Da un governo per
i quali gli ultimi che saranno i primi sono solo gli ultimi della classe, che
ritroviamo ora ministri, assessori, loro consulenti e consiglieri, in nome dell’università della vita come la
sola che conti, da un governo che sa conferire dignità di decreto solo a disoccupazione,
lavoro in nero e ai contratti più deteriori, ,endendo ancora più illegali e ricattabili i
clandestini nei nostri campi e più invisibili e indisturbate mafia, camorra e ‘ndrangheta,
da un governo degli onesti che non fa che condonare gli abusivi e gli evasori
e mortificare i contribuenti di sempre, lavoratori dipendenti e
pensionati, da cotanto governo
gialloverde che c’era da attendersi quanto a educazione e cultura se non la
decrescita. di ogni forma di inclusione e di
sapere critico e autonomo, insieme
con quella dell’economia e delle grandi opere, che avvia i giovani verso un’ ebetudine ignorante accomodata in
poltrona, davanti a uno smartphpone con
un reddito plebeo di sudditanza da
sgranocchiare? E’ tale politica del no
dei 5 stelle sia a Olimpiadi che vaccini che Tav , a ciò che sia progetto,
ricerca, innovazione non iscrivibile nei loro diktat ideologici, che soggiace
al rifiuto di Bonisoli di dare anche solo risposta agli interrogativi del
direttore Assmann, in nome di una restrizione degli accessi e della
partecipazione al nostro patrimonio culturale e artistico , che intende
gelosamente custodire come una riserva a pagamento sempre più cara e meno scarsamente
tutelata, per favorire i propri capitoli di spesa elettorali più clientelari e
assistenziali. Così mentre in combutta
con Salvini si combatte ogni forma di integrazione di chi è straniero nella sua
civiltà di appartenenza, ecco che si negano in bilancio due milioni di euro ai
musei autonomi, che si taglia il credito di imposta a librerie e sale
cinematografiche .Meno visitatori ma a biglietti più cari, meno rischi di ogni
sorta e dunque meno custodi, Trattasi del
peggio del peggio che si poteva desumere
dalle storture del ministro Franceschini, che se non altro
aveva il pregio di mettere in chiaro insieme con i suoi orientamenti i gravi
errori che li viziavano, in primis
quello di avere separato dall’opera di
conservazione quella di
valorizzazione dei nostri beni culturali, la cui commercializzazione conseguente viene
condotta da Bonisoli e i penta stellati ai suoi estremi più anticostituzionali, inibendo con
il diritto di accesso anche gratuito al
patrimonio che tali beni costituiscono, la loro funzione educatrice e
civile di formazione e crescita
umana, che resta ancor più riservata ai soli privilegiati commensali di
banchetti di gala culturali. Certo nella diatriba con il ministro ha ragioni da
vendere Assmann, - è semplicemente ignominioso che non abbia ancora visto la
luce o che sia stato stracciato il bando di assunzione di nuovi custodi-, ma egli
così subisce l’effetto boomerang di certe
storture dei suoi orientamenti, in primis l’avere egli stesso dato più spazio
al fasto di eventi di richiamo, o presunti tali, che ai capitoli di spesa del
personale o di manutenzione, l’essersi appagato dei riguardi particolari del ministro scorso, che ora si
pretenderebbero per la sua mantovanità da Bonisoli.
Odorico
Bergamaschi
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