sabato 23 giugno 2012

ordine naturale, semeiotica, ermeneutica del dialogo

" In quanto organismo fisico e psichico noi siamo relazione, cioè dialogo. Ne viene che quando esercitiamo il dialogo a livello spirituale non facciamo altro che riprodurre la logica fisica fondamentale di cui viviamo obbedendo alla logica del nostro essere" ( Vito Mancuso, Obbedienza e libertà pg .161).
In un'ontologia naturalistica,  secondo la logica in assoluto dello  spinozismo, come filosofia,   l'artificiale, la semeiosi non possono che essere ancora natura ( si confronti la ricerca di bio-semeiotica di Giorgio Prodi), che l'identico operare dello Spirito che anima la natura, secondo il medesimo logos e una medesima dynamis. Si pensi al futuro nanotecnologico dell'energia, alle celle di Graetzel che imitano l'agire fotosintetico delle foglie per accumulare l'energia del sole, di altre celle che riproducono le capacità dei batteri  per produrre energia e simultaneamente purificare le acque, o sfruttando le alghe e i batteri i metodi biologici per produrre l'idrogeno.
Pertanto l'economia dell'uomo non può che conformarsi alle leggi dell'economia della natura o ecologia, secondo il  punto di vista concorde di Ferdinando Boero, in  " Economia senza natura "
Vi si può ritrovare affermato che "l’uomo fa parte della natura e le regole che inventa sono alla fine soggette alle regole della natura" , che  "l’artificiale non  può permettersi di coniare leggi e regole differenti da quelle naturali" e  "se le leggi dell’economia e quelle della natura entrano in conflitto, quali prevarranno? Fine della storia. Non possiamo essere così arroganti da pensare che siano quelle dell’economia a prevalere. Se infrangiamo le leggi della natura a favore di quelle dell’economia, la natura ce la farà pagare cara, carissima. Anche in termini economici"
Resta da chiarire quali sia la natura di tali leggi, se siano universalmente immutabili, secondo i paradigmi della Rivoluzione scientifica del Seicento, o se lo Spirito, in esse liberamente operante, non sia creativo di nuovi ordini di regolarità che ci chiamano in causa come concreanti,  innanzitutto nella Sua azione di grazia.
Grazie della citazione, caro Odorico. Lo spirito non può creare nuovi ordini di regolarità. E' solo arroganza antropocentrica. Le regole della natura... molte le conosciamo, partono dalla fisica e arrivano all'ecologia. Bisogna studiarle e bisogna anche scoprirne di nuove. Ma poi non possiamo pensare di essere in grado di cambiarle. Possiamo solo obbedirle. Mettiamola così: la natura è dio. Pensi che possiamo cambiare le sue leggi? Siamo liberi di non obbedire, ma poi dobbiamo pagare il conto. E il conto sta arrivando.


Grazie della citazione, caro Odorico. Lo spirito non può creare nuovi ordini di regolarità. E' solo arroganza antropocentrica. Le regole della natura... molte le conosciamo, partono dalla fisica e arrivano all'ecologia. Bisogna studiarle e bisogna anche scoprirne di nuove. Ma poi non possiamo pensare di essere in grado di cambiarle. Possiamo solo obbedirle. Mettiamola così: la natura è dio. Pensi che possiamo cambiare le sue leggi? Siamo liberi di non obbedire, ma poi dobbiamo pagare il conto. E il conto sta arrivando.

Grazie caro Ferdinando. Riferendomi a nuovi ordini di regolarità alludevo in particolare alla concezione scientifica del mondo di Stuart Kauffaman, da lui espressa ultimamente ( nel 2008) in " Reiventare il mondo". Per quanto mi attiene, se la natura naturante è Dio ( oppure dio con la minuscola) possiamo solo cooperare alla creazione continua di uno Spirito che ci comprende e ci trascende., in spirito d'obbedienza certo, se non a un ordine fisso al suo innovarsi normativo in cui rientriamo.
cordialmente
O.Bergamaschi




1 commento:

F Boero ha detto...

Grazie della citazione, caro Odorico. Lo spirito non può creare nuovi ordini di regolarità. E' solo arroganza antropocentrica. Le regole della natura... molte le conosciamo, partono dalla fisica e arrivano all'ecologia. Bisogna studiarle e bisogna anche scoprirne di nuove. Ma poi non possiamo pensare di essere in grado di cambiarle. Possiamo solo obbedirle. Mettiamola così: la natura è dio. Pensi che possiamo cambiare le sue leggi? Siamo liberi di non obbedire, ma poi dobbiamo pagare il conto. E il conto sta arrivando.