Anche questo mio soggiorno
tra di loro volge alla fine. Con dolore mi distaccherò da loro, in una
separazione che sarà solo fisica, ma
anche con il sollievo che la mia follia non abbia dato corso a ciò che le viene
in animo, sterminatrice, quando con la loro vorrebbe distruggere la mia propria
vita. Dilaniando, o soffocando . con la loro esistenza che mi è più cara e che mi
si affida più inerme, la sua, di lui, così irrimediabilmente a ne nemica, e di me
distruttrice
Se solo immaginasse quant’è reale la follia che mi
attribuisce, quanto lui suscita mostri
nell’esprimere solo disistima e disamore nei miei riguardi. , nel suo accudirmi
solo perché così vuole il suo karma,
Senza nulla riconoscermi ed attribuirmi, così ultima l’opera
del passato schiacciante, impedendomi di convertirne il giudizio di condanna e
di fallimento con ciò cui mi destino per lui e gli altri nostri cari.
Oggi ero cos’ senza speranze di provvedere a chi amo, così
senza amore di me stesso e incapace di avere riguardo di chi mi ama che ho
pregato Dio di darmi la morte, benché mi stesso accanto da ore m, e chandu
fosse sopraggiunto in stanza.
Ed ora come voglio la sua morte più atroce, che soffocasse
rantolando nella sua inettitudine annientatrice, io che solo un’ora fa gli
carezzavo i capelli come al suo più caro amico.
Un sogno è rimasto
impigliato nella mia mente, stamattina, che la dice lunga sul passato che mi
opprime.
La classe era una mia stanza, simile al camerino che era
diventata la mia cameretta nella mia casa familiare d’un tempo, e vi ero di
ritorno anzitempo dai miei viaggi, per dare lezioni gratuite a dei miei ex
allievi, che vi erano convenuti di loro
volontà. Cionostante il loro chiasso era divenuto assordante, due di loro si
rotolavano nella lotta, di me incuranti.C osì stando le cose, mi dicevo, nulla obbligandoli ed offrendomi io
gratis, almeno posso cacciarli su due piedi…
Ma i due maschi che erano rimasti in stanza, cacciati i
primi, avevano intrapreso ad azzuffarsi al loro posto, né le diligenti ragazze
mi alleviavano la situazione, facendo a gara a lasciar cadere libri o astucci,
di modo che dovessi chinarmi e vedere come lo sporco e la polvere regnavano
sovrani sotto i banchi impilati, con gli
arricciamenti di peli e pelucchi.
Io cercavo di giustificare lo stato di cose con la mia
lontananza da tempo, con il fatto che avevo passato in città, lontano da quella
cameretta, il periodo scolastico appena
finito, mio padre redivivo mi era di soccorso con la sua testimonianza di
conducente d’auto al mio servizio, ma come potevo porci rimedio, dovunque
trapelava il sordido, e come potevo appellarmi alla cura e all’anima che ci
mettevo nelle cose, se tra tanti libri che avevo nella cartella, mancava
proprio quello di quel corso di lezioni…
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