martedì 5 novembre 2019

vita e morte


Vita e morte, la loro desiderabilità o temibilità, gli affetti, o ch’io tenti ancora di vivere , per me sono oramai soltanto ed esclusivamente entità economiche .Mia madre è per l incubo anche di notte di quanto dovrò corrisponderle fino alla morte, dei costi da dividere tra noi consanguinei della sua sepoltura , e l’angoscia che quanto dovrò versare per lei mese dopo mese è quanto mese dopo mese verrà a mancare per me e per la sola famiglia che per me conti, Kailash e i nostri cari. E quanto vengo spendendo per loro in perdita continua, per me si fraziona negli anni che posso avere ancora davanti, secondo le comune aspettative di vita, che per me diventano tanto più orribili quanto si allungano, sapendo che nel tempo potrò provvedere sempre meno a se stesso, e che non posso fare affidamento che su una pensione che sarà insufficiente al solo ricovero. Abbandonassi al loro destino Kailash e i suoi cari, Mohammad, che sono a loro volte l incubo della loro indigenza e possibilità di risollevarsi onestamente, i costi di matrimoni e studi ulteriori, della loro salute,in unìiNdia dove tutto costa di meno ma tutto costa, per me sarebbe tradire le sole persone che a questo mondo amo davvero, e con loro tradire la mia esistenza, in ciò che la riscatta dal suo fallimento, riconsegnandomi al senso di me stesso che coltivano i miei consanguinei, ch’io sia mera immondizia umana. TED ora anche il cambiar casa, con tutto quel che ne segue nella mia precarietà…utto quanto scrivo e pubblico non sarebbe per me di riscatto da tale giudizio di infamia, pur nel loro valore, né lo sarebbe il mio passato di insegnante che ho rimosso e consegnato all oblio, come i detenuti il loro trascorso- il mio per decenni- in campi di concentramento. Che mi tiene in vita in tale stato di cose, è che non potendo contare sull’uomo ,meno che mai in chi mi è amico e mi stima, ma soltanto in Ciò che si intende per Dio, io seguiti a scrivere e scrivere ancora, a pubblicare opere su opere sulle mie passioni estetiche e culturali, siano Rubens o l’arte indiana, ch’io cerchi di trasmutare ciò che leggo e che sento e sperimento in poesie e narrazione, a dispetto di chi interpello e si dice sempre puntualmente troppo impegnato per darmi una mano, o leggono o catalogano di tutto tranne che un solo rigo di quello che gli trasmetta gratuitamente. Che persona assai gentile, dicono che io sia, come se non fossi per questo un soccombente nato. Jeunesse, oisive jeunesse, par (trop de) delicatesse, j’ai perdu ma vie. Que les temps viennent que les coeurs s’èprennnent. E con la lettura e la scrittura perenne, mi salva Kailash,l’ amico del mio cuore, quando dice che come gli ho raccomandato ha chiesto a Chandu di fargli vedere i quaderni di scuola, di fargli sapere checosa stia studiando , perch ha compreso, che è lui che più di ogni altro può fargli da maestro. O Ajay che finalmente mi invia mediante what aps lo svolgimento del test di biologia che gli ho inviato,e mi chiede per conferma se si legge bene quello che ha scritto

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