mercoledì 21 giugno 2017

quei fogli di carta

“ “Mohammad,  chiedevo  al ragazzo una volta che mi era stato possibile raggiungerlo in hotel,  ponendogli a mia volta una domanda, in risposta  alla questione che lo assillava - se con quel dubbio ho seguitato ad esserti amico e la mia amicizia è cresciuta nel tempo, essa è più debole o più forte di quello che tu creda?”
“ Mi ero accorto già da tempo, al mio arrivo mi aveva anticipato Mohammad,  che quando vengo a trovarti nella tua stanza ti preoccupi sempre, sei agitato e inquieto. Quella domanda, poi, se io sappia hackerare anche le carte di credito è stata  così diretta, con un tono di voce così calmo e un volto così amico…”
La domanda gliel’avevo posta , a bruciapelo, quando di ritorno nella stanza in cui il ragazzo disteso sul mio letto si riposava dalle fatiche del suo lavoro,  ho sorpreso accanto al suo volto dei fogli bianchi che non ricordavo di avervi lasciato, e allorchè li ho distolti dal ragazzo per vedere che cosa contenessero, di scritto,.  mi sono reso conto che erano quelli,  riposti in una mia valigetta, in cui avevo trascritto i codici pin di tutte le mie carte di credito e di debito, non che  di accesso alla banca multicanale.
“ E quando sei rientrato di nuovo ed hai visto che mi muovevo dal tuo letto al computer al quale mi avevo lasciato di fronte,  sei subito andato a ricercare i fogli dove li avevi lasciati, per paura che li avessi letti o presi di nuovo…”
“Mohammad,- non mi scomponevo di fronte al ragazzo-, se tu non avessi mai avuto l’ intenzione di hackerare delle carte,  perché sapevi  tutto delle pene previste,  dei quattordici anni di carcere e della penale di almeno un  lack da pagare? Del video You tube in cui si diceva  dei costi del macchinario che serve?”
“ Sei intelligente, ma tu hai un amico che è più ancora intelligente di te… Se ti avessi detto che so hackerare le carte di credito  tu  ti saresti preoccupato ancora di più..”
“ Triste cosa diventa l amicizia,- gli sorridevo a mia volta,  nel gioco di affilare negli scambi di battute le nostre intelligenze-,  se tra amici ci si sfida a chi è più intelligente e astuto dell’altro…”
Sorridevamo entrambi in realtà di sollievo,  al  fessurarsi degli occhi ammiccanti, nell’avvertire che anche questo cimento non aveva travolto il nostro affetto, per quanto la mia indulgenza traspirasse un alito di corruzione.
Nella singolare concatenazione dei nostri eventi, quando il ragazzo poi mi aveva lasciato solo in stanza, ho pensato che quei fogli potevo averli estratti nel loro biancore esterno io stesso dalla mia valigia, quando il giorno avanti mi ero messo alla ricerca di un pezzo di carta dove potessi trascrivere il nome del gestore muslim del ristorante in cui Mohammad avrebbe potuto trovare lavoro per lo zio che da poco l ha perduto in  Kanpur, lasciando nelle lacrime la nonna materna del ragazzo,  cui lo zio provvedeva  oltre che alla  moglie. Mohammad, cupo ed afflitto come non l’avevo visto dai giorni della fine della sua storia d’amore, meditava di devolvere allo zio le 2.000 rupie del suo salario, - le 1.000 ulteriori che gli spettavano  il  padrone Manoj le aveva lasciate in sospeso perché il ragazzo stesse ancora più sulla corda-, rinunciando all’acquisto di una sari alla madre  per la festa di Id, e di un paio di jeans  rammendati ad arte che aveva individuato nel più grande sito indiano di acquisti in internet. Ma il cugino del padre aveva fatto sapere da Ratlam che poteva assicurare allo zio materno un posto di lavoro nella fabbrica in cui era operaio, la situazione si era così sdrammatizzata  e Mohammad  aveva immediatamente effettuato gli ordini d’acquisto. (Era così ricorso allo stesso sito, forse, in cui aveva  già comperato l’anno scorso lo smartphone che  a suo dire gli avrebbe lasciato  un altro suo zio, e che io e Kailashsupponevamo invece che  avesse potuto ordinare appropriandosi degli euro che  tenevo in una valigetta in stanza e che erano venuti a mancarmi, dopo che i giorni avanti Mohammad aveva insolitamente fatto ritorno da me, per più pomeriggi piovosi,  in cui era chiusa la scuola che comunque disertava di frequentare.
Supposizioni, certo, tutte e solo supposizioni, a sua discolpa o ad aggravio dei sospetti, anche se non sempre, in altre circostanze)
Ma ora il nostro discorso, come il ragazzo l’aveva trasposto,  verteva sui dubbi che si insinuano più  universalmente in ogni amicizia.
Già una sua amicizia era entrata in crisi dopo che  una ragazza di un suo amico aveva inteso flirtare con lui, ed egli aveva mostrato all’amico i messaggi amorosi di lei.
Era comprensibile, per il ragazzo, che l’amicizia  conoscesse momenti di dubbio. Solo che i miei dubbi non erano momentanei, anche se non erano stati letali per il nostro legame, quanto quelli  che
lui aveva coltivato nei confronti di  M., il suo amore perduto
Si riferiva alle dicerie cui aveva dato ascolto sul conto di lei?
“ Non solo, è che io non ho creduto alle sue dichiarazioni di amore,  gliele ho sempre rivoltate contro”
“ Ma un uomo è grande, si consolava Mohammad, quando sa riconoscere i propri errori.”
Ora M, aveva trovato un ragazzo capace di farla felice, e lui ne era contento, nel  piccolo amore di lei che era sopravvissuto in una parte del suo cuore.
“Qualcosa di piccolo, egli era pronto a sentenziare di nuovo, può sopravvivere più a lungo nel  tempo”.





“ “Mohammad,  chiedevo  al ragazzo una volta che mi era stato possibile raggiungerlo in hotel,  in risposta  alla questione che lo assillava ponendogli a mia volta una domanda - se con quel dubbio ho seguitato ad esserti amico e la mia amicizia è cresciuta nel tempo, essa è più debole o più forte di quello che tu creda?”
“ Mi ero accorto già da tempo, al mio arrivo mi aveva anticipato Mohammad,  che quando vengo a trovarti nella tua stanza ti preoccupi sempre, sei agitato e inquieto. Quella domanda poi se io sappia hackerare anche le carte di credito è stata  così diretta, con un tono di voce così calmo e un volto così amico…”
La domanda gliel’avevo posta , a bruciapelo, quando di ritorno nella stanza in cui il ragazzo si riposava disteso sul mio letto dalle fatiche del suo lavoro in hotel, ho sorpreso accanto al suo volto dei fogli bianchi che non ricordavo di avervi lasciato, e quando li ho distolti dal ragazzo per vedere che cosa contenessero, di scritto,. ho visto con sgomento che erano quelli,  riposti in una mia valigetta, in cui avevo trascritto i codici pin di tutte le mie carte di credito e di debito, non che  di accesso alla banca multicanale.
“ E quando sei rientrato di nuovo ed hai visto che mi muovevo dal tuo letto al computer dove mi avevo lasciato di fronte,  sei subito andato a ricercare i fogli dove li avevi lasciati, per paura che li avessi letti o presi di nuovo…”
“Mohammad, non mi scomponevo di fronte al ragazzo, se tu non avessi avuto le intenzioni di hackerare delle carte perché sapevi  tutto delle pene previste,  dei quattordici anni di carcere e della penale di almeno un  lack da pagare? Del video You tube in cui si diceva  dei costi del macchinario che serve?”
“ Sei intelligente, ma tu hai un amico che è più ancora intelligente di te… Se ti avessi detto che so hackerare le carte di credito  tu  ti saresti preoccupato ancora di più..”
“ Triste cosa diventa l amicizia, gli sorridevo a mia volta nel gioco di affilare le nostre intelligenze,  se tra amici ci si sfida a chi è più intelligente e astuto dell’altro…”
Il nostro amore sorrideva in entrambi di sollievo, al  fessurarsi degli occhi ammiccanti, che anche questo cimento non l’avesse travolto, per quanto la mia indulgenza traspirasse un alito di corruzione.
Nella singolare concatenazione dei nostri eventi, quando il ragazzo poi mi aveva lasciato solo in stanza, ho pensato che quei fogli potevo averli estratti nel loro biancore esterno dalla mia valigia, quando il giorno avanti mi ero messo alla ricerca di un pezzo di carta dove potessi trascrivere il nome del gestore muslim del ristorante in cui avrebbe potuto trovare lavoro lo zio di Mohammad
che da poco l ha perduto in  Kanpur, lasciando nella disperazione la nonna materna del ragazzo cui provvedeva  insieme alla moglie. Mohammad cupo ed afflitto come non l’avevo visto dai giorni della fine della sua storia d’amore, meditava di devolvere allo zio le 2.000 rupie del suo salario, - le 1.000 ulteriori che gli spettavano  il  padrone Manoj le aveva lasciate in sospeso perché stesse ancora più sulla corda-, rinunciando all’acquisto di una sari alla madre  per la festa di Id, e di un paio di jeans  rammendati ad arte che aveva individuato nel più grande sito indiano di acquisti in internet. Ma il cugino del padre da Ratlam aveva fatto sapere che poteva assicurare allo zio materno un posto di lavoro nella fabbrica in cui era operaio, la situazione si era sdrammatizzata  ed egli aveva immediatamente effettuato gli ordini d’acquisto, ricorrendo allo stesso sito, forse, in cui aveva  già comperato l’anno scorso lo smartphone che  a suo dire gli avrebbe lasciato  uno zio, e che io e Kailash, non meno a di me, supponevamo invece che  avesse potuto ordinare con una parte degli euro che tenevo in una valigetta in stanza e che erano venuti a mancarmi, dopo che i giorni avanti Mohammad aveva insolitamente fatto ritorno da me, per più pomeriggi piovosi,  in cui era chiusa la scuola che comunque disertava di frequentare.
Supposizioni, certo, tutte e solo supposizioni, a sua discolpa o ad aggravio dei sospetti, anche se non sempre, in altre circostanze…
Ma ora il nostro discorso, come il ragazzo l’aveva trasposto,  verteva sui dubbi più generali nell’amicizia.
Già una sua amicizia era entrata in crisi dopo che  una ragazza di un suo amico aveva inteso flirtare con lui, ed egli aveva mostrato all’amico i messaggi amorosi di lei.
Era comprensibile, per il ragazzo, che l’amicizia  conoscesse momenti di dubbio. Solo che i miei dubbi non erano momentanei, anche se non erano stati letali per il nostro legame, quanto quelli  che
Lui aveva coltivato nei confronti di  M.
Si riferiva alle dicerie cui aveva dato ascolto sul conto di lei?
“ Non solo, è che io non ho creduto alle sue dichiarazioni di amore,  gliele ho sempre rivoltate contro”
“ Ma un uomo è grande, si consolava M. , quando sa riconoscere i propri errori.”
Ora M, aveva trovato un ragazzo capace di farla felice, e lui ne era felice, nel  piccolo amore di lei che era sopravvissuto in una parte di cuore
“ Qualcosa di piccolo, era pronto a sentenziare di nuovo Mohammad , può sopravvivere più a lungo il tempo”.




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