domenica 3 gennaio 2021

Ancora alcune sere fa, vagheggiavo non già che Mohammad ricambiasse il mio amore, ma che per il tramite della sua ragazza che mi aveva contattato in messenger da Mumbay, dove Mohammad con la madre e la sorella ha raggiunto il padre e lei che grazie alle sue conoscenze gli ha assicurato un buon lavoro in un cantiere dove sovrintende i lavori, si ristabilisse un’amicizia profonda e duratura tra lui e Kailash, che valesse oltre la mia morte e ne fosse il mio lascito di affetti..Che infine Mohammad riconoscesse l immensa grandezza del mio amico, che vincendo l odio e la gelosia che nutriva per il ragazzo, che temeva che mi strappasse da lui e dalla sua famiglia riducendoli vagabondi, superando l odio interreligioso in cui era stato cresciuto contro i muslim, con equanimità di cuore aveva capito non solo che doveva lasciare che avesse il suo libero corsoi il mio amore per un ragazzo che sapeva che non si faceva nessun scrupolo neanche di derubarmi, ma si era dato da fare per aiutarlo insieme alla sua famiglia, gli aveva trovato lavoro presso un home stay , al padre caduto in miseria estrema e che non riceveva alcun aiuto dai suoi congiunti, come lui stesso, per lui simpatizzando per la semplicità di spirito dell ‘uomo che l’aveva fatto indigente aveva lasciato in uso il suo tuc tuc, a mio carico dividendo i guadagni e assumendosi gli oneri di ogni riparazione del veicolo, e così consentendogli nei momenti in cui solo chappati e sale con verdure erano il nutrimento in famiglia, di sopravvivere alla disperazione più dura. La giovane, che mi aveva scritto per tranquillizzarmi sullo stato di Mohammad, dicendomi che il ragazzo ora non beveva, non fumava e non consumava più droghe, dopo che due giorni prima l impedimento del mio amico di ogni mia possibilità di telefonargli aveva subito una falla perché l’avevo raggiunto che era del tutto ubriaco in sua compagnia , si era in realtà tradita quando mi aveva chiesta se Mohammad potesse diventare matto, alla mia richiesta che lei almeno mi facesse sapere il numero di telefono del padre di Mohammad, perché Kailash potesse parlargli. Kailash aveva da chiedergli, rovesciatesi le sorti se in Mumbay possono trovargli un lavoro, ora che in khajuraho per la pandemia in corso non c’è più impiego accettabile per lui, che a quarantadue anni, padre di famiglia, deve tornare a lavorare in hotel per un salario dimezzato, di 3.000 rupie, che nessun ragazzo di strada né tanto meno Mohammad sarebbe disposto ad accettare, fosse anche ridotto alla fame. Fino a Goa, in Palolem, per 10.000 rupie al mese si è recato lo stesso Ajay, ora che il co9llege universitario cui si è iscritto in Biologia resta chiuso per la pandemia, attivando solo lezioni on line. Kailash che con una certa mia irritazione avvertivo freddo rispetto al fatto che il nostro Ajay, chi era un tempo Chotan, il piccolo Ajay che disertava la scuola e non riusciva neanche a leggere due sillabe di seguito, dopo Daramsalah si avventurasse di nuovo tutto da solo nel mondo grande terribile, impegnandosi a coniugare di nuovo studio e lavoro, con il grande rischio che i guadagni e la facoltà di spendere in proprio lo alienassero dalla conquista degli studi superiori cui era pervenuto, nonostante tutto riuscendo a credere a se stesso, a vincere la nostra stessa sfiducia che faticavamo a celargli, invece maturava l ispirazione più giusta. Che restasse Ajay in Goa, ma fino a quando non s fosse aperto il college, è non esitasse a fare ritorno, se fossero insorte situazioni insostenibili nei suoi rapporti di lavoro. Eppure anche di Ajay, come poi di Mohammad, ho avvertito la pena di dover riconquistare il cuore all affetto e alla fiducia nel padre, quando mi ha supplicato al telefono di non avvertirlo che non aveva denaro, che gli serviva per acquistare capi di abbigliamento più leggeri, in una Palolem dove la temperatura superava i 30 gradi . L’opposto che in passato, quando ero io a doverlo supplicare di non dire tutto di tutto a suo padre, per l inferno che avrebbe scatenato delle sue patologie mentali, di cui dovevo essere il guaritore ferito che fu l ‘infettante. Mi è bastato che una volta arrivato Ajay mi dicesse di dove era finito, e ritrovassi di Palolem centinaia di immagini in rete, per tranquillizzarmi sulla natura del sito. Una baia larga tra due promontori, dove le acque marine digradano a poco a poco e da cui le correnti restano al largo, un villaggio che in negozi e agenzie turistiche, resort, hotel e home stay era la stessa Khajuraho, tolti i suoi templi e aggiunti il mare, la spiaggia e le palme. Tempo due giorni, e la ragazza di Mohammad mi avrebbe trasmesso il numero richiesto, di cui la ringraziavo, che comunicavo di lì a poco a Kailash. Ma sono oramai due giorni che il padre di Mohammad non gli risponde, come il figlio ha smesso di fare con lui, dopo che con me. Un Primo giorno lo ha rinviato all indomani, quando si è fatto irraggiungibile. A Kailash avevo già preannunciato più volte che da Mohammad , che quando lo sollevavo dalla sua disperazione con un aiuto morale e d economico mi riprometteva ogni volta che un giorno in cambio mi avrebbe comperato una Ferrari, c’era da aspettarsi di tutto e di niente. ! Quando ha bisogno corre da te immediatamente, e si fa improvvisamente vivo , ma non risponde mai se tu hai da chiedergli qualcosa” Right Ha sentenziato Kailash. “ Almeno si ricordasse di quanto ha addolorato il padre e la sua famiglia, che sua zia, per la quale suo padre quando in Kanpur le cose gli andavano per il meglio si era prodigato in spese ed aiuti, si era poi mostrata indifferente alla loro sorte quanto in Khajuraho sono caduti in disgrazia” Kailash mi ha riferito dei tentativi vani di contattare il padre di Mohammad, ogni volta della caduta nel vuoto della linea, rammaricandosene, ma senza recriminare. Tenterà di nuovo domani, e poi ancora per altri giorni. In me è intanto insorta l idea che sia stato Mohammad l autore di tutto, ad avere posto in black list il numero di telefono di Kailash, dopo del mio., per mettere in black list tutto ciò che particolarmente io ho rappresentato nel suo passato, di compromettente E ciò a dispetto di tutto l’affetto con cui mi ingiuriava di essere un makelode, quando la sua ragazza invece di lui ubriaco ha risposto per lui al telefono, come ha inteso che ero io che lo cercavo per Natale, delle sue profferte in precedenze di un’amicizia interminabile. “ Tu sarai il mio amico più caro fino al mio ultimo respiro. Fin che avrò vita”.Poi tutto si è convertito nel contrario di quanto temevo, ,alla luce delle due telefonate odierne. Con il padre di Mohammad oggi Kailash aveva potuto parlare e lungamente, con viva emozione e soddisfazione. Mohammad era felice di ritrovarsi a Mumbay preso la sua attuale ragazza e i suoi che gli danno sostegno,, il padre lavora anch’egli per un cantiere edile, come sorvegliante , e distante dal figlio, 10.000 rupie il suo salario, ma che gli serve in Mumbai, se per una stanza e un bagno in quattro deve pagarne 9.000 rupie. Se Kaiulash cerca altrove lavoro, vada nel Gujarat, dove un affitto è ancora di 2.500, 3.00 rupie. Cos’ resterà s lo Mohammasd in Mumbay, ed egli farà ritorno a Khajuraho quando sarà finito il kockdown e saranno di ritorno i turisti stranieri, per tornare a trasportarli con il tic tuic del mio amico. “ E non provi soddisfazione, Kallu, nel venire a sapere che è andato a Mumbay e che è da te che ora vuole già fare ritorno?, Che tu per lui sia quanto di meglio,- la sua prospettiva di vita-, più che i parenti e i muslim che ha lasciato in Kanpur?” Avevo già cenato, telefonato a mia madre, quando intento a leggere mi appare i un messaggio di Ajay in cui mi chiede di telefonargli. Mi allarmo, per quanto può ancora allarmarsi questa mia esistenza che smobilita, e mi preparo al peggio. No, niente di grave, mi rassicura, ha voluto chiamarmi per il piacere di farlo. E’ verro quanto mi rivelano i suoi videro, cucina per clienti che consumano a dei tavoli lungo la spiaggia. Anche stanotte ha lavorato fin oltre la mezzanotte, e non ha ancor a chiuso occhio, ma lavorare per lui è meglio che restare senza far niente, quando non c’è niente che possa fare, perché non ha una rupia in tasca, in attesa fra un mese del primo salario mensile. Ma è una situazione , gli chiarisco, che è lui che si sta rendendo invivibile, per il suo rifiuto a che papa kailash possa venire a sapere in che stato lui versi. Gli spiego come solo domani Kailash possa disporre dell’ammontare che gli ho inviato, e che già avevamo concordato di inviargli qualche migliaio di rupie sul conto corrente che aveva indicato di un proprio conoscente in Palolem. Non c’era nulla che avesse da temere, nulla di cui avere paura nel disbrogliare le cose.

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