinquanta di imposte
per conservarla- Quindi mi ha detto di come anche solo i miei intenti di
prendersi cura di quei campi abbia messo in apprensione Vimala, che per
analfabeta e incolta che sia, ha il terrore di tutto ciò che ha la parvenza di
un ritorno nel villaggio di Buyathal. La gente vi è divenuta di una violenza
intollerabile, tutti i giorni un drama o una rissa, i dalit perché spendono in
bevande alcoliche i loro guadagni, i raja perché non mancano di provocare alla
rissa chi sia di passaggio sul loro cammino.
Ne avrei riparlato, delle fiction di Kailash, in ufficio con Mohammad quando mi sono
ritrovato da solo, con lui, che a sua
volta, più che fingere, è di per se
tutta una finzione, con il suo ricercarmi di sua iniziativa giammai quando si
dia solo il caso di una lezione o di un incontro, con il disdegnare contrito
come fosse un’offesa alla sua dignità anche solo il proporgli l’acquisto, o di cibarsi, di ciò che poi
vuole nella sua versione più accessoriata o che si mangia a quattro palmenti, e
che è la vera ragione della sua venuta di sua iniziativa. Come era un’illudermi
il decantarmi i suoi studi per cui mi richiedeva il pagamento del suo
insegnante o di un eserciziario, quand’io perché attendesse alla scuola gli
chiedevo che restasse a casa anziché
seguirmi nelle mie passeggiate come era intenzionato. .
“Tutti , qui in India, sembra che abbiano di che creare realtà inesistenti su di
sé. Tuo
cugino ha detto a tuo padre di attendere due mesi prima che possa assicurargli un impiego a Ratlam. Ecco, anche
lui sta forse coprendo una finzione che ha raccontato a tuo padre, come è una
finzione tutto ciò che il cugino Bilal ha detto a tuo padre sulle opportunità
che offrirebbe Khajuraho, riducendolo
alla sua
situazione attuale”, per cui
deve tornare a vendere the perché
in casa c'è solo acqua e sale e farina.
Ci raggiungeva allora , una telefonata di Kailash, che mi
assicurava che per il suo pernottamento in Delhi, prima della partenza per
Mosca, la camera al “ground floor” era
stata già assicurata nell’albergo in cui Katerina l’aveva richiesta.
E per l indomani, se si fosse rifatta viva, si poteva
provvedere a che pranzasse con noi.
“ E' il costo di 100 rupie, ma poi Katerina ci ricorderà
ancora”.
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