lunedì 10 agosto 2015

Del Battistero in Sant'Andrea

Credo che la gran questione se il fonte battesimale s’ha o non s’ha da fare nella Concattedrale di Mantova, sia riducibile al quanto mai semplice interrogativo: “E se s’ha da fare, ma perché mai proprio in Sant’Andrea?” Il che induce a chiedere in sovrappiù: “Forse, che il battesimo è più battesimale se officiato in un luogo di culto ch’è artistico ed antico? Forse che vi è più sacramentale, forse che fa più passare dalla morte alla vita spirituale, se ad impartirvelo è l’Eccellenza consona di un Vescovo? Di sicuro vi è che alla bella faccia del codice canonico del 1983,  se in un Sant’Andrea il battesimo è somministrato in tutta la sua solennità preconciliare da un’ Eccellenza  Reverendissima ad un catecumeno adulto, che so, alla superba altezza di un altro Magdi Cristiano Allam,  nella maestà austera di una così augusta e fotogenica basilica, un così gran bel battesimo che sia  esibito nel suo transetto, e prima e poi protratto lungo l’intera navata,  può lusingare le aspettative che  nel nostro bel Sant’Andrea  si possa in tal modo celebrare in pompa magna, e per la sola vana gloria mondana,  magnificandolo da un nuovissimo ambone marmoreo intrusivo, uno di quei trionfi cui la Bella Immortal da un po’ di  tempo non è poi che sia così tanto avvezza, o che se ne bei, all’insegna di un “va mo là, laici islamofili”, che suona  oggi alquanto controcorrente rispetto agli stessi santissimi detti, dello stesso Papa Francesco, che “ Dio non  è cattolico”,  un asserto liberatorio finalmente espresso da un Santo Padre,   che fa il paio con quanto ebbe già a dire il Mahatma Gandhi, quanto al fatto che di sicuro “ Dio non ha religione”. Prego, si abbia dunque un briciolo di fede nella reviviscenza del sacro e del bello anche in quanto è un tempio  moderno e vi è un rito non necessariamente officiato da Vescovi,  e si lasci Sant’Andrea ai fin troppi martoriamenti che la devozione ha già fatto subire nel tempo al gran monumento albertiano  

 La gran questione attuale mantovana
Credo che la gran questione se il fonte battesimale s’ha o non s’ha da fare nella Concattedrale di Mantova, sia riducibile al quanto mai semplice interrogativo: “Ma perché mai proprio in Sant’Andrea?”Il che induce a chiedere in sovrappiù: Forse, che il battesimo è più battesimale se officiato in un edificio artistico ed antico? Forse che vi è più sacramentale, forse che fa più passare dalla morte alla vita spirituale, se ad impartirvelo è l’Eccellenza consona di un Vescovo? Di sicuro vi è che alla bella faccia del codice canonico del 1983, se in un Sant’Andrea, patrimonio dell Unesco, il battesimo è somministrato in tutta la sua solennità preconciliare da un’ Eccellenza Reverendissima ad un catecumeno adulto, che so, alla superba altezza di un altro Magdi Cristiano Allam, nella maestà austera di una così augusta e fotogenica basilica, un così gran bel battesimo che sia esibito nel suo transetto, e prima e poi protratto lungo l’intera navata, può lusingare le aspettative che nel nostro bel Sant’Andrea si possa in tal modo celebrare in pompa magna, e per la vana gloria mondana, uno di quei trionfi cui la Bella Immortal da un po’ di tempo non è poi che sia più così tanto avvezza, o che se ne bei, all’insegna di un “va mo là laici islamofili”, che suona oggi alquanto controcorrente rispetto agli stessi santissimi detti, dello stesso Papa Francesco, che “ Dio non è cattolico”, un asserto liberatorio finalmente espresso da un Santo Padre, che fa il paio con quanto ebbe già a dire il Mahatma Gandhi, quanto al fatto che di sicuro “ Dio non ha religione”. Prego, si abbia dunque un briciolo di fede nella reviviscenza del sacro e del bello anche in quanto è un tempio moderno e vi è un rito non necessariamente officiato da Vescovi, e si lasci Sant’Andrea ai fin troppi martoriamenti che la devozione ha già fatto subire nel tempo al gran monumento albertiano.

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