Gentile signora Cinzia,
grazie vivissimamente della sua cara lettera , in particolare per i suoi auguri finali che mi rincuorano nella mia attività di ricerca, come per la sua disponibilità accordatami a leggerne dei referti, che mi consente ora di trasmetterle il réportage della mia escursione in Amarkantak e Sohagpur.
Quanto a scrivere una guida di Delhi, i lavori sono già in corso da tempo, ma delle mie peregrinazioni nella megacity ho lasciato in sospeso fin dall’anno scorso la rielaborazione testuale, non di certo la sperimentazione dal vivo di itinerari e percorsi, perché ho ritenuto di dovere concentrare i miei sforzi nel portare a termine e nel revisionare, interminabilmente, i réportages sul patrimonio templare hindu del Madhya Pradesh, in quant’è l’area che vi intercorre tra Morena ed Amarkantak, inclusi a sud il distretto di Vidisha. ed il Bundelkand ch’è nell Uttar Pradesh.
L’esplorazione ne è talmente fruttuosa , che per ogni tempio di cui compio la visita, ne scopro almeno un altro ancora da raggiungere in un futuro prossimo e che finisce in lista. Ed ai templi sconosciuti. perché ignoti, si sono aggiunti quelli sconosciuti benché rinomati, per quanto la civiltà dei selfie. li ha ridotti a sfondo a cui voltare le spalle.
(In ogni modo ho perlustrato già quasi tutto il patrimonio storico di Delhi, di cui più che una guida esaustiva, credo si debbano fornire saggi di itinerari esemplari, che ne raccordino la visita del patrimonio monumentale con quello dell’architettura moderna e contemporanea, non solo fornendone una descrizione dettagliata di ampio respiro storico e culturale, ma indicando nei minimi dettagli il modo concreto di pervenire a destinazione, in un work che sia in progress con i lavori stessi di ampliamento della metropolitana. Tra linee viola, gialle e blu, non basta di certo fornire il dato della stazione più vicina all’ opera che il lettore intende visitare, per assicurargliene quindi il raggiungimento finale, ci si ritroverebbe per lo più tra conducenti e popolazione locale, spesso di recente insediamento, a cui né i nomi degli edifici né il nome delle vie dicono nulla, e a cui solo l’abracadabra di formule quali “R.K. puram sector six” può schiudere la mente, come mi è capitato di riscontrare per il complesso delle tombe Wazirpur in Ramakrishnapuram area.)
Lo scritto che le ho così trasmesso in allegato non è né impeccabile, né definitivo. Non so quanto la mescolanza dei discorsi e delle esperienze vi sia opportuna. Ma una loro eventuale separazione, con una risoluzione ipertestuale del loro rapporto, non mi costerebbe una fatica improba.
Il testo sconta inoltre la miniaturizzazione inevitabile delle sue immagini, già compresse nella versione originaria che figura in rete.
Venendo infine di nuovo a Rana Dasgupta e a Kurwant Singh, sono per me un felice motivo per ringraziarla ulteriormente, per avermene assolutamente consigliato la lettura.
Archiviato temporaneamente Dasgupta, magnifico illustratore, a suo giusto dire, di come anche l' India globale tenda a variegarsi in una gerarchia spropositata di fortune e di sorti, vedrò ora di affrontare Khushwant Singh. di Delhi A Novel. Si, lei me l’aveva già suggerito, e di recente ho acquistato in Delhi una copia in inglese dell’opera. La prima impressione è stata ottima, e mi sembra che Kushwant Singh avrò modo di amarlo parecchio, nella corporalità viscerale della sua scrittura.
Con le mie più vive felicitazioni augurali quanto alla sua attività di insegnamento e di ricerca, auspicando che la lettura dei miei scritti ne sia un momento di un certo interesse e piacere,
un caro saluto
Odorico Bergamaschi
Varianti precedenti
Gentile signora Cinzia,
grazie vivissimamente della sua cara lettera , in
particolare per i suoi auguri finali che
mi rincuorano nella mia attività di ricerca, come per la sua disponibilità accordatami a leggerne dei referti, che mi consente ora di trasmetterle il réportage della mia escursione in Amarkantak e Sohagpur.
Quanto a scrivere una
guida di Delhi, i lavori sono già in corso da tempo, ma delle mie
peregrinazioni nella megacity ho lasciato in sospeso fin dall’anno scorso la rielaborazione testuale, non di
certo la sperimentazione dal vivo di itinerari e percorsi, perché ho ritenuto di
dovere concentrare i miei sforzi nel portare a termine e nel revisionare, interminabilmente, i réportages sul
patrimonio templare hindu del Madhya Pradesh, in quant’è l’area che vi
intercorre tra Morena ed Amarkantak, inclusi a sud il distretto di Vidisha. ed
il Bundelkand ch’è nell Uttar Pradesh.
L’esplorazione ne è
talmente fruttuosa , che per ogni tempio di cui compio la visita, ne scopro almeno
un altro ancora da raggiungere in un futuro prossimo e che finisce in lista. Ed ai templi sconosciuti. perché ignoti, si sono aggiunti quelli
sconosciuti benché rinomati, per quanto la civiltà dei selfie. li ha ridotti a sfondo a cui voltare le spalle.
(In ogni modo ho perlustrato già quasi tutto il patrimonio storico di Delhi, di cui più che
una guida esaustiva, credo si debbano fornire saggi di itinerari esemplari,
che ne raccordino la visita del
patrimonio monumentale con quello dell’architettura moderna e
contemporanea, non solo fornendone una
descrizione dettagliata di ampio respiro storico e culturale, ma indicando nei
minimi dettagli il modo concreto di
pervenire a destinazione, in un work che sia in progress con i lavori stessi di
ampliamento della metropolitana. Tra linee viola, gialle e blu, non basta di certo fornire il dato della stazione più vicina all’ opera
che il lettore intende visitare, per assicurargliene quindi il raggiungimento finale, ci si
ritroverebbe per lo più tra conducenti e popolazione locale, spesso di recente
insediamento, a cui né i nomi degli edifici né il nome delle vie dicono nulla, e a cui solo l’abracadabra di formule quali “R.K. puram sector six” può
schiudere la mente, come mi è capitato di riscontrare per il complesso delle
tombe Wazirpur in Ramakrishnapuram area.)
Lo stato del patrimonio monumentale di Delhi non mi sembra
che debba indurmi ad una corsa contro il tempo.In Delhi, che uno spazio verde
residuo permanga intorno ai monumenti che non conservano sincretisticamente funzioni sacre, come il Firoz Shah Qotla o il
Sultani Ghari, è di certo di incidenza vitale perché sopravvivano integrati
alla realtà sociale circostante, sia esso
un parco giochi o di ricreazione
per gruppi di amici e coppie e genitori e
figli, . come nei pressi felici delle tombe Wazimpur, o delle Bare e Chota kan ka Gumbad, o un appezzamento verde in cui ci si
ritrova per scommettere al gioco o bere
alcolici - come nel riquadro antistante
la stessa Begunpur Masjid- se non anche per consumare stupefacenti, come la tomba Darya Khan Lohani , o pur
anche per spidocchiamenti, come le
stesse tombe Wazirpur o la
Lal Gumbad , altrimenti i monumenti li ritrovi pur se
restaurati in stato di assedio edilizio,
letteralmente asserragliati dai condomini circostanti, che sembrano come aspettarne solo la resa di una fatale caduta,
ed è il caso della Kirki Masjid. o del mausoleo di Mubarak Shah, tacendo qui
delle tombe e delle moschee nei parchi
veri e propri , ove come è lecito attendersi si popolano di convegni
amorosi, non escluso il Purana Qila.)
Lo scritto che le ho così
trasmesso in allegato non è né
impeccabile, né definitivo. Non so quanto la mescolanza dei discorsi e delle esperienze vi sia opportuna.
Ma una loro eventuale separazione, con una risoluzione ipertestuale del loro
rapporto, non mi costerebbe una fatica
improba.
Il testo sconta inoltre la miniaturizzazione inevitabile
delle sue immagini, già compresse nella versione originaria che figura in rete.
Venendo infine di
nuovo a Rana Dasgupta e a Kurwant Singh,
sono per me un felice motivo per ringraziarla ulteriormente, per avermene assolutamente consigliato la
lettura.
Archiviato temporaneamente
Dasgupta, magnifico illustratore, a suo giusto dire, di come anche l India
globale tenda a variegarsi in una gerarchia spropositata di fortune e di sorti,
vedrò ora di affrontare Khushwant Singh. di Delhi A Novel. Si, lei me l’aveva già
suggerito, e di recente ho acquistato in Delhi una copia in inglese dell’opera.
La prima impressione è stata ottima, e mi sembra che Kushwant Singh avrò modo
di amarlo parecchio, nella corporalità viscerale della sua scrittura.
Con le mie più vive
felicitazioni augurali quanto alla sua attività di insegnamento e di ricerca,
auspicando che la lettura dei miei scritti ne sia un momento di un certo
interesse e piacere,
un caro saluto
O B.
Una cosa da dirsi. La mia impresa su Delhi richiede che possa accreditarmi non
solo come ricercatore indipendente, in certi edifici moderni o contemporanei
che debba visitare o descrivere.
La ringrazio della consapevolezza che mi ascrive dell india
moderna e contemporanea.
Solo che non è cosi, per un mio ritrarmi dalla partita in
corso come l’altro giocatore si mostri viscido o infido ( Jeunesse, oisive jeunesse
, par trop de delicatesse j’ai pérdu ma vie) , o
per l’ inaccessibilità ostica dei
linguaggi speciali e settoriali dei media indiani., della loro democrazia recitativa.
Così è bastato che un bramino locale mi aprisse come fosse
casa mia una abitazione da cui mi diceva
ch’era esclusa tutta la gente locale , perché da quel primo giorno non mi
rivedesse più tra le sue mura.
Quanto ai nostri autori
indiani, archiviato temporaneamente Dasgupta, magnifico illustratore, a suo
giusto dire, di come anche l India globale tenda a variegarsi in una gerarchia
spropositata di fortune e di sorti, dall infinitamente ricco alll infinitamente
misero, vedrò ora di affrontare il meno ostico Khushwant singh. di Delhi A
Novel. Si,lei me l’aveva suggerito e di recente ho acquistata in Delhi una
copia in inglese dell’opera, una cui citazione in facebook mi è valsa un
ringraziamento di un certo Marco Vasta.
La prima impressione è
ottima, e mi sembra che avrò modo di amarlo parecchio, nella corporalità
accomodante della sua gran scrittura.
Con le mie più vive
felicitazioni augurali quanto alla sua attività di ricerca, auspicando che la
lettura dei miei scritti ne sia un momento di un certo interesse e piacere,
O B.
Dasgupta, khuswant singh
Una cosa da dirsi. La mia impresa su Delhi richiede che possa accreditarmi non
solo come ricercatore indipendente, in certi edifici moderni o contemporanei
che debba visitare o descrivere.
La ringrazio della consapevolezza che mi ascrive dell india
moderna e contemporanea.
Solo che non è cosi, per un mio ritrarmi dalla partita in
corso come l’altro giocatore si mostri infido o
per l’ inaccessibilità dei
linguaggi speciali e settoriali dei media indiani.
Così è bastato che un bramino locale mi aprisse come fosse
casa mia una abitazione da cui mi diceva
ch’era esclusa tutta la gente locale , perché da quel primo giorno non mi
rivedesse più tra le sue mura.
grazie ugualmente della sua lettera e della disponibilità
accordatami,.. I testi che pertanto le inviuo non sono certo impeccabili ,
ne varietur, e la loro "trasmettibilità" ha richiesto la miniaturizzazione di
immagini già compresse di suo.
Non so quanto la mescolanza dei discorsi e delle esperienze
di viaggio vi sia espressivamente felice.
Così non fosse, non mi costerebbe gran che fatica la loro eventuale separazione consensuale.-
L’idea di articolare
metropolitanicamente gli itinerari in Delhi, in progress quanto le sono le
linee metropolitane della megacity , l ho concepita personalmente per
ritrovarla applicata dalla blu guide dell India di Sam Miller e ancor più nella
bellissima Architectural Guide di Delhi , tutta concentrata sull’architettuura
moderna e contemporanea di Delhi.
Solo che entrambe le guide
sono rimaste concepite a tavolino, mentr’io voglio rifarmi a ciò che mi ha
insegnato e ancora mi insegni la viva esperienza, che si ritrova di più in
Delhi, di Lucy Peck, promossa dall Intach. Ma complementariamente alla guida
antecedente, è tutta concentrata sulla sola Delhi antica. d è opera più di una
architetto che di una storica dell’arte.
Una cosa è ancora da dirsi
in merito. La mia impresa su Delhi richiede che possa accreditarmi non solo
come ricercatore indipendente, in certi edifici moderni o contemporanei che io
debba visitare o descrivere, e che siano sede di attività delicate.
La ringrazio della consapevolezza
che mi ascrive dell India moderna e contemporanea.
Solo che non è cosi, per un
mio ritrarmi dalla partite in corso come l’altro giocatore si mostri viscido o
infido ( Jeunesse, oisive jeunesse , par trop de delicatesse jìai perdu ma vie)
, o per l’inaccessibilità ostica dei linguaggi speciali e settoriali dei media
indiani.
Così è bastato che un
bramino locale mi aprisse come fosse casa mia una abitazione da cui mi diceva
ch’era esclusa la gente locale , perché da quel primo giorno non mi rivedesse
più tra le sue mura.
Quanto ai nostri autori
indiani, archiviato temporaneamente Dasgupta, magnifico illustratore, a suo
giusto dire, di come anche l India globale tenda a variegarsi in una gerarchia
spropositata di fortune e di sorti, dall infinitamente ricco alll infinitamente
misero, vedrò di affrontare il meno ostico Khushwant singh. di Delhi A Novel.
Si,lei me l’aveva suggerito e di recente ho acquistata in Delhi una copia in
inglese dell’opera, una cui citazione in facebook mi è valsa un ringraziamento
di un certo Marco Vasta.
La prima impressione è
ottima, e mi sembra che avrò modo di amarlo parecchio, nella corporalità
accomodante della sua gran scrittura.
Con le mie più vive
felicitazioni augurali quanto alla sua attività di ricerca, auspicando che la
lettura dei miei scritti ne sia un momento di un certo interesse e piacere,
O B.