martedì 30 agosto 2016

nel confronto con il giovane Ajay

ieri sera il confronto con il giovane Ajay mi ha dato motivi di sollievo e di sconforto. Potevo compiacermi che non abbia in mente alcuna idea di futuro che preveda il suo ritorno al villaggio natio, dove la vita è nulla come mi diceva alcuni giorni fa lo stesso Mohammad, in contrasto con le sole immaginazioni di un ripiegamento regressivo, con il rientro alle origini, che sanno concepire i padri di entrambi di fronte alla frustrazione degli eventi, Ma al tempo stesso non c’è sua idea di futuro per cui tenga conto di quanto essa abbia a costarmi, al cospetto di una realtà in cui non v’è cosa bella che intenti con il padre, come il negozio di handicrafts dopo l ufficio del centro viaggi, che si possa risolvere in una fonte di reddito anziché in un aggravio ed un'interdipendenza ulteriore. Il ragazzo, infatti, solo per avere sentito un amico dire male di come tali anni di corso sono svolti nel suo attuale istituto. vorrebbe lasciare la scuola del principal nell'undicesimo e dodicesimo anno di studio per trasferirsi già allora in una stanza a Chhatarpur, e lì frequentarli, anticipandovi, come gli avevo preventivato, quelli seguenti dell Università, magari in Agronomia, che potrà frequentare meno onerosamente come pendolare quando la linea ferroviaria per la capitale del distretto sarà in funzione. La eventualità che così gli prefiguravo, (ma è solo un’idea con una sua concretezza, gli ho ripetuto, suggeritami dal principal stesso ) era quella di aprire poi un negozio di vendita di concimi in Khajuraho, una attività di cui egli non vede utile alcuno, se alcuno non ve l’ha ancora intrapresa. E come gli ho fatto presente l opportunità che impari da me l' italiano per un mestiere che lo richieda, ha ventilato l ipotesi di trasferirsi in Delhi per tutto il tempo di svolgimento di ogni livello del corso presso l' istituto italiano di cultura. Dunque anch’egli, che sembra non chiedermi mai nulla, mi manifestava aspettative che mi sono insostenibili, come la madre che mi accudisce ogni giorno, nel provvedere al mio cibo e alla lavatura di panni e lenzuola e federe, con la larvata pretesa che assicuri loro il terreno per una casa stabile in luogo di quella attuale in affitto, pur senza disporre di proprie risorse per rimanervi insediati.
Stamane così il peso del corso delle cose è tornato a gravare sul mio benefico sonno, risvegliandomene nell’angoscia di un’agitata inquietudine, e i soli pensieri di morte hanno ripreso ad affannarmi il respiro e a stroncarmi la mente, che ne cerca scampo nella ripresa di una fisica eucaristica del soprannaturale che le si offra di nuovo alla lettura, ogni audacia e confidenza di un tempo sopravvive solo nel riaffidarmi ancora alla scrittura di queste ulteriori parole, e non so più come possa ritrovare la forza e il coraggio di intraprendere di nuovo in India il dispendio di alcun viaggio investigativo per il prosieguo delle mie ricerche, condannandomici a vivervi il seguito dei miei giorni confinato sempre nello stesso villaggio sempre tra la solita gente.. Al contempo il crollo di ogni mia ambizione ideale di un tempo assume i connotati della sola prospettiva di impiego delle mie energie in Italia, come tra breve vi sarò di ritorno, nel liberarmi del peso morto della mia casa in affitto liberandomi di tutto ciò che essa contiene, in libri, dvd, videocassette, e dischi, che pur rappresentano, nei suoi vagheggiamenti trascorsi, tutto il dispiegamento del passato e del retaggio della mia personalità culturale, sconfortato, come settimane or sono di fronte al Timeo, che essi materializzino tutte le grandi opere che mi resterebbero intorno senza che mai abbia avuto o senta che abbia più la forza mentale di saperle affrontare per adempiere la mia di opere

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