Ed ora, amico mio,
Che qui invecchio solitario e nel freddo
Tra (i) cumuli intorno di parole nei libri
Senza che a farmi compagnia sia più la certezza
Di ricongiungerci ancora
Di nuovo insieme dove come cala la sera su giochi ed attese
Il gelo del tuo attaccamento incubi/ingeneri
La tua gelosa follia
Il residuo calore che avventura ancora i miei anni
Oltre l’attendere qui solo la la morte nel
passare dei giorni
Ora in me è l’amore che in me di te crepita, mio caro,
Per quanto so che sei perduto se non ti sostengo,
Per quanto tu in me confidi benché di me
Tutto tu sappia.
Mentre senza di te qui il mio dolore è tale e tanto
Che la gabbia di stenti è il suo imprigionarsi,
Che disperando di ritrovarci
La mia veglia cerca solo l’addormentarsi e il morire
Nel sogno di te.
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