Al professor Giorgio Bernardi Perini
Caro professore,
sono Odorico Bergamaschi.
Lo scorso luglio, appena
qualche settimana dopo il mio rientro dall’India, per il tramite di una ricerca
in internet sono venuto a conoscenza della pubblicazione del volumetto “Seamus
Heaney Virgilio nella Ban Valley”, di cui Lei è
co-autore.
Tale e tanto è
l’interesse appassionato che anima ancora la mia persistente ricerca su
Virgilio e Seamus Heaney, che l’ho immediatamente acquisito e
letto, per riprenderne la disamina in questi giorni.
Mi è allora parso che
alla eleganza grafica del libro corrisponda la pregevolezza dei singoli testi,
soprattutto della mirabile sintesi, ad opera dello stesso Seamus Heaney,
di come la voce poetica di Virgilio l’abbia inabitato, e della traduzione che
lei vi ha ripreso della duplice stesura della Bann Valley Eclogue, in cui lei è
meravigliosamente riuscito dove per la mia imperizia ho fallito.
Lei è stato capace, in modi
eccellenti, di convertire il testo originario in un italiano la cui
letterarietà formale è la stessa ricercatezza idiomatica di una sua naturalità
e fluidità discorsiva, senza venir meno a fedeltà e precisione
Penso alle invenzioni per cui “ Something that rises like the
curtain in/ those word”” diventa " Qualcosa che alzi il
velo sul futuro”, “earth mark, birth mark”è un binomio
risolto in “ grumo di terra, voglia sulla pelle”, la
tracimazione delle acque del Bann è individuata in “ un
lavacro”, nel suo senso purificatore,“as name dawned into
knowledge “ si chiarifica in “mentre il nome/
rivelava il suo senso”.
E che dire dell” you have
to find a place for” che diventa “ un tu dovrai fare tesoro”
, di “ what on earth could match it”, convertito in “ Che
cosa mai potrebbe corrispondervi qui”, o di “ a firstness
steadied” tramutato in “ ha preso una forma di primordio”,
per concludere con “ Why do I remember St Patrick’s morning”,
italianizzato a meraviglia in “ Ricordo, non so come, le mattine di
San Patrizio”.
Il breve saggio Le due
redazioni della Ban Valley Eclogue mette in lucido risalto come le soppressioni
di intere strofe nel passaggio dall’una all’altra versione siano determinate
dalla ricerca di un superiore equilibrio strutturale imposto dalla
focalizzazione e compattazione del discorso poetico sul tema che
nel suo decorso si rivela di fondo, il wrong and renewal,domestico
e civile, della rottura delle acque del parto della nipote e della tracimazione
del fiume Bann.
Ciò non toglie che su alcuni punti
non sia concorde, ad esempio sulla attribuzione alla voce di un laureando di
larga parte dei versi espunti, in ragione, presumo, delle difficoltà di
leggere altrimenti “ You would understand us/ latter-day scholarship
boys and girls” che personalmente avevo differentemente così tradotto,
“Ci avresti insegnato// il più moderno modo di
educare ragazzi e ragazze “. Suscitano inoltre qualche mia
incertezza le modalità in cui lei ha pur acutamente colto che avviene
l‘emergenza del tema di fondo, “wrong and renewal”, che
detta l’abbandono delle strofe espunte divaganti sulla rivalsa poetica
di Virgilio-Heaney nei riguardi degli usurpatori-veterani delle
proprie terre , e le condizioni dei nuovi raccordi interni al testo..
Per me tale leit-motiv in
Seamus Heaney si spoglia di ogni valenza palingenetica universale,
-fortunatamente-, il che spiega la caduta anche della strofe finale della
versione originaria, la più bella di quelle rimosse, - in cui gli altri “
preziosi spunti poetici” cui lei allude, non trovano a mio avviso esiti felici.
In Heaney ogni afflato di
palingenesi o di apocatastasi rigeneratrice finisce felicemente circoscritto,
secondo la Musa virgiliana di lui effettivamente ispiratrice, al solo ambito
dell’incidenza della storia sulle proprie vicende personali, come, sempre all’
interno di Electric Light , si verifica in Virgil:
Eclogue IX e nella Glanmore Eclogue .
Accadrà poi, in District
e Circle e Human chain, che la “ violence of
the times “ sia da Heaney virgilianamente coinvolta, in
virtù della ispirazione creatrice di Eneide VI, nel ciclo terrestre, ed
ultraterreno, della catena umana di vita e morte dei conoscenti e dei: propri
familiari: l’underworld –underground in cui è svanito in un’ ombra
dolentemente rievocata il padre -Anchise, - come già accadde nella
traduzione dell’ episodio del ramo d’oro che fa da epigrafe aSeeing Things,
e come avverrà di nuovo nella splendida sequenza metropolitana da cui la
raccolta District e Circle trae il nome -, mentre dopo una
lunga sosta presso il Lete cui si è abbeverata, esce
dall’oltretomba e torna in vita l’anima che si incarna nella nipotina di cui il
poeta sarà nonno in Route 110, XII, un testo davvero splendido,
come già scese tra i suoi cari la nipotina di cui Heaney si fa
zio nella Bann Valley Eclogue
Credo dunque che l’Ecloga
della Bann Valley andasse ripresentata in tale sfondo intertestuale,
che corrisponde alle indicazioni fondamentali fornite dallo stesso
Seamus Heaney nella sua allocuzione, e che l’ intero libro andasse
coerentemente composto in coesa conformità.
Entro tali lineamenti
interpretativi penso che non ci si potesse esimere, innanzitutto, dall’indicare
al lettore in quale sito biografico e geopoetico, pre-Troubles, perduto e
ritrovato da Seamus Heaney dopo tali eventi tragici d’Irlanda, Virgilio compaia
nella Bann Valley Eclogue, facendo consapevole il lettore che
vi ravvisa Virgilio in un luogo ameno dell’infanzia di Heaney ch’è
situato nella contea di Derry, dell’ Ulster, e che esso ricorre in altri due
testi, quelli iniziali, della stessa raccolta Electric Light( At
Toomebridge, Perch).
Da una proiezione nella
profondità di campo delle raccolte più recenti, sarebbe inoltre risultato
che al fiume Bann subentra in Catena umana il Moyola, quale
fiume d’infanzia che riattiva “shade and shadows” virgiliane,
sicché Virgilio nell’Irlanda di Heaney lo ritroviamo non solo quale hedge-school
master entro la valle del Bann , ma vi è non meno evocato a più
riprese per far apparire l’oltremondo, lungo il riverbank field del fiume
Moyola, o durante “ a sports day in Bellaghy”, sempre nell’Ulster,
mentre in Glanmore è trasposta l’Ecloga I nel suo scenario
mantovano.
E perché, della stessa
raccolta della Bann Valley Eclogue, ossia Electric Light,
non considerare, con ampio riguardo, le ricorrenze virgiliane della trasfusione
d’orizzonti mantovani e irlandesi nella traduzione
dell’Ecloga IX e nella Glanmore Eclogue,- per non
tacere delRamo d’oro, Eneide, Libro VI, versi 8-148, all’inizio
di Seeing thinks-, di cui le avevo pur fornito, come di Riverbank
field, traduzioni non spregevoli, nonostante la mia maldestra conoscenza
dell’inglese.
Colgo l’occasione, caro
professore, per segnararle che in questi mesi è uscito un saggio su
Seamus Heaney e Virgilio incentrato su Roue 110 di Human
Chain
E rintracciabile in www.jstor.org
Virgil and Heaney route 110
Michael C. J. Putnam
Arion:
A Journal of Humanities and the Classics
Vol. 19, No. 3 (Winter 2012), pp. 79-108
Published by: Trustees of Boston University
Article Stable URL:http://www.jstor.org/stable/arion.19.3.0079
Vol. 19, No. 3 (Winter 2012), pp. 79-108
Published by: Trustees of Boston University
Article Stable URL:http://www.jstor.org/stable/arion.19.3.0079
E’ accessibile la sola
prima pagina al seguente indirizzo:
Inoltre ho ritrovato in rete un
sito, che le consiglio vivamente, di un professore ch’è amico personale dello
stesso Heaney, in cui è fornita un’esegesi puntuale di tutti i testi di Death
of a Naturalist, North, District e Circle e Human
chain.
Con I miei più cordiali saluti
Odorico Bergamaschi
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A Luciano Parenti
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A Luciano Parenti
Mantova, 24 agosto 2013
Gentile Signor Parenti
Sono Odorico Bergamaschi, che per il tramite della
signora Di Pellegrini l’ha sollecitata a suo tempo a rifornirlo gentilmente di
una copia di Virgilio nella Bann Valley. Alla luce di una disamina ulteriore, Le sintetizzo quanto penso dell’agile libretto, secondo quanto ho anticipato al
professor Bernardi Perini, con il quale avevo temporaneamente collaborato alla
traduzione di altre poesie virgiliane di Heaney.
Il libro è di estrema eleganza e raccoglie testi davvero
pregevoli, in particolare l’allocuzione di Haney ed i lavori traduttori e
critici del professor Perini, ma manca di un saggio di sintesi generale che
raccolga le interconnessioni intertestuali, nell’opera virgiliana di Heaney,
che emergono dai vari contributi. Questi documenti, di conseguenza,
permangono nel loro complesso per lo più una collezione di testi, fra i
quali paiono estemporanei e divaganti quelli del pur bravissimo ed autorevole
Massimo Bacigalupo.
Al contempo per quanto, quale
lettore, ho comunque desunto di quali siano le
correlazioni nella poesia di Heaney ch’è ispirata
da Virgilio, penso che una redazione più “organica”
del libro avrebbe dovuto comprendere almeno i seguenti componimenti
del poeta irlandese, ben tradotti e corredati di note, in
cui 1) Virgilio è da Heaney evocato in terra d’Irlanda , 2) è il tramite per
evocare o far incarnare e venire al mondo “shades and shadows “
della catena umana familiare di Heaney, oppure 3) si fa voce della
voce di Heaney che ne propizia la trasposizione in
Irlanda, e nei propri casi di vita, degli scenari mantovani e delle
vicende affini di Virgilio che sono evocati nelle Ecloghe I e IX,
per la incidenza che vi ebbe “ la violenza dei tempi”:
a) Il ramo d’oro da Seeing Things,
b) Bann Valley Eclogue, Virgil Eclogue IX, Glanmore
Eclogue, in Electric Light,
c) La suite di Route 110 e The Riverbank
field in Human Chain
d) District e Circle nella
raccolta omonima.
Qualora intendesse incontrarmi personalmente, sono più
che disponibile a risentirci, nel corso del tempo, fino a metà ottobre, in cui
intendo permanere ancora in Italia.
Con i miei più cordiali saluti
Odorico Bergamaschi
Piazza d’Arco 6 f
46100, Mantova Italy.
Telefono 0376 36036
Qualora intendesse incontrarmi personalmente, sono più che disponibile a risentirci, nel corso del tempo, fino a metà ottobre, in cui intendo permanere ancora in Italia.
Con i miei più cordiali saluti
Odorico Bergamaschi
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