venerdì 16 ottobre 2015

di delitti ed incidenti

Di un secondo omicidio e ancora giovani vittime
“Adesso ho paura anche a sposarmi”, mi diceva Mohammad sgomento, alla notizia del presumibile delitto che l’altro ieri è avvenuto in Khajuraho, dove il custode mussulmano della circuit house vi è stato ritrovato semiarso dal cherosene.
Tra lui e la moglie correvano rapporti orribili, e se non era stato lui ad avere voluto farla finita bruciandosi vivo, poteva essere stata lei ad avergli appiccato il fuoco, tanto più che si era sparsa la voce che se la intendesse con un altro uomo.
Il ragazzo mi ricapitolava il novero delle persone vittime di incidenti stradali e di crimini avvenuti nella “local aerea”in questo mese maledetto di ottobre, cinque per l’esattezza, due morte per omicidio o suicidio e tre per incidenti stradali, in cui erano rimaste ferite altre quattro persone, e nei cui scontri chi in motocicletta vi aveva perso la vita erano dei giovani ragazzi, Così oltre al timore di quel che poteva capitargli mettendosi alla guida di motocicli altrui,in Mohammad erano sopraggiunte le apprensioni di una sua sorte nuziale letale, per fugare le quali ne aveva celiato con la ragazza che lo corteggia.
“ Io non ti sposo, se poi tu mi uccidi” le aveva ripetuto, prima di confidarle che era tutto uno scherzo.
In realtà, visti i toni struggenti di devozione esclusiva che la giovinetta assume con lui, è casomai da temere che sia piuttosto lei a potersi uccidere, se lo scopre capace di un amore più grande di quello che nutre nei suoi riguardi.
Mohammad mi ha successivamente indicato la pagina locale del web che riportava la notizia, in cui avrei ritrovato l immagine del corpo del uomo carbonizzato dalla testa fino all'inguine.
In neanche un anno si tratterebbe del secondo omicidio in Khajuraho , dopo quello del bambino strangolato tra i campi da un ragazzo perché tacesse dei suoi intenti di abusarne sessualmente, e poi scaraventato in fondo a un pozzo nei suoi resti mortali. E gli incidenti stradali recenti causati da scontri tra autovetture e motociclette, fanno seguito a quelli pià terribili che hanno coinvolto autobus, causando la morte di sette passeggeri presso la stazione ferroviaria di Khajuiraho, di oltre cinquanta, che sono bruciati vivi, di cui era sovraccarico un autobus che stava raggiungendo Panna, dopo che l’automezzo è finito schiantato nel letto di un torrente, perché il conducente che già ne aveva perso il controllo non si era deciso a fermarne prima la corsa, seguitando ad obbedire alle minacce del capo che gli aveva intimato di arrivare comunque a destinazione. Solo nella via che reca alla mia abitazione, a seguito dell’uno e dell’altro incidente due erano state le case che avevano aperto le soglie alle onoranze funebri di chi vi abitava e vi aveva perso la vita.

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