Quando ieri ci siamo ritrovati al Lassi Corner poi al Madhur
Cafè Mohammad era ancora impietrito
dalla depressione che oscurava tutta la
bellezza del suo volto. Sul suo smartphone ha voluto che sentissi un brano di Gloomy Sunday , l’ Hungarian Suicide Song che aveva
ascoltato perché gli desse la morte . Di
nuovo a sconvolgerlo era stata la
richiesta che la sua famiglia saldasse il debito che aveva
contratto presso il negozio di Abbaz,
quando il padre si era ammalato e per due settimane non aveva venduto
the, una intimazione che Abbaz aveva dovuto rinnovare su sollecitazione
manesca del padre, inquietato dalle voci
che il padre di Mohammad faccia ritorno tra poco con tutta la famiglia in
Kanpur non appena questi abbia concluso
di sostenere gli esami.
Perché lo aiutassi a saldare il debito Mohammad si era
offerto di rivendermi uno smartphone
usato , il che ho rifiutato, preferendo trasmettergli in perdita a poco a poco
l importo del Kargià, 1360 rupie come ricordavo benissimo, che effettuare
un acquisto che di certo sarebbe per me per
quanto vantaggioso, e a me indispensabile, ( visto che la mia fotocamera
sfoca gran parte delle immagini che riprendo nelle mie ricerche sui templi hindu, quale quella sui mandir di Vyas Badsora in cui sono stato di
ritorno la settimana scorsa), ma il cui ammontare tuttavia esorbita le mie attuali
possibilità, come Mohammad sa bene per
la connessione lenta ad internet cui ho dovuto ridurmi che ha verificato di
persona, in una Khajuraho di cui mi
precludo anche la visita ai templi o la frequentazione dei ristoranti, o
il recarmi altrove che nei villaggi circostanti in bicicletta, sicchè l’unica
uscita preventivata fino a fine mese è quella con Ajay quando abbia cessato gli esami, per andarlo
ad aiutare a mietere il grano dei campi del nonno.
L’Hungarian suicide Song
era una tetraggine per archi cui gli mostravo che riuscivo benissimo a
sopravvivere, mentre a poco a poco
Mohammad si veniva riprendendo dalla sua disperazione, e tornava a illuminarsi negli occhi che mi
rilucevano.
Era un pomeriggio bellissimo, il talab era incantevole, insieme stavamo benissimo, che
pensasse che la vita era innanzitutto questo nostro meraviglioso presente, che
confidasse che come lui e i suoi famigliari ora in un modo ora nell’altro ce
l’avevano fatta fino a tutto ieri, ora
con l aiuto di questi, ora di quell’altro, ora grazie alle mie ulteriori rupie
per il vitto, ora grazie a un matrimonio
di cui erano stati partecipi, ce l’avrebbero fatta fino a quando lui
sicuramente li avrebbe ricondotti alla perduta ricchezza, allorché, Mohammad mi
riprometteva ancora, tornando al
sorriso, per gratitudine mi avrebbe
acquistato una Ferrari. L importante era arrivare fino al giorno della
settimana ventura, in cui finiti gli esami, mi avrebbe dolorosamente lasciato per rientrare a
Kanpur, dove gli era stato ripromesso un
lavoro in un negozio.
Era inutile che per consolarmi mi ripromettesse che ogni due o tre settimane sarebbe tornato
a trovarmi, sapevo già che con gli amici che avrebbe ritrovato si sarebbe
lenita la mancanza di me, e che il lavoro se l’avesse trovato non gli avrebbe
lasciato margini per volgersi indietro, come
ricordavo bene quante poche volte mi aveva cercato durante il prolungarsi della
mia permanenza in Italia.
“ Ma è la lontananza che da valore alle persone”
“ Mohammad non soffriamo la mancanza delle persone care allo
stesso modo. I miei cari in Italia non mi mancano come mi manca Chandu quando
sono così lontano da lui”
Ma le mie parole si perdevano nel sopravvenire nelle sue di
considerazioni più ironiche.
“ In realtà tu stai già pensando che come me ne sarò andato
da Khajuraho, non avrai più da spendere per me ogni giorno. Ti
ricordo a proposito che domani devo ricaricare internet”
E come no, perché
credeva che poc’anzi l’avessi esortato a vedere che tutto il suo dolore era
solo una questione di denaro, e che non
doveva lasciare che la considerazione del
denaro gli uccidesse l’anima? Che cos’era la sua, la mia depressione, che solo
i farmaci stavano sedandomi, se non il
subentrare del denaro a ogni ragione
affettiva, a ogni voce d’amore, sino agli estremi di cui gli aveva dato prova
suo padre, quando l’aveva disconosciuto come figlio perché era solo una bocca
da sfamare, sino a dover io evitare troppe volte di pensare l’adagio
schopenhaueriano, obiit anus, abiit onus, . di fronte all’eventualità che mia madre possa diventare centenaria.
A Mohammad tacevo e risparmiavo tale mia crudezza interiore, tale spietatezza
delle ragioni vitali, per lasciare che i nostri discorsi defluissero dove li
conduceva la sua perentorietà, che lo faceva certo che il Bjp a valanga nel suo Uttar Pradesh dopove non
era mai stato competitivo avesse vinto travolgentemente con il voto
elettronico truccato, che una
pallottola di un terrorista avrebbe
raggiunto prima o poi il nuovo primo ministro, se non avesse receduto dai suoi
intenti recenti di situare una statua di Ganesha e di non ricordo più che dea di fronte a ogni moschea, di farr un induista
di ogni muslim, Quanto a lui, come potevo mettere in dubbio, nel professargli
che per il resto mi era di una credibilità assoluta, che avesse visto due preta
o fantasmi su un albero della giungla poco distante da casa, e che avesse
assistito a 5 omicidi in kanpur?.
“ Mio padre ne ha visti almeno una trentina,, durante i
giorni di Ayodhia, nel 1992… Tutti ora
dicono che è una persona gentile, ma non era così un tempo, prima di sposarsi…”
Così, non avendo io mai visto dei preta o commettere un
omicidio non potevo dirmi completo come lui. Ed avevo mai guardato filmati porno?
Al mio diniego altrettanto categorico quanto platealmente
inattendibile, Mohammad replicava
che rifiutava di credermi, anche se non
riteneva certo che potessi essere afflitto da sexual addiction come lo
straniero che aveva casa in Sewagran, e che vi faceva convenire bambini e
ragazzi a ogni ora del giorno.
“Sai cos’è il sesso orale? “ Al mio annuire seguitava “
Pagava 50 rupie ogni ragazzo con cui lo faceva. Un mio amico mi ha chiesto se
volevo parteciparvi. Non sono interessato, gli ho risposto. Con lui ha fatto
anche il sesso anale”
“ Solo per 50 rupie?
“ Solo per 50 rupie.
Io non ci sono stato, io sono vergine e voglio arrivare tale al mio matrimonio”
In precedenza mentre
si risolveva a bere la Coca, mi aveva detto che un uomo in una bottiglietta vi
aveva versato il suo sangue infetto da HIV,
dopo avere avuto rapporti non protetti da condor con una donna”
“ Mohammad ma tu sai tutto di tutto”
“ Tanti mi chiedono come sia possibile che sappia così tante
cose senza averne fatta esperienza diretta”
Possibile, possibile Mohammad, come attesta la tua purezza
che rifugge da ogni termine che non sia scientifico quanto al sesso, eccettuata
la masturbazione.
Ne ho ripreso la denominazione verbale in hindi che mi hai
insegnato, moti karnà, quando oggi ho irriso coloro che vorrebbero fare
credere che i Vip venerabili, un
Narendra Modi, tanto per fare un nome, non vi abbiano mai fatto ricorso, o
possano mai essersi consentiti divagazioni pornografiche.
“ Ma tu sei a common man, un uomo comune”, il ragazzo mi
ha fulminato esaltandomi.
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