lunedì 29 maggio 2017

L’India distante e l India che stiamo diventando ( racconto- prima stesura)

L’India distante e l India che stiamo diventando
( racconto- prima stesura)


La mia mente già intorta di suo nel mio negarmi di tutto pur di potere avere l’autorevolezza di dire di no a quanto mi si richieda oltre le mie possibilità, ora da parte di Mohamad, ora di Kailash, ora quanto a mia madre da sorella e fratello che a me s'interessanio solo per questo, rifacendomi a quanto non ho consentito all’uno per giustificare ciò che rifiuto all’altro, non poteva trovare modo di dispiegarsi maggiormente che di fronte alla richiesta inoltratami al telefono da Mohammad , verso mezzogiorno, di berci insieme una birra nell Home stay dove seguita ad essere al lavoro . Era la birra che un cliente, che aveva appena lasciato l hotel,. aveva ordinato e non aveva consumato
Con qualche incertezza ho consentito al momento, credendo che si trattasse di una birra oramai pagata e che in un modo o nell’altro sarebbe finita bevuta. dal ragazzo. Era un autentico rito di passaggio, uno svezzamento per Mohammad.
In mattinata, mi confidava come lo raggiungevo, s’era scordato di dire le preghiere del Ramadan, e dunque poteva tranquillamente continuare a non tenerne conto, e consumare quella che sarebbe stata altrimenti una trasgressione grave. per la sua fede
In realtà la birra era da pagare e a disposizione di qualsiasi cliente. Ho chiesto al ragazzo di farsi dire al telefono quanto costasse dal suo sovrastante e quando h sentito l’importo , che ammontava ad oltre 200 rupie che sarebbero finite nelle casse dell hotel dopo tutto quanto già ho versato per il sostentamento del ragazzo, per sfamare il quale, durante il turno diurno l’owner o boss non aveva ancora provveduto a fornire le dispensa di farina e riso e lenticchie, obbligandomi per il doppio del suo miserrimo stipendio a sfamarlo in casa nostra, grazie a Kailash addetto in cucina, mi sono rivoltato e ho detto no, reiterandolo al ragazzo che non voleva farsi una ragione del mio rifiuto.
“ Tu seguiteresti a chiedermela, e non posso renderti dipendente da una bevanda che costa il doppio di quanto guadagniate tu o Kailash lo stesso giorno.….
Io non sono islamico, e per me bere birra non è niente di negativo, si tratta di ciò che significa il suo berla e pagarne il costo nelle nostre condizioni di vita.
Almeno dovremmo telefonare anche ad Ajay, e chiedergli se vuole berne anche lui e lasciargliene un po’. E pensa che bello se ritorno a casa e dico a Kailash che ti ho pagato da bere una birra, quando insieme non ne beviamo mai, e ho fatto di tutto, innanzitutto astenendomene, perché smettesse di bere ogni tipo di alcolico e non si rovinasse la salute e la reputazione.
“ Ma lui è un bevitore lo stesso. L’ ho.visto più volte bere…
“ Lo so, e chissà quanto denaro così mi ha buttato via che serviva ai nostri bambini Ma non beve più da tempo, o almeno si sforza …”
Il ragazzo si dava da fare nella hall, saliva e scendeva la scale, mostrandosi tutt’altro che consenziente.
“ Ma quando ne abbiamo parlato al telefono ne eri contento…”
“ Ed ora ti sto dicendo quello che ti direbbe e vorrebbe che ti dicessi tuo padre.
Consumassi pagando, in una situazione normale, poi mi chiederesti ancora di bere insieme altre birre, e mi diresti di non poterne fare più a meno, quando ti vengo a trovare, ti conosco Mohammad. Non posso permettertelo e non posso permettermelo.”
Il ragazzo mi precedeva senza fare parola nell'uscita dall' hotel, e quando lo incrociavo e lo salutavo, con kurkurè e patatine per pasto, indispettito non mi rivolgeva la parola.
Io che invano gli avevo ripetuto come in questi giorni la mia mente fosse stata devastata dai contatti che avevo ripreso con me i miei familiari italiani, dal loro disconoscimento che un altro era il mio mondo da quello che era diventato il loro, e che altri ne erano gli ordini di grandezza economici e l entità della parola sacrificio , che invano l'avevo pregato che avesse riguardo della mia fragilità pericolosa, mi precipitavo in casa nella mia stanza, raccattavo tutti i soldi che vi erano disponibili, per fare istantaneamente ritorno infuriato alla reception dell hotel, e scagliarveli di fronte al suo sovrastante gridando “ Sono per Mohammad, per tutte le birre che voglia bere e per fare sesso…”, un riferimento non velato all’ uso prevalente che si fa dell hotel, e che Mohammad nella sua verginità ha dovuto affrontare in modo toccantee, riordinando stanze lasciate nel caos totale, raccogliendo condom al cioccolato, di cui, più che lo scrivente, sapeva l 'uso anale.
Poi solo una seconda volta rispondevo al suo richiamo al telefono, che mi lasciava almeno intendere che non si era irrigidito nella sua scontrosità, e gli ripetevo per quali uso gli avessi lasciato tutto quel denaro.
" In this way You can enjoy..."
Il ragazzo me lo sarei ritrovato di lì a qualche minuto in stanza , pronto a dirmi mentre la mia mano già ne scompigliava i capelli, carezzandolo tormentosamente
“ I am a child,..."
“ Io sono stato piuttosto un bambino, dicevo accogliendolo in un abbraccio più forte, felice di ritrovarci già amici come prima l uno tra le braccia dell’altro.
Con se aveva il mio denaro ch' era finito sparso alla rinfusa.
Meno forse di quanto avevo sparso, a ricordarmi, in virtù del soprastante, quanto l intelligenza indiana sia specializzata nel profittare di chi perda la calma.
“ Ieri ero venuto per dirti il proverbio secondo il quale chi resta tranquillo può dominare il mondo…Oggi che non sono ora in grado di insegnarti niente…
“ E 'la nostra amicizia, la nostra amicizia che conta… Ho sorriso, quando hai detto al telefono a che poteva servire il tuo denaro. Per quello ci vuole molto, molto di più”
Nel poco tempo che ci restava, chiedevo ulteriori ragguagli sulla sua situazione in hotel.
“ E il riso, la farina, le lenticchie le hanno portate in cucina, per provvedere a te come fanno per i clienti, andando fin chissà dove per procurare loro da mangiare?”
Nulla, ma questa mattina il sovrastante gli aveva cucinato la colazione. In compenso l'owner, il padrone, ieri sera gli aveva chiesto di curvarsi a pulire a mano tutti i pavimenti con un secchio d’acqua e lo strofinaccio. Così sarebbero venuti ben più lindi…Questa ordinanza gliel'aveva trasmessa dopo che l impiego iniziale alla reception si era esteso alla pulizia di tutte le stanze, dei corridoi, dei balconi, all’utilizzo del ragazzo in lavanderia ed in cucina., per l innaffiatura delle piante e il riassetto all’esterno.
“E tu?”
“ Ho mentito…Gli ho detto che mi sarebbe venuto un gran male alla schiena se mi fossi inchinato e lui ha lasciato perdere…” “
La depressione con cui la mia mente accoglieva quanto mi veniva dicendo, non era in grado di riconfortarlo, ammaestrandolo che così apprendeva ogni aspetto del mestiere, che gli conveniva rifarsi alle opportunità che poteva trarne, nel lavarsi i panni e fare la doccia, cucinarsi almeno qualche papadam, tornando a ripetergli quanto riprendere la scuola potesse servirgli per salvaguardarsi dalle pretese eccessive del suo boss.
“ Mentirgli, certo, e che ti resta da fare? Loro si lamentano di non trovare ragazzi con delle capacità., dicono per questo di voler mollare tutto Poi quando ne trovano uno speciale che le capacità le ha tutte, come te, ne fanno un gulam, lo riducono a uno schiavo. Obbligandolo a essere “ciatur” e a mentire…”
Anche ieri gli avevo detto quanto mi amareggiasse la situazione di Kailash, che anch’egli era stato assunto per 12 ore, la notte, ed ora è richiesto il di quanto la notte.
" Kailash, quando riprendi?"
" Come mi chiamano di nuovo"
L’avevo lasciato ieri sera in hotel, e già ve l’avevo ritrovato al telefono di nuovo a mezzogiorno, dopo che vi era rimasto tutta la notte..
“ Il padrone deve andare a Mahoba…”
“ Gli ho detto che per me può lasciare l hotel quando vuole, che in simili condizioni nessuno lo obbliga a restarvi…Ha oramai quarant’anni, è padre di tre figli..”
“E che potrebbe fare invece?
“ Piuttosto anche restarsene solo in casa a prendersi cura di Ajay, di Poorti e di Chandu. Mi spiace non sono indiano, e mi è intollerabile che per non più di 4.000 rupie uno si senta padrone della sua vita. Kailash è una persona, e un amico che amo”
Il mio punto di vista sul padre l ho espresso anche ad Ajay, il quale è stato d’accordo sul fatto che papà avesse ben motivo di lasciare l hotel ad ogni momento. Quanto a Mohammad, non aveva ragione a suo dire di lamentarsi, per Ajay era ovvio come lo splendere del sole che un ragazzo in hotel debba essere impiegato in tutte le mansioni che si presentano.da assolvere
Raggiungevo Kailash sul far della sera, in hotel dove era confinato di nuovo, e dove una prima volta si era sottratto a un nostro incontro. Pochi preliminari, ed aveva da dirmi quel che in mattinata gli era successo in hotel., e che spiegava escandescenze cui si era lasciato andare in famiglia, perché non aveva voluto parlarmi.
Quando la coppia di indiani di Lucknow che era l unica che vi soggiornasse aveva lasciato l hotel, lui si era sbagliato nell’addebito del pernottamento, ed invece di due notti aveva chiesto che ne pagassero solo una, per l 'importo di 2.000 anziché di 4.000 rupie
Un errore che gli costava la perdita di metà della sua retribuzione mensile, che pregustava già di percepire dopodomani.
Come costernato se ne è reso conto, ha cercato di mettere a frutto le conversazioni che aveva avuto con la coppia(,) ricordandosi che aveva suggerito a entrambi di fare rientro in Lucknow via Chhatarpur, Mahoba.
Con un suo amico tassista si è messo così sulle loro tracce sulla via di Chhatarpur, dove ha avuto la buona ventura di raggiungerli , facendosi consegnare l importo di 2.000 rupie che fraudolentemente avevano taciuto alla reception ch’ egli avesse avuto da ritirare ulteriormente da loro .
Così gli restavano però addebitate le 1.500 rupie della corsa di andata e ritorno da Chhatarpur, che sarebbero state richieste dal tassista al padrone e che questi, rifacendosi su Kailash, avrebbe decurtato, “ cut”, “ tout court”, dal suo prossimo stipendio.
Accasciato accusavo il colpo e mi portavo le mani al volto al cospetto dell’amico..
Quindi estraevo le 1.500 rupie che sarebbero mancate al suo stipendio, ch’egli di lì a poco mi infilava delicatamente nel taschino della camicia, dopo averne in un primo tempo accettate 1.000
“ Con tutto il lavoro extra senza over money che hai fatto per quell’individuo di cui sei al servizio “
Di li a poco Kailash era di ritorno con una Coca cola frizzante in un bicchiere d’acqua.
Avrebbe provato a chiedere al padrone se poteva soprassedere. Si consolava del fatto che se la vettura non avesse raggiunto quella coppia, con le 2.000 rupie avrebbe perduto anche le 1.500 della corsa, che il capo che tiene a lui così tanto, che solo in lui ripone piena fiducia, non avrebbe mancato di detrarre integralmente dal suo stipendio, sicché per un mese avrebbe lavorato di giorno e di notte per zero, zero zero, al più 5.00 rupie.
Mi allontanavo per seguitare intorno al tempio Matangheswara i miei studi sui templi Chandella in granito, ne ritornavo da Kailash per riconsegnargli quelle mille rupie, certo che un qualsiasi padrone indiano non avrebbe usato all’amico sconti, remissioni o indulgenze.
Quanto alla birra che avevo negato a Mohammad, certo che si fa così con i ragazzi, mi ribadiva Kailash, anche lui si era rifiutato di berne, quando era stato invitato a farlo al raggiungimento della coppia di Lucknow, dall’amico tassista che sedeva ora al suo fianco.
In Khajuraho la devono soprattutto i Lapkas per mostrare che hanno messo soldi da parte, è l’allentamento dei costumi che ostentano i ricchi, mentre i muratori, i masjdur devono whisky indiano di mahua, assai più economico e dannoso.
Al computer , poi al mio rientro in stanza, mi sarebbe comparsa l immagine di Angela Merkel intenta a bersi gaudiosa la più dissetante e invitante pinta di birra

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