venerdì 18 marzo 2011
La fisica della grazia
La volontà di Dio, nella impersonalità della sua natura personale, è la grazia " che fa splendere il sole sui cattivi e sui buoni, e fa cadere la pioggia sui giusti e sugli ingiusti" ( Matteo, 5, 45), che è necessità inesorabile eppure ci appare ed opera, ugualmente, in modo non arbitrario con un volto personale, giacché quando la Sua volontà è attiva come spirito di grazia opera in antinomia a come la Sapienza divina,quale Natura Naturans, è accolta nella materia che le si è resa contraria. La volontà divina è la stessa grazia che secondo le leggi della dinamica universale dell'amore, che ne è la sostanza e la natura, viene subordinando allo Spirito la materia di cui è l' origine, il suggello e la destinazione, informandola di leggi conformi a quelle materiali nella loro necessità, ugualmente inesorabile, ma che al contempo ad esse sono antinomiche nelle loro dinamiche, le stesse in virtù delle quali " conoscerò come sono conosciuto", " i nostri debiti saranno rimessi come noi li rimetteremo ai nostri debitori". La materia e la forza vanno pertanto assecondate per essere trascese dal verso contrario dell' amore che è grazia, sicché, mentre più si è materiali ed interessati, tanto più si è refrattari ed impenetrabili, nel coinvolgimento di una necessità che ci subordina al Suo servizio, invece ci si attrae in rapporto alla distanza che si preserva, se si opera in virtù della leggerezza del proprio distacco che ne asseconda l'opera, quando ad essa si obbedisce e ci si conforma con amore ed in spirito di verità,-e gli ultimi saranni i primi, i soccombenti coloro che già nel tempo saranno prevalenti su chi li assoggetta in Babylon, i lacrimevoli i più beati nel nirvana dei cieli, già qui, ed ora, e si è trasparenti e puri anzichè neri e oscuri, quanta più luce di grazia immateriale si assorbe e si è di essa radianti.
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