Ne
aveva ieri di cose da dirmi Kailash al telefono, benché ogni giorno
venga ripetendomi che Khajuraho è un piccolo villaggio del quale che
gli chiedo mai che cosa possa succedervi.
Solo
per l’ intervento del raja che ne è il proprietario, il quale era
giunto ad assaltare con delle pietre in mano il bulldozer che stava
iniziandone lo smantellamento, non era stato abbattuto il negozio di
barbiere che abbiamo in affitto, dopo che per far posto
all’ampliamento del fondo stradale della Jain temples road erano
stati demoliti i vani delle tre botteghe di sua proprietà che lo
precedevano.
La
ruspa li aveva distrutti mentre il raja, per fermarne
l’abbattimento, era corso in Rajnagar con un vakil per recuperare
l’atto di proroga che avrebbe obbligato a recedere le autorità
stradali.
“ E’
valido per tre, sei, al massimo nove mesi” mi chiariva Kailash, al
solo fine di consentire a chi avrà abbattuta l’abitazione o i
locali di esercizio delle proprie attività per fare posto alla
strada, che possa trovare una sistemazione e dislocazione diversa.
Quando
il raja è sopraggiunto ed ha visto che nonostante ciò che aveva
interposto già tre suoi vani di negozio erano stati distrutti, -
gli addetti ai lavori non avevano lasciato che quindici minuti di
tempo di sgombero per i negozianti che ne erano gli occupanti , “ e
sì, che di scarpe ne aveva al suo interno” il rivenditore della
bottega contigua al negozio di barbiere” -, tale è stato il suo
furore da salire finanche sulla postazione del manovratore del
bulldozer per arrestare il procedere della demolizione pietre alla
mano. Ed aveva così ottenuto la sospensione, il nostro negozio era
ancora intatto, salvo la jali della grata sovrastante ma Kailash
aveva dovuta svuotarlo di tutto, con l’aiuto di Moma che lo
gestisce, nella cui casa era finita tutto ciò che era al suo
interno
La
mia prima preoccupazione era corsa per il destino penale del raja,
una gran brava persona .
Non
avendo ferito e colpito nessuno, pur essendosi opposto con violenza a
pubblici ufficiali , facendo resistenza al loro procedere, Kailash mi
ridimensionava che al più avrebbe dovuto presentarsi periodicamente
alla stazione di polizia di Chhatarpur, fin che non avesse subito
regolare processo.
Ma
predominante era la mia inquietudine di sapere quanto fosse segnato
il destino del nostro negozio.
E’
talmente insussistente il provento che ne ricava Kailash, dopo averne
disatteso l’esercizio ed averlo riposto nelle mani infide di Moma,
all’acquisto dell’autorickshaw , che non mi preoccupavo di
quanto potessero essere i mancati guadagni, quanto dell
insostenibilità del mantenimento in vita dell’esercizio di un
negozio di barbiere, se dovessimo trasferirci altrove in Khajuraho,
per l’incremento dell’affitto che ne sarebbe immancabilmente
conseguito. E che ne sarebbe stato di un arredo che avevo curato a
tal punto nel suo allestimento interreligioso, e ancor più, come
potevo semplicemente rassegnarmi alla cessazione di un’attività
di tale valore affettivo, se l’avevamo intrapresa per fronteggiare
l’arrivo in famiglia del nostro compianto Sumit?
Per
la dislocazione di nuovo in quel vano del negozio di barbiere,
sembrava davvero che non ci fosse più niente da fare, secondo
quanto Kailash non poteva che confermarmi, massimo nove mesi e
l’abbattimento del negozio sarebbe avvenuto inevitabilmente con
il procedere dei lavori stradali, ma l’India è l’India, e il
raja avrebbe potuto avvantaggiarsi della proroga per ottenere una
deroga, con la corruzione di ispettori e funzionari.
“In
India trovi sempre qualche “ madar chor “ , che se lo paghi ti
consente di fare di tutto.””
“ E
le strade si allargano e si restringono a piacere..”
“ Paghi
una bakshesh e tutto diventa possibile”.
In
merito poteva farmi l’esempio stringente della famiglia dei
brahmini Gautam.
Sono
sette, otto, forse già nove anni che la strada che fronteggia il
talab vicino ai templi deve essere allargata, dato che non vi passano
due autobus alla volta, ma la cosa non avviene perché per ampliarla
si dovrebbero abbattere casa ed hotel del brahmino Gautam Balbil , il
proprietario del mio bell’ufficio che finora ha avuto il potere di
impedirlo
“ E
un uomo del Congress Party... sono del Congress Party anche gli altri
proprietari di hotel vicini al suo... Ma adesso al governo c’è il
Bjp.”
“ Forse
ciò che cambia è che ora deve pagare ancora di più perché si
lasci stare...”
Ma
con lo spostarsi del discorso dalle adiacenze del negozio di
barbiere alla via che fronteggia il talab accanto i templi, un’altra
novità veniva in mente di dirmi a Kalash, insorta nelle acque
stesse del bacino lacustre.
“ Sai
ci sono due piccoli coccodrilli ora nel talab!”
La
gente accorreva a centinaia a vederli, quando sporgevano dall’acqua
ed arrivano finanche ad avvicinarsi ai gradini dei gath.
“ Sono
lunghi già due piedi”
E
come poteva essere successo che vi fossero pervenuti?
Il
raja di Khajuraho vi aveva fatto affluire e riversare acque
provenienti dal bacino della diga, ed essi potevano essere
sopraggiunti con esse.
Ora
tutto il talab è recintato di cartelli che invitano a non scendere
in acqua, a non andarvi a fare il bagno rituale o a lavarvi le
stoviglie
L’inconveniente
reale, tuttora, e’ il fetore che emanano i pesci che i coccodrilli
hanno ucciso senza divorarli.
Sarebbero
arrivate prima o poi le guardie forestali, ed essi sarebbero finiti
nel Gaviar sanctuary o lungo i fondali del Ken river.
E
quanto al nostro piccole alligatore domestico, Chandu adorato?
Seguitava
a non piangere più al risveglio mattutino per non andare a scuola,
ed era lui a sollecitare Poorti ed Ajay se indugiavano a letto.
“Ora
devo svegliarmi prima di tutti quanti. Poi è la volta di Chandu. Si
alza una due volte, poi fa tutto automaticamente. Poorti e Ajay
bisogna richiamarli almeno venti volte. E Vimala se la lasci
dormire si sveglia più tardi di tutti. E’ proprio stupida, è
davvero una stupida murk lady”
Lunedì
scorso Kailash era ancora più persuaso di dovere solo a lei il suo
sventurato destino, perché non era nemmeno possibile immaginare che
in sua vece, con un tuk tuk d’altri potesse accompagnare a scuola
Chandu con Poorti ed Ajay, come vedeva che facevano tante altre
madri.
“ Kailash
, è analfabeta.”
“ Ci
sono donne analfabete che vanno da sole fino a Delhi”
Avrei
dovuto rammemorargli che quando siamo arrivati allo scontro fisico
lei sola con la sua moderazione disperata era stata capace di
salvaguardare la nostra unione familiare.
La
cosa che intanto più contava più di ogni altra, è che stava
avendo un felice seguito quanto la settimana scorsa aveva confidato
Chandu al papà, rivelandogli di avere trovato a scuola un amico.
Lo capiva, Kailash, che se il piccolo ne aveva parlato proprio
con lui, lui era l’altro suo amico più grande. Da allora,
quando accompagna Chandu a scuola, lungo la strada Kailash si ferma
puntualmente presso la casa del bambino ch’è suo amico per
caricarlo a sua volta. E questi, che prima era accompagnato a scuola
dal padre in motocicletta, ora vuole recarcisi solo con il tuk tuk
di Kailash e Chandu.
Quando
in mattinata Kailash aveva chiesto a Chandu se voleva che gli
cucinasse un’omelette per la ricreazione scolastica, Chandu gli
aveva chiesto se poteva cuocerne una anche per il suo amico. Al che
Kailash si è riservato di farlo un’altra volta, era meglio
predisporgli intanto il dhal, la zuppa di lenticchie.
“ Il
padre è bhahmino, mi ha spiegato, e se è vegetariano rifiuta di
sicuro di cibarsi di uova.”
Ma
Chandu seguita a rivoltare e ritorcere la promessa di qualche cosa
che gli aggradi se non fa più storie quando va a scuola, minacciando
di tornare a incapricciarsi se il papà non gli compera questo o quel
giocattolo o alimento che vede pubblicizzato o di cui sente parlare
in televisione.
“ E’
il ciokkò adesso, il ciokkò che vuole... per fortuna mi costa solo
50 rupie e ne ha per due giorni... I dont’go to school, I don’t
go to school, Non vado a scuola, non vado a scuola, mi grida se non
glielo prendo, e piange, piange...Dovrò fermarmi al mercato per
comperarglielo”
“ Kailash,
Chandu deve capire che deve andare a scuola in ogni caso, Ciokkò
o non ciokko..”
“ Non
voglio e non posso così tanto perdere per questo tempo ed energie,
ogni giorno...”
Il
bambino chiede spesso anche di me, quando io ritorni.
“ Gli
ho detto che ora sei lontano, molto più di quanto Delhi sia
distante . “Fa che torni in aeroplano”, lui mi ha chiesto”
“ Il
motivo per cui vuole il mio ritorno lo so bene...”
“Kilona
e kaprà, i giocattoli e i vestiti che al tuo arrivo gli porterai in
dono “, e ne abbiamo riso.
Comunque
sia, non mancherò di rivolgermi vagando per la casa a Sumit, perché
seguiti ad ispirare al meglio il fratellino Chandu.
E
mentre così felicemente comunico con Kailash a così grande
distanza, e provo per lui talmente tanto amore, compenetrandolo,
penso sgomento alla scontrosità litigiosa e alla limitazione dei
contatti che subentra in India, senza più niente puntualmente da
dirci, quando ci ritroveremo l’uno in prossimità
dell’inaffettività dell’altro.
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