giovedì 5 settembre 2019

Una squallida storia d'amore Racconto


Una squallida storia d’amore

Ale ore più disparate del giorno lui telefona al suo ragazzo. Vuoi perché la vecchiaia è una distrazione continua rispetto a tutto, vuoi perché è u caso insperato che dall india il ragazzo gli risponda.
Quando accade il ragazzo è come una folata fresca di vita che si dissolve in linea , in un invito a ritelefonargli più tardi quando il giovane non gli darà più risposta. Se la telefonata ha un seguito è perché il ragazzo vuole prendersi per un poco ancora gioco di lui, o nella sua miseria ha bisogno di soldi.
“ Come stai, makelodhe…?” in India un offesa tremenda, che neanche madarchod. Può pareggiare Lui fa per parlargli e il ragazzo in tono di scherzo “ eh, makelodhe… makelodhe”.
“Quando vieni quando vieni,makelodhe.. I miss You, mi manchi sai!
La voce del ragazzo nel suo appello accorato , che gli ricorda come per quel giovane egli sia sempre il suo “danda”, il suo bastone e la sua spina dorsale, lo intenerisce e lo commuove come sempre. Tutt intorno sembra farsi dolce, dolce, di una bellezza unica quale quella del ragazzo, non fosse in lui presente /nonostante/ il retro pensiero che al ragazzo lui manca tanto anche per quello che lui può pagargli e consentirgli
“ Anche il mio piccolo fratello è in attesa di te”
“ Thanks You, Thanks You very much”.
E dire che agli inizi il ragazzo lo temeva, che in seguito lo riteneva il suo guru, prima di scoprire quanto ,o amasse e potesse impunemente derubarlo ad ogni abbraccio.
Poi, fu a un capodanno precedente, sotto gli effetti dell’alcool aveva iniziato a schiaffeggiarsi nella canerata dell’albergo dove lavorava, confessandogli quanto fosse stato il suo ladro.
“ Lo sapevo, non disperarti di questo…”
“ Ed io lo sapevo che non avresti detto nulla perché non volevi perdermi”.
E dire che un tempo il ragazzo era sempre festoso e devoto, non si contrariava mai con lui e gli era in tutto obbediente, servizievole, mentre ora , come oggi, sa come bistrattarlo e intonare lo sconforto più tragico per ricattarlo. Invero è un gioco tra loro due allo scoperto, ma che per il ragazzo funziona sempre, perché lui gli crede ogni volta, ammaliato dai toni di voce incantevoli del ragazzo. Anche quando gli dica dei preta che ha visto sugli alberi di chi fosse appena morto, o delle sue sfide contro centurie di nemici hindu.
“ Come stai, boy”
“Non bene”.
Dimmi per quali ragioni nuove, in particolare”
Che domande che mi fai. Come se potesse essere felice un ragazzo che non ha niente, che non trova lavoro, che vorrebbe aiutare i suoi e sua sorella a sposarsi ma che riceve soltanto rimproveri in famiglia, che ha la morte nel cuore perché sa che la sua ragazza tra giorni andrà a sposarsi con un altro, anche se forse lo ama ancora, perché lui non ha niente da dargli, non ha ha neanche i soldi per ricaricare il mobile, per abiti nuovi invece di quelli che usa ogni giorno…”
“ Tutto questo non è una novità “
“ Ma è la mia vita di ogni giorno, ed ora mi ritrovo a ventitre anni senza futuro, senza più speranze, senza sapere come provvedere ai miei”
“ Mohammad è da anni che tu e la tua famiglia siete in questa situazione, eppure sopravvivete, non siete mai andati a fondo”
“ Io so soltanto che la vita è madarchod! Vale la pena seguitare a vivere così?
Già altee volte il ragazzo gli aveva prospettato il suicidio, nei toni cupi più drammatici, al colmo della disperazione del suo amore per una ragazza impossibile, o dopo una rottura in famiglia più dura del solito, esprimendosi nei toni più sconsolati che sapeva gli avrebbero sortito il suo conforto economico.
“ Questa sarà ò ultima notte della mia vita. Non so se domani potremo tornare a parlarci”

Ora come allora egli non voleva affatto risollevare il ragazzo con alcun discorso consolatorio, ma con la verità delle cose
“ M., te l ho già detto la vita è fare esperienza, e ha più valore se è più difficile”
“ bei discorsi che mi fai.. Che se ne fa di tutta l esperienza che vuoi , uno che ha bisogno di ossigeno per respirare…..
Mohammad, egli gli risponde in tono divertito, smascherandogli il gioco “ è forse denaro l ossigeno di cui parli?”
Per un poco il ragazzo ha un trepido sorriso, un altro “makelodhe…” affiora sulle sue labbra, come riconoscendosi scoperto nel gioco che trama,
“ M, Shakespeare che tu conosci, fa dire a un suo personaggio, “ Ripness is all “ La maturita per cui un frutto è paripak è tutto”
“anche così è come se uno ti chiedesse acqua e tu in cambio gli offrissi spezie piccanti. E’ questo che lui vuole? Tu dici bene perché vivi bene..”
“ M, se non mi prendessi cura di te , e di altri nel mondo, la mia vita sarebbe davvero facile, ma vuota.
E prendermi cura di te, e degli altri nel mondo mi costringe in casa tutto il giorno, perché non mi restano i soldi che altrimenti potrei spendere viaggiando, andando al cinema o al ristorante, …
“ Makelodhe, ripete il ragazzo, intenerito,
“ Moham mad , a che ti serve il denaro?
“ Devo tornare a Kanpur a cercare ancora un lavoro, dopo Moharram”
“ E ti servono ancora tanti soldi quanti quelli che ti ho già inviato, quando sei andato per il lavoro ed hai fatto ritorno dopo solo tre giorni?
“ No, stavolta me ne servono di meno, 1.100 rupie. Presso il negozio mi hanno già stampato l identity card.
Lo dirò a oncle Kailash e lui te li farà avere , ma non prima di lunedi, dopo che a lui glieli avrò inviati.
“ E 200 rupie per la ricarica del mobile”
Gli dirò di farleli avere in precedenza
“ Lavoro finito! Work complete ! “ grida il ragazzo dismettendo ogni tono di voce funereo, da giocatore a giocatore esperto del suo gioco.
E …”
“Te l ho già detto che un giorno ti compererò una Ferrari, ma di seconda mano”
Ogni contatto già perso in linea.

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