Nella stessa Khajuraho, lungo il
vialone alberato che reca al Chausat Yogini Mandir basta deviare sulla sinistra
, poco dopo che lo si sia intrapreso, per ritrovarsi alla
vista delle rovine di un piccolo tempio
dei più antichi della capitale religiosa dei Chandellas, come
la stradicciola intrapresa s’incurva tra le dimore rustiche . Krishna Deva
ne fa solo una menzione di poco più di 4 righe , Devangana Desai nessuna, nelle loro opere che
sono gli studi ultimi più considerevoli dei templi di Khajuraho.
Sovrastati da un cumulo di frammenti su cui si erge
un lingam
, ne sopravvivono due lati del basamento dell’adhishthana, che si ergono su di una piattaforma ch’è finita
interrata.
I resti del tempio frammischiano parti e in granito
e parti in arenaria, il che già di per
sé ne riconduce l’edificazione ai tempi di quelle
dei templi di Lalguan o di di
Brahma, in realtà visnuita e originariamente un cenotafio. A posporlo ad entrambi e a considerarlo più
recente è il dato rilevante che in successione ad un anonimo zoccolo o bitha,
l’adhishthana presenta nel plinto o pitha le modanature già susseguentisi di un jadhya khumba, che consiste in una modanatura simile a una cyma
reversa, convessa e poi concava, ruvidamente profilato in takarakas
superiori. e di un
acuminato karnika, nei suoi netti
profili taglienti. che a differenza della precedente modanatura non compare
nei templi Lalguan e di Brahma.
E’ l’ordine
di successione che si fisserà come canonico nelle modanature dei templi
hindu, mentre è ancora inverso nello
stesso tempio -già un cenotafio- Matanghesvara, che questa configurazione del suo basamento attesterebbe
come antecedente il tempio in questione, non fosse che la sua architettura
disadorna è tutta in arenaria. Come il nostro tempio lo si è cronologizzato
così esso appare, sormontato come il Bijamandal da un Linga più recente che lo
riconduce a un’affiliazione direttamente o indirettamente shivaita, come gli altri templi dell’area, il Chausat Yogini mandir e il tempio a Ganesha
che lo fronteggiava, nonché il tempio
Languan.
Suggestivamente in adorazione del
linga è stata posta un’effige che per il gioiello
kasturba che pende sul petto si desume sia quella di VIshnu, in
meditazione, affiancata a un’immagine
femminile Un kutha nella sua miniaturiazzione del tempio nel suo complesso
induce alla suggestione che la sua sovrastruzione, come quelle del tempio Brahma
o Matanghesvara fosse quella di tipo phamsana, ossia una piramide a
gradoni.
Il tutto nel
contesto attuale dell’architettura domestica più tradizionale del Bundelkand
rurale. Al profilarsi oltre il talab dei templi maggiori Kandarya e Lakshmana.
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