domenica 25 giugno 2017

Uno shock salutare di Mohammad

Uno shock salutare di Mohammad
Pensa, Rico, -mi diceva ieri un Mohammad sbalordito e confuso, per il quale era come se tra il cielo e la terra fosse avvenuta un’ inversione cosmica,- io sunnita ho amato per tre anni una ragazza, e solo oggi ho scoperto che lei è sciita...
“ Ma chi è ? Dove vive? Come è stato possibile, senza che io ne sapessi niente di tale tua storia?”
Ma è… Mouskan”
“Mouskan?”
"I suoi familiari hanno sempre fatto credere in giro di essere dei Pathan, che è come dire dei Khan.
In realtà ho scoperto che tutti i loro nomi sono succeduti dal cognome Hussein.
Ho fatto ricerche in internet, contattando in facebook un cugino di Mouskan. Provengono da Banda e suo nonno era un membro famoso della comunità sciita della città"
“ Mohammad mi fa solo piacere che tu abbia scoperto quanto tu mi dici, perché tale rivelazione non può farti che bene. Se penso a ciò che mi hai ripetuto degli sciiti, che il loro sangue ha un tale odore particolare”
“ Certo che è così. Dovresti venire anche tu a Kanpur per la flagellazione di Moharram. E’ ciò che hanno visto i miei occhi, sentito i miei sensi…”
“ Ed anche che sputano di nascosto dove tu bevi... Mohammad per anni sono stato in relazione con una famiglia iraniana, di cui ero membro come di quella di Kailash, e ho viaggiato nel paese degli sciiti, ma mai qualcuno ha immaginato o pensato di farmi una cosa del genere. Mohammad, Mohammad, come può la tua mente pensare cose del genere.... Come puoi immaginare che io le creda e che le condivida, io cristiano in una famiglia hindu, che aiuta la tua famiglia sunnita…
Mohammad ha cominciato a riaversi e si è allora ricordato e mi ha parlato di un suo amico di infanzia, Argan.
“ Dividevamo tutto dei nostri pasti, ogni sorta di riso byriani. Poi durante un Moharram l ho visto tra gli altri sciiti, che partecipava al mattam, e sono rimasto scioccato… l’ho rivisto ancora un’altra volta, un mio amico sunnita lo ha afferrato e me lo ha consegnato perché lo picchiassi. “ Sei sciita? gli ho chiesto. Ed egli mi ha risposto “ Sono tuo amico, non sciita” Gli ho detto allora di scomparire dai miei occhi, rinunciando a fargli del male.
Mohammad mi ha accreditato di averlo incontrato ancora una volta, durante il Moharram in Kanpur di tre anni or sono, e di averlo abbracciato, lasciando che il sangue dell’amico macchiasse la sua djellaba.
“ Che vuoi che possa pensare degli sciiti, dopo tutto quello di cattivo che sugli sciiti mi hanno detto in famiglia, in comunità, un autentico lavaggio del cervello. “
In Khajuraho, Rajnagar, Chhatarpur, apparentemente nessuno è sciita.
“ Ma tanti lo sono, e lo tengono nascosto a noi sunniti per paura. E’ diverso in Kanpur, o Lucknow, dove gli sciiti sono più di noi della Sunna”
“ Un autentico brainwashing. Come quello di Al Qaeda quando cominciano a dire ai terroristi che l islam è in pericolo, che dobbiamo difenderlo… e che se muori per difenderlo vai direttamente in Paradiso E’ Allah che difende l islam, se è in pericolo noi possiamo solo difenderlo con la preghiera, comportandoci da veri muslim. Nessuno può uccidere nessun altro. Solo Allah può toglierci la vita che ci ha dato“
Ed è tornato a ripetermi il suo credo più profondo
“ Esiste un solo Dio, le religioni e la loro distribuzione sono solo create dagli uomini. Noi tutti, prima di tutto, siamo human being, esseri umani, prima ancora che hindu o cristiani o muslim, sciiti o sunniti”
Il discorso l’ho fatto quindi scivolare sulle questioni della scuola, mentre Mohammad vagheggia già la moto che gli lasceranno tra mesi degli zii ricchi, su cui al mio ritorno potremo uscire di sera, su quali siano i suoi rapporti attuali con il padrone e il suo sovrastante.
E' in grado di sopravvivere in hotel , ancora a lungo ,. Oggi gli sono state consegnate le ultime mille rupie della paga del mese scorso, di cui il sovrastante avrebbe voluto trattenergliene ancora quattrocento.
“ Lo sai, come occorre fare. mi ha detto il ragazzo con una citazione stupefacente quanto la perfezione chiastica delle sue massime, “ divide and rule!”.
E da dove il “ divide et impera” fosse mai uscito fuori nel suo cervello, era un mistero che gli era insolubile.

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