giovedì 26 novembre 2020

Questa quieta vita che mi annoia

Questa quieta vita che mi annoia Al telefono mi è di conforto nei tuoi sbadigli Se ti avviano alla fine di un tuo quieto giorno , Dopo i dolenti anni che fummo l uno per l’altro Il guaritore ferito di chi fu l’infettante. Le roselline sono disfiorate ad una ad una Nella nebbia oltre i vetri e il loro incanto, Come di certo si sono disfatti i tuoi con i miei tratti, In così lungo tempo, così distanti, Ma che importa l’agonia dei volti, il loro sottrarsi, Quando nella tua voce, tra i tuoi sbadigli Odo intatta la tua anima nella sua felice permuta. Chiusa la prima pagina dell hindustantimes, la conta dei contagi, dei pregressi morti, La schiusa che continua sorgiva Di nuovi accenti.

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