Se è vero ciò che sostiene Vito Mancuso nel “ destino di Dio”,
c’è fin nel cristianesimo delle origini
una contraddizione tra il Dio in cui crede Gesù nella sua coscienza ebraica, ed
il Dio che in lui si rivela, come Dio di misericordia assoluta. E questo spiega il pluralismo originario del
cristianesimo, e perché dal cristianesimo possano trarre origine le più opposte
teologie politiche o prassi del cristianesimo, a seconda , per semplificare,
che se ne desuma un liberalismo ispirato dalla negatività del prossimo come
rischio o pericolo, dalla sostanziale paura che esso suscita, o un liberalismo ispirato
dalla sua necessità per realizzare la nostra stessa libertà, e dalla sua
anteposizione al nostro stesso io, a qualsiasi costo... Per cui la domanda
saliente che resta e si pone per un cristiano, pur nell’ottica condivisa della secolarizzazione
del sacro, è quale teologia politica ,
alla luce dell' antropologia cui l apre la propria fede, nella legge, oltre la legge degli uomini, a seconda che
il vangelo l'ispiri alla difesa del prossimo e dell’alterità , o a difendersene
in una roccaforte identitaria di riti, miti e credenze, quasi che Dio avesse
una sua religione, e attivasse la sua
grazia solo per chi ne formula la richiesta nelle sue prassi di rito.
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