martedì 21 marzo 2017

Common man

Quando ieri ci siamo ritrovati al Lassi Corner poi al Madhur Cafè Mohammad  era ancora impietrito dalla depressione  che oscurava tutta la bellezza del suo volto. Sul suo smartphone ha voluto che  sentissi un brano di  Gloomy Sunday , l’  Hungarian Suicide Song che aveva ascoltato  perché gli desse la morte . Di nuovo  a sconvolgerlo era stata la richiesta  che  la sua famiglia saldasse il debito che aveva contratto presso il negozio di Abbaz,  quando il padre si era ammalato e per due settimane non aveva venduto the,  una intimazione che Abbaz  aveva dovuto rinnovare su sollecitazione manesca del padre,  inquietato dalle voci che il padre di Mohammad faccia ritorno tra poco con tutta la famiglia in Kanpur  non appena questi abbia concluso di sostenere gli esami.
Perché lo aiutassi a saldare il debito Mohammad si era offerto di  rivendermi uno smartphone usato , il che ho rifiutato, preferendo trasmettergli in perdita a poco a poco l importo del Kargià, 1360 rupie come ricordavo benissimo,  che  effettuare un acquisto  che di certo sarebbe per me per quanto vantaggioso, e a me indispensabile, ( visto che la mia fotocamera sfoca gran parte delle immagini che riprendo nelle mie ricerche  sui templi hindu, quale quella sui  mandir di Vyas Badsora in cui sono stato di ritorno la settimana scorsa), ma il cui ammontare tuttavia esorbita le mie attuali possibilità,  come Mohammad sa bene per la connessione lenta ad internet cui ho dovuto ridurmi che ha verificato di persona, in una Khajuraho di cui mi  precludo anche la visita ai templi o la frequentazione dei ristoranti, o il recarmi altrove che nei villaggi circostanti in bicicletta, sicchè l’unica uscita preventivata fino a fine mese è quella con Ajay  quando abbia cessato gli esami, per andarlo ad aiutare a mietere il grano dei campi del nonno.
L’Hungarian suicide Song  era una tetraggine per archi cui gli mostravo che riuscivo benissimo a sopravvivere,  mentre a poco a poco Mohammad si veniva riprendendo dalla sua disperazione, e  tornava a illuminarsi negli occhi che mi rilucevano.
Era un pomeriggio bellissimo, il talab era  incantevole, insieme stavamo benissimo, che pensasse che la vita era innanzitutto questo nostro meraviglioso presente, che confidasse che come lui e i suoi famigliari ora in un modo ora nell’altro ce l’avevano fatta fino a tutto ieri,  ora con l aiuto di questi, ora di quell’altro, ora grazie alle mie ulteriori rupie per il vitto,  ora grazie a un matrimonio di cui erano stati partecipi, ce l’avrebbero fatta fino a quando lui sicuramente li avrebbe ricondotti alla perduta ricchezza, allorché, Mohammad mi riprometteva ancora,  tornando al sorriso,  per gratitudine mi avrebbe acquistato una Ferrari. L importante era arrivare fino al giorno della settimana ventura, in cui finiti gli esami, mi avrebbe  dolorosamente lasciato per rientrare a Kanpur, dove  gli era stato ripromesso un lavoro in un negozio.
Era inutile che per consolarmi mi ripromettesse  che ogni due o tre settimane sarebbe tornato a trovarmi, sapevo già che con gli amici che avrebbe ritrovato si sarebbe lenita la mancanza di me, e che il lavoro se l’avesse trovato non gli avrebbe lasciato margini  per volgersi indietro, come ricordavo bene quante poche volte mi aveva cercato durante il prolungarsi della mia permanenza in Italia.
“ Ma è la lontananza che da valore alle persone”
“ Mohammad non soffriamo la mancanza delle persone care allo stesso modo. I miei cari in Italia non mi mancano come mi manca Chandu quando sono così lontano  da lui”
Ma le mie parole si perdevano nel sopravvenire nelle sue di considerazioni più ironiche.
“ In realtà tu stai già pensando che come me ne sarò andato da Khajuraho, non avrai più da spendere per me ogni giorno.  Ti  ricordo a proposito che domani devo ricaricare internet”
E come no,  perché credeva che poc’anzi l’avessi esortato a vedere che tutto il suo dolore era solo una questione di denaro,  e che non doveva lasciare che la considerazione  del denaro gli uccidesse l’anima? Che cos’era la sua, la mia depressione, che solo i farmaci stavano sedandomi, se non  il subentrare del denaro a ogni  ragione affettiva, a ogni voce d’amore, sino agli estremi di cui gli aveva dato prova suo padre, quando l’aveva disconosciuto come figlio perché era solo una bocca da sfamare, sino a dover io evitare troppe volte di pensare l’adagio schopenhaueriano, obiit anus, abiit onus, . di fronte all’eventualità  che mia madre possa diventare centenaria.
A Mohammad tacevo e risparmiavo  tale mia crudezza interiore, tale spietatezza delle ragioni vitali, per lasciare che i nostri discorsi defluissero dove li conduceva la sua  perentorietà,  che lo faceva certo che il Bjp a  valanga nel suo Uttar Pradesh dopove non era mai stato competitivo avesse vinto travolgentemente con il voto elettronico  truccato, che una pallottola  di un terrorista avrebbe raggiunto prima o poi il nuovo primo ministro, se non avesse receduto dai suoi intenti recenti di situare una statua di Ganesha e di non ricordo più che dea  di fronte a ogni moschea, di farr un induista di ogni muslim, Quanto a lui, come potevo mettere in dubbio, nel professargli che per il resto mi era di una credibilità assoluta, che avesse visto due preta o fantasmi su un albero della giungla poco distante da casa, e che avesse assistito a 5 omicidi in kanpur?.
“ Mio padre ne ha visti almeno una trentina,, durante i giorni di Ayodhia, nel  1992… Tutti ora dicono che è una persona gentile, ma non era così un tempo, prima di sposarsi…”
Così, non avendo io mai visto dei preta o commettere un omicidio non potevo dirmi completo come lui. Ed avevo mai  guardato filmati porno?
Al mio diniego altrettanto categorico quanto platealmente inattendibile, Mohammad  replicava che  rifiutava di credermi, anche se non riteneva certo che potessi essere afflitto da sexual addiction come lo straniero che aveva casa in Sewagran, e che vi faceva convenire bambini e ragazzi a ogni ora del giorno.
“Sai cos’è il sesso orale? “ Al mio annuire seguitava “ Pagava 50 rupie ogni ragazzo con cui lo faceva. Un mio amico mi ha chiesto se volevo parteciparvi. Non sono interessato, gli ho risposto. Con lui ha fatto anche il sesso anale”
“ Solo per 50 rupie?
“ Solo per 50 rupie.  Io non ci sono stato, io sono vergine e voglio arrivare  tale al mio matrimonio”
In precedenza  mentre si risolveva a bere la Coca, mi aveva detto che un uomo in una bottiglietta vi aveva versato il suo sangue infetto da HIV,  dopo avere avuto rapporti non protetti da condor con una donna”
“ Mohammad ma tu sai tutto di tutto”
“ Tanti mi chiedono come sia possibile che sappia così tante cose senza averne fatta esperienza diretta”
Possibile, possibile Mohammad, come attesta la tua purezza che rifugge da ogni termine che non sia scientifico quanto al sesso, eccettuata la masturbazione.
Ne ho ripreso la denominazione verbale in hindi che mi hai insegnato, moti karnà, quando oggi ho irriso coloro che vorrebbero fare credere  che i Vip venerabili, un Narendra Modi, tanto per fare un nome, non vi abbiano mai fatto ricorso, o possano mai essersi consentiti divagazioni pornografiche.
“ Ma tu sei a common man, un uomo comune”, il ragazzo mi ha  fulminato esaltandomi.



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