Sempre dalle interviste a mia madre che vengo trascrivendo
L'alimentazione in tempo di guerra
In tempo di guerra cambiava il modo alimentarsi per voi che avevate la campagna ? C’erano per voi delle restrizioni?
Si cercava di ripiegare con le cose che si facevano in casa, e lo stesso c’erano delle restrizioni La carne di manzo era tesserata, la andavamo a comperare solo il sabato e la mangiavamo una sola volta la settimana. Ma con la macellazione dei maiali che d'inverno si faceva in casa c’erano i cotechini, i salami, gli zampetti, la soppressata, la stessa testa del maiale privata delle ossa e messa sott'olio, le ossa poste sotto sale in una camera fresca per essere usate nel fare il brodo. Alla festa così mangiavi il tuo cotechino con le verze o le patate, e con i cotechini si andava avanti fin quasi d'estate. . Era così che si cercava di economizzare le carni di manzo e la roba che erano tesserate. Mangiavamo molte uova perché avevamo le galline, mi mandavano anche a venderne al mercato di Concordia, poi quando le galline non facevano più uova una alla volta venivano uccise, e con i loro quarti e con le ossa di maiale che buono che era il brodo che si faceva. Il formaggio era quello del casello dove portavamo il latte, ne prendevamo due, tre chili, alla volta, e delle volte portavamo a casa anche una o due forme intere., di quelle che non erano vendute perché avevano dei difetti. proprio piccoli. Patire la fame mai, ma perché .cercavamo di utilizzare tutte le cose che potevamo fare in casa, il formaggio e il burro del casello dove portavamo il latte, senza dover ricorrere ai mercati come si fa adesso
.Quello che si andava a comperare nelle botteghe era il minimo, il riso e la pasta, che mi ricordi, ma come il pane anche la pasta il più delle volte la facevi in casa, facevi molta sfoglia, i bigoli e i maccheroni con il torchio, facevi la pasta trita, facevi le tagliatelle, insomma in casa veniva fatto quasi tutto.
Delle gran frittate, dei grandi intingoli la sera, i “ pucin”, … avevi i pollastri, li accoppavi , e con le rigaglie, i magoni, i fegati e le ali, facevi gli intingoli di carni e patate.
La terra a saperla usare ti dava tutto, e l orto era una bottega, (con i suoi spartiti) di insalata bianca, insalata verde, prezzemolo, sedano, pomodori, peperoni, radicchi, verze, zucche, patate...
Insomma, nonostante la guerra chi aveva la terra allora non stava male, c’era il casello, c’erano i capponi, le galline, le faraone, patire la fame mai, che mi ricordi
.Quello che si andava a comperare nelle botteghe era il minimo, il riso e la pasta, che mi ricordi, ma come il pane anche la pasta il più delle volte la facevi in casa, facevi molta sfoglia, i bigoli e i maccheroni con il torchio, facevi la pasta trita, facevi le tagliatelle, insomma in casa veniva fatto quasi tutto.
Delle gran frittate, dei grandi intingoli la sera, i “ pucin”, … avevi i pollastri, li accoppavi , e con le rigaglie, i magoni, i fegati e le ali, facevi gli intingoli di carni e patate.
La terra a saperla usare ti dava tutto, e l orto era una bottega, (con i suoi spartiti) di insalata bianca, insalata verde, prezzemolo, sedano, pomodori, peperoni, radicchi, verze, zucche, patate...
Insomma, nonostante la guerra chi aveva la terra allora non stava male, c’era il casello, c’erano i capponi, le galline, le faraone, patire la fame mai, che mi ricordi
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