Un sogno
Era giorno di festa e dubitavo seriamente che in Concordia
potessi trovare in una libreria aperta i
volumi che cercavo. Mi aggiravo per i negozi che potessero essere
aperti, uno di abbigliamento, un altro
di scarpe, dove non v’era più, data la
stagione alta, quanto cercavo , e dunque potevo riservare i soldi da spendere
ai miei libri agognati. Quanto indugiavo
in una pasticceria dalle vetrate luccicanti, ma è senza sapore la dolcezza di
paste in sogno, e delle casa che era
stata di mio nonno materno e del fratello potevo ben dire nell’aggirarmi di
averla riconosciuta e intravista benché
il suo aspetto esterno fosse del tutto cambiato. Stavo già per uscire dal paese
dal capo opposto prima che trovassi la
libreria che poteva fare al caso mio- si,
era ancora aperta, non vedevo? mi diceva un’addetta con malagrazia, indicandomi
le persone all’interno del negozio, anche se era già ora di chiusura. Debbo
così trasferirmi nella vicina MIrandola,
per la quale è in partenza un pullmann carico di vecchie
conoscenze. E’ la strada che percorrevo
nella mia infanzia ogni Venerdì con mio padre, lui per le compere al monopolio
del sale, agli ingrossi dei Galavotti e dei Pinotti, io per il mio numero
settimanale del Monello. Che meravigliosi edifici vedo dispiegarsi lungo la
strada, di cui allora non vidi tutta la bellezza, remote abbazie con i loro chiostri e le
abbazie. E l’arrivo è in sito di sosta per gli autobus, poco prima dell incrocio
con la statale del Brennero, che si sopraeleva nella vista di ciò che per me è
il fantastico. Una miriade di laghi
nella vallata sottostante, ovunque mi volga, ognuno con il suo borgo e castello. Ci incamminiamo noi
tutti, in un sproporzione tra le nostre dimensioni enormi rispetto ai villaggi lacustri in cui stiamo
addentrandoci; ma è a portata di mano il pronto rimedio con cui io e un mio
compagni di viaggio ci adattiamo a
quanto di prezioso non va calpestato o travolto: possiamo rimpicciolirci sino a
che quelle guide di scorrimento in cui posavamo i piedi diventano vie popolate
di negozi, ed i nostri accompagnatori si
fanno giganteschi, prima di adottare essi stessi il medesimo accorgimento. La cittadina risorta dal terremoto ci si prospetta viucina come un maniero ingabbiato.
Nessun commento:
Posta un commento