venerdì 22 giugno 2012

Sul Corano

                                                                         Sul Corano

In risposta all’interrogativo postomi attraverso facebook da un mio ex allievo di origini arabe.

Penso, da persona che non è particolarmente colta e che non ha ancora letto integralmente il Corano,che l’errore di fondo che si assume rispetto alla civiltà Islamica sia di identificarla con il Corano, come se l’Islam consistesse soltanto nella sottomissione ai suoi contenuti testuali, che sono stati diversamente interpretati nel corso del tempo e nelle varie culture.
Come cercatore di Dio, personalmente non attribuisco al Corano uno statuto privilegiato rispetto ai testi fondamentali di altri Religioni.
Il Corano per me contiene la Parola di Dio ( l’Ispirazione del suo Spirito ), ma come la Bibbia e i Vangeli non è in tutto e per tutto Parola di Dio. Mi è impossibile, come i fondamentalisti coranici, leggerlo come Parola di Dio in ogni sua virgola e punto, così com’è redatto in arabo. Ha splendide aperture rivelatrici ( leSura 18, 24, ad esempio, se ben ricordo), ma secondo un criterio di lettura che desumo dalla rivelazione del Cristo nel Vangelo, il Corano così come la Legge mosaica parla eminentemente alla durezza del cuore. Per umanizzarlo, umanizzando l’Islam come religione di misericordia del cuore, e trarne una loro teologia spesso arduamente sublime, molti autori , filosofi, poeti, mistici e letterati dell’Islam sono andati ben oltre i suoi contenuti. La rivelazione dell’Islam è immensamente più ricca di quella del solo Corano, che risulta spesso contraddittorio e ripetitivo di formule aride prive della saggezza e della luce del cuore, ossia dell’amore, che è la stessa presenza illuminante dello Spirito. Dove non è misericordioso il Corano esprime una legislazione ed un’idea di Dio come Potenza assoluta cui sottomettersi, quale che ne sia il decreto, per duro e inumano che ci appaia, che non mi è sostenibile, come ad esempio non mi è accettabile che il Dio dell’Antico Testamento possa chiedere ad Abramo il sacrificio di Isacco. E’ comunque da leggere, assolutamente, e soprattutto per chi è islamico è da osservare e da vivere con la fede e l’intelligenza del cuore.
Come sostenne un grande teologo cristiano, recentemente scomparso, personalmente credo che si possa essere uomini di più religioni, e che tra le varie religioni si debba cercare una fecondazione reciproca, un reciproco arricchimento nella propria ispirazione religiosa di fondo.

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