“ “Mohammad,
chiedevo al ragazzo una volta che
mi era stato possibile raggiungerlo in hotel, ponendogli a mia volta una domanda, in
risposta alla questione che lo assillava
- se con quel dubbio ho seguitato ad esserti amico e la mia amicizia è cresciuta
nel tempo, essa è più debole o più forte di quello che tu creda?”
“ Mi ero accorto già da tempo, al mio arrivo mi aveva
anticipato Mohammad, che quando vengo a
trovarti nella tua stanza ti preoccupi sempre, sei agitato e inquieto. Quella
domanda, poi, se io sappia hackerare anche le carte di credito è stata così diretta, con un tono di voce così calmo
e un volto così amico…”
La domanda gliel’avevo posta , a bruciapelo, quando di
ritorno nella stanza in cui il ragazzo disteso sul mio letto si riposava dalle
fatiche del suo lavoro, ho sorpreso
accanto al suo volto dei fogli bianchi che non ricordavo di avervi lasciato, e
allorchè li ho distolti dal ragazzo per vedere che cosa contenessero, di
scritto,. mi sono reso conto che erano
quelli, riposti in una mia valigetta, in
cui avevo trascritto i codici pin di tutte le mie carte di credito e di debito,
non che di accesso alla banca
multicanale.
“ E quando sei rientrato di nuovo ed hai visto che mi
muovevo dal tuo letto al computer al quale mi avevo lasciato di fronte, sei subito andato a ricercare i fogli dove li
avevi lasciati, per paura che li avessi letti o presi di nuovo…”
“Mohammad,- non mi scomponevo di fronte al ragazzo-, se tu
non avessi mai avuto l’ intenzione di hackerare delle carte, perché sapevi
tutto delle pene previste, dei
quattordici anni di carcere e della penale di almeno un lack da pagare? Del video You tube in cui si
diceva dei costi del macchinario che
serve?”
“ Sei intelligente, ma tu hai un amico che è più ancora
intelligente di te… Se ti avessi detto che so hackerare le carte di
credito tu ti saresti preoccupato ancora di più..”
“ Triste cosa diventa l amicizia,- gli sorridevo a mia volta,
nel gioco di affilare negli scambi di
battute le nostre intelligenze-, se tra
amici ci si sfida a chi è più intelligente e astuto dell’altro…”
Sorridevamo entrambi in realtà di sollievo, al fessurarsi degli occhi ammiccanti, nell’avvertire
che anche questo cimento non aveva travolto il nostro affetto, per quanto la
mia indulgenza traspirasse un alito di corruzione.
Nella singolare concatenazione dei nostri eventi, quando il
ragazzo poi mi aveva lasciato solo in stanza, ho pensato che quei fogli potevo
averli estratti nel loro biancore esterno io stesso dalla mia valigia, quando
il giorno avanti mi ero messo alla ricerca di un pezzo di carta dove potessi
trascrivere il nome del gestore muslim del ristorante in cui Mohammad avrebbe
potuto trovare lavoro per lo zio che da poco l ha perduto in Kanpur, lasciando nelle lacrime la nonna
materna del ragazzo, cui lo zio provvedeva oltre che alla moglie. Mohammad, cupo ed afflitto come non
l’avevo visto dai giorni della fine della sua storia d’amore, meditava di
devolvere allo zio le 2.000 rupie del suo salario, - le 1.000 ulteriori che gli
spettavano il padrone Manoj le aveva lasciate in sospeso
perché il ragazzo stesse ancora più sulla corda-, rinunciando all’acquisto di
una sari alla madre per la festa di Id,
e di un paio di jeans rammendati ad arte
che aveva individuato nel più grande sito indiano di acquisti in internet. Ma
il cugino del padre aveva fatto sapere da Ratlam che poteva assicurare allo zio
materno un posto di lavoro nella fabbrica in cui era operaio, la situazione si
era così sdrammatizzata e Mohammad aveva immediatamente effettuato gli ordini
d’acquisto. (Era così ricorso allo stesso sito, forse, in cui aveva già comperato l’anno scorso lo smartphone
che a suo dire gli avrebbe lasciato un altro suo zio, e che io e
Kailashsupponevamo invece che avesse
potuto ordinare appropriandosi degli euro che tenevo in una valigetta in stanza e che erano
venuti a mancarmi, dopo che i giorni avanti Mohammad aveva insolitamente fatto
ritorno da me, per più pomeriggi piovosi, in cui era chiusa la scuola che comunque
disertava di frequentare.
Supposizioni, certo, tutte e solo supposizioni, a sua
discolpa o ad aggravio dei sospetti, anche se non sempre, in altre circostanze)
Ma ora il nostro discorso, come il ragazzo l’aveva
trasposto, verteva sui dubbi che si
insinuano più universalmente in ogni amicizia.
Già una sua amicizia era entrata in crisi dopo che una ragazza di un suo amico aveva inteso
flirtare con lui, ed egli aveva mostrato all’amico i messaggi amorosi di lei.
Era comprensibile, per il ragazzo, che l’amicizia conoscesse momenti di dubbio. Solo che i miei
dubbi non erano momentanei, anche se non erano stati letali per il nostro
legame, quanto quelli che
lui aveva coltivato nei confronti di M., il suo amore perduto
Si riferiva alle dicerie cui aveva dato ascolto sul conto di
lei?
“ Non solo, è che io non ho creduto alle sue dichiarazioni
di amore, gliele ho sempre rivoltate
contro”
“ Ma un uomo è grande, si consolava Mohammad, quando sa
riconoscere i propri errori.”
Ora M, aveva trovato un ragazzo capace di farla felice, e
lui ne era contento, nel piccolo amore
di lei che era sopravvissuto in una parte del suo cuore.
“Qualcosa di piccolo, egli era pronto a sentenziare di nuovo, può sopravvivere più a lungo nel tempo”.
“ “Mohammad, chiedevo al ragazzo una volta che mi era stato possibile raggiungerlo in hotel, in risposta alla questione che lo assillava ponendogli a mia volta una domanda - se con quel dubbio ho seguitato ad esserti amico e la mia amicizia è cresciuta nel tempo, essa è più debole o più forte di quello che tu creda?”
“ Mi ero accorto già da tempo, al mio arrivo mi aveva
anticipato Mohammad, che quando vengo a
trovarti nella tua stanza ti preoccupi sempre, sei agitato e inquieto. Quella
domanda poi se io sappia hackerare anche le carte di credito è stata così diretta, con un tono di voce così calmo
e un volto così amico…”
La domanda gliel’avevo posta , a bruciapelo, quando di
ritorno nella stanza in cui il ragazzo si riposava disteso sul mio letto dalle
fatiche del suo lavoro in hotel, ho sorpreso accanto al suo volto dei fogli
bianchi che non ricordavo di avervi lasciato, e quando li ho distolti dal
ragazzo per vedere che cosa contenessero, di scritto,. ho visto con sgomento
che erano quelli, riposti in una mia
valigetta, in cui avevo trascritto i codici pin di tutte le mie carte di
credito e di debito, non che di accesso
alla banca multicanale.
“ E quando sei rientrato di nuovo ed hai visto che mi
muovevo dal tuo letto al computer dove mi avevo lasciato di fronte, sei subito andato a ricercare i fogli dove li
avevi lasciati, per paura che li avessi letti o presi di nuovo…”
“Mohammad, non mi scomponevo di fronte al ragazzo, se tu non
avessi avuto le intenzioni di hackerare delle carte perché sapevi tutto delle pene previste, dei quattordici anni di carcere e della
penale di almeno un lack da pagare? Del
video You tube in cui si diceva dei
costi del macchinario che serve?”
“ Sei intelligente, ma tu hai un amico che è più ancora
intelligente di te… Se ti avessi detto che so hackerare le carte di
credito tu ti saresti preoccupato ancora di più..”
“ Triste cosa diventa l amicizia, gli sorridevo a mia volta nel
gioco di affilare le nostre intelligenze,
se tra amici ci si sfida a chi è più intelligente e astuto dell’altro…”
Il nostro amore sorrideva in entrambi di sollievo, al fessurarsi degli occhi ammiccanti, che anche
questo cimento non l’avesse travolto, per quanto la mia indulgenza traspirasse
un alito di corruzione.
Nella singolare concatenazione dei nostri eventi, quando il
ragazzo poi mi aveva lasciato solo in stanza, ho pensato che quei fogli potevo
averli estratti nel loro biancore esterno dalla mia valigia, quando il giorno
avanti mi ero messo alla ricerca di un pezzo di carta dove potessi trascrivere
il nome del gestore muslim del ristorante in cui avrebbe potuto trovare lavoro
lo zio di Mohammad
che da poco l ha perduto in
Kanpur, lasciando nella disperazione la nonna materna del ragazzo cui
provvedeva insieme alla moglie. Mohammad
cupo ed afflitto come non l’avevo visto dai giorni della fine della sua storia
d’amore, meditava di devolvere allo zio le 2.000 rupie del suo salario, - le
1.000 ulteriori che gli spettavano il padrone Manoj le aveva lasciate in sospeso
perché stesse ancora più sulla corda-, rinunciando all’acquisto di una sari
alla madre per la festa di Id, e di un
paio di jeans rammendati ad arte che
aveva individuato nel più grande sito indiano di acquisti in internet. Ma il
cugino del padre da Ratlam aveva fatto sapere che poteva assicurare allo zio
materno un posto di lavoro nella fabbrica in cui era operaio, la situazione si
era sdrammatizzata ed egli aveva
immediatamente effettuato gli ordini d’acquisto, ricorrendo allo stesso sito,
forse, in cui aveva già comperato l’anno
scorso lo smartphone che a suo dire gli
avrebbe lasciato uno zio, e che io e
Kailash, non meno a di me, supponevamo invece che avesse potuto ordinare con una parte degli
euro che tenevo in una valigetta in stanza e che erano venuti a mancarmi, dopo che
i giorni avanti Mohammad aveva insolitamente fatto ritorno da me, per più
pomeriggi piovosi, in cui era chiusa la
scuola che comunque disertava di frequentare.
Supposizioni, certo, tutte e solo supposizioni, a sua
discolpa o ad aggravio dei sospetti, anche se non sempre, in altre circostanze…
Ma ora il nostro discorso, come il ragazzo l’aveva
trasposto, verteva sui dubbi più
generali nell’amicizia.
Già una sua amicizia era entrata in crisi dopo che una ragazza di un suo amico aveva inteso
flirtare con lui, ed egli aveva mostrato all’amico i messaggi amorosi di lei.
Era comprensibile, per il ragazzo, che l’amicizia conoscesse momenti di dubbio. Solo che i miei
dubbi non erano momentanei, anche se non erano stati letali per il nostro
legame, quanto quelli che
Lui aveva coltivato nei confronti di M.
Si riferiva alle dicerie cui aveva dato ascolto sul conto di
lei?
“ Non solo, è che io non ho creduto alle sue dichiarazioni
di amore, gliele ho sempre rivoltate
contro”
“ Ma un uomo è grande, si consolava M. , quando sa
riconoscere i propri errori.”
Ora M, aveva trovato un ragazzo capace di farla felice, e
lui ne era felice, nel piccolo amore di
lei che era sopravvissuto in una parte di cuore
“ Qualcosa di piccolo, era pronto a sentenziare di nuovo
Mohammad , può sopravvivere più a lungo il tempo”.
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