lunedì 25 marzo 2019

compensazione


L’esimio Sindaco Palazzi,  anziché  prendersela con non meglio precisati  leoni di tastiera che ruggiscono contro il termovalorizzatore ProGest, una specie che  davvero è  a lui aliena e che è del tutto estranea  al suo bestiario di corte, o con le opposizioni tutte per la nullità presunta della  loro  idea di città , meglio farebbe a prendere davvero  sul serio la propria di idee di città,  e a non  contravvenire scelleratamente alle cose buone che pur fa,  o che per lo meno si ripromette di fare, Mi riferisco, nel bene,  all’insediamento in  Mantova  del  nuovo corso di laurea in ingegneria informatica, robotica e intelligenza artificiale, ed alla  creazione, in Mantova Hub, di spazi di ricerca diretti da Stefano Mancuso, massimo esperto di Neurobiologia vegetale, finalizzati a progetti di  green economy, per fare in tale ambito di Mantova un Distretto della conoscenza di livello internazionale. A prendere infatti davvero sul serio tale ammirevole disegno, l’idrocoltura delle sue serre galleggianti o l’esplorazione del suolo con robot plantoidi a cui la ricerca di S. Mancuso prelude,  vorrei ben vedere se la finalità dell’attività amministrativa  sarebbe l’attuale di non sforare l’inquinamento massimo consentito, o peggio ancora  di propiziare un innalzamento  lieve della mortalità ambientale, laddove dovrebbe  inflessibilmente prefiggersi di ridurre al minimo possibile l’inquinamento  del territorio , mediante  una rigenerazione effettiva dei suoi ecosistemi, pur se non  si può invocare alcuna sovranità ambientale, per fare così di Mantova una città ideale per la sua salubrità territoriale, quanto lo è  per la sua arte, il suo gusto e la sua cultura, .che non  so, a dire il vero, quanto si sposino con il lasciare Piazza Sordello ad un Calcutta che vi canti che “ tutte le strade portano alle tue mutande”. Certo, si tratta di scommettere che le tecnologie delle  ultime  rivoluzioni industriali consentano una nuova alleanza tra lavoro e ambiente, anziché riproporre, con i vecchi modelli di sviluppo, l’ insanabilità di tale conflitto cui piegare il capo. Ora si dà invece il guasto  ulteriore, complice Ars Val Padana,  che anziché così operare coerentemente e conseguentemente, insieme con i suoi fidi il nostro primo cittadino sposti maldestramente il contrasto su di un altro fronte,  devastante, compromettendo  più ancora la nostra salubrità ambientale: che è mai, dicono coloro, quanto inquina in più un termovalorizzatore, rispetto al traffico automobilistico ed al  riscaldamento in città, come se fosse per far posto ad un inceneritore in più che la circolazione veicolare andrebbe modificata e ridimensionata nelle vetture consentite o che si dovrebbero spegnere le stufe residue,  in una sorta di compensazione che per altro trascende i poteri dell’amministrazione comunale, o, peggio ancora, quasi che si  abbia da accettare una sorta di ricatto già in chiave elettorale, tra quanto l’amministrazione lascia che inquini la cittadinanza,  e quanto si lascia che inquini il signor Zago, a tutto, per sua Altezza Serenissima, ponendo semplicisticamente rimedio sempre più piante, come basterebbero sempre più visori elettronici per stare sicuri. Sull’altro versante, però, così stando le cose, chi avversa il termovalorizzatore ProGest non può replicare solo sdegnandosi che per  dare modo  agli Zago  di impiantare il loro inceneritore inquinante,  si inviti il comune cittadino a circolare in bicicletta o a restare al freddo. Occorre  infatti  che a iniziare dalla limitazione dell’accesso automobilistico in città a chi vi vive e vi lavora, si accettino in replica le necessarie mutazioni degli stili di vita,  architettonici ed  urbanistici, nella viabilità e nei trasporti,  che  esigono un risanamento  ed  una rigenerazione di città e territorio,  se è vero, quanto è vero, che traffico e riscaldamento sono talmente patogeni.  Puntare il dito solo contro Zago sa di stonato.
Odorico Bergamaschi

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