lunedì 25 maggio 2015

Il Piccolo principe ed il piccolo amico di tutto il mondo

Il Piccolo principe ed il piccolo amico di tutto il mondo
Quando già le nove di sera erano trascorse, finalmente ieri si è rifatto vivo in ufficio l’amico di tutto il mondo e del mio cuore, per l’appuntamento cui l’attendevo con il capitolo IV del Piccolo principe. Vi era di ritorno da Manjunagar, il sobborgo islamico di Khajuraho, dove all’ una del pomeriggio ero stato insieme ad Ajay, con cui lo riaccoglievo, per consumare il delizioso Madras biryani della nonna, con uova lesse ed alla menta e peperone e limone. E Mohammad non ha certo deluso le mie attese, quando l ho messo alle preso con “ les grands hommes” che anche in Khajuraho, quanto nella sua Kanpur o nell’India tutta, non mancano certo di essere totalizzanti.
Come l’astronomo turco le cui teorie sull’esistenza dell’asteroide di provenienza del piccolo principe sono credute solo quando il dittatore – Kamal Ataturk, per l occasione- gli impone il cambio all occidentale della foggia d’abiti, anche in India non si manca di “ identificare uno con i suoi vestiti”, the dresses, come precisava Mohammad, in luogo dei clothes cui mi riferivo impropriamente.
E implacabile era il raffronto da urlo che faceva con Gandhi, di cui mi additava la statuina di metallo sul tavolo, del mio riferimento d’attualità a Narendra Modi, la cui vanità ambiziosa cambia foggia d’abito, e di pennacchio, seconda la moda dei suoi seguaci da accondiscendere.
“Gandhi, che era il padre della nazione, non vestiva che il longi, e il popolo così lo identificava con la sua eccellenza…”
Quanto a ogni cosa bella e cara, qual era la domanda di rito e per quale percentuale del popolo indiano, che come le grandi persone di Saint Exupery sembra amare e dare credito solo alle cifre, se non, come mi rispondevano allistante, coprendosi la voce ”"Kitne paisà’? Quanto l hai pagato?
“ E’ cosi per il 99,99,99,99%” il ragazzo non mancava di infierire a ragione veduta
“ Solo dopo prendono in considerazione quanto l’articolo sia o meno bello”
E mi spiegava che solo se risultava che avevi pagato un oggetto per il suo effettivo valore monetario, tale dato d’acquisto conferiva ad esso preziosità agli occhi dell interlocutore indiano, per il quale il bene si sminuiva, e perdeva ogni attrattiva, se nella trattativa avevi ceduto a un costo d’acquisto superiore a quello che gli era accreditabile. L’esatto contrario, lo illuminavo a mia volta di una rivelazione di cui non aveva certo bisogno, di quanti di noi occidentali, che si rifiutano di comperare un oggetto se costa troppo poco, e solo se si ritrovano a doverlo pagare magari il decuplo del suo costo effettivo, grazie a uno zero tranquillamente aggiunto in coda al suo prezzo di compera effettivo, lo prendono in considerazione e gli conferiscono pregio e dignità d’acquisto…
Poi, con il volto radiante di chi ha capito fino in fondo la lezione, chiedeva ad Ajay quale fosse la sola materia scolastica che può risultare d’uso nella vita di un indiano di ogni giorno.
Ajay in luogo della matematica seguitava a replicargli che era l inglese, o l hindi, senza il quale si viene meno alle norme del saluto, farfugliando – e ricredendosi all istante-di general knowledge, Ajay che solo qualche mese fa era ben intenzionato a lasciarsi intrappolare nel nostro modestissimo general store che ora resta chiuso nel villaggio di Bhyatal, pur di dare soddisfazione alla sua lucidità mentale nell escogitare che cosa potesse essere messovi in vendita che fosse in grado di corrispondere all infimo potere ed interesse all acquisto dei dalit, e come potesse lucrarvi, anche nella messa in vendita delle sole bolle di sapone, accontentandosi del pagamento in sementi anziché in rupie.
Ajay aveva ben chiaro, invece, gli errori di comunicazione che a suo tempo avevo evidenziato quanto comunemente in Khajuraho si commettono con lo straniero, quando gli si chieda che cosa voglia o dove mai vada, in ragione del fatto che on lo si considera alla stregua di un indiano, e non si tiene conto che non lo contrariano di meno.
Mohammad era stanco, l attendeva il rientro in Manjunagar per una strada impervia, ed io interrompevo a tal punto, non senza aver chiesto ad entrambi quali materie le stesse suore della scuola cattolica di khajuraho- Colony avessero privilegiato come le sole che effettivamente contano per l ammissione al loro istituto, l essere stati ritrovati “ poor” nella cui conoscenza, era costata l’esclusione a suo tempo a Poorti, Ajay ed al cugino Ashesh.
“ Appunto l inglese e la matematica,” ben più importanti per le stesse suore del kerala che non la Value education del Personalità Development, della educazione morale o della stessa lingua madre dei fanciulli, al punto che i seniores nelle loro classi erano penalizzati di 5 rupie, ogni volta che usassero l ihindi in luogo della lingua del british di un tempo.
E con il piccolo amico di tutto il mondo non ci lasciavamo, io ed Ajay, che quando dovevamo rassegnarci a vedere sparire verso il talab, in direzione di Manjunagar, le sue peripezie in bicicletta con le quali si divertiva ad imbizzarrire i passanti.

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