(Omnia vincit Amor: et nos cedamus Amori)
Per Chandu, Kailash ed io,
Che alcova di amore
La cappotta del ciclo-riscio sotto le piogge di Chhatarpur,
la delizia del nostro bambino
il cuore giocoso del nostro bene,
tracimi pure l’immondo monsonico,
cali la caligine più tetra tra gli scrosci a dirotto
sulle strade dirupate tra (
il riso di Chandu è già la sfera di sole
come la luce ripercorre la rigogliosa verzura,
e nelle pozze lutulente
lustra i bufali
a ristorarsi ammusando,
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finché invitto il sole ritorna
tra le foglie sfagliantesi del sargon in fiore
e s'intenebra nella disperazione il nostro amore,
nel mio grembo, l'amico reclino,
di che dolorosa madre e Narashima che l'eviscera,
"
Con l’amico, ancora di nuovo,
dove il cuore appena infranto per il nostro Sumit
incantava Vishnu Ananta Shayana ,
l’ascesa a Shiva Bhairava,
dove il Dio vinse il tempo e gli fu la gola bruciante,
alle rovine dei templi di Ajaigarh invase dal sole,
di altri, ancora più remoti ed ignoti,
alla riscoperta del loro abbandono fra i campi,
e lasci i banchi dove di Darmendra , Pyush, Pratap
sono i nuovi volti che stanno in ascolto,
è pura menzogna il complain
che il principal ti chiede di sottoscrivere
contro i suoi detrattori
in che luce di gioia, di Dusshera,
dalla Dea riattinta la vita
per la Sua morte per acqua,
prima della
sul
di che doloroso Diwali,
reca la mia testa mozza Nirriti l'atroce,
e nessuna frenesia di danza
può sventare che sia il rullio della sentenza,
hai maledetto i tuoi passi ulteriori
nell'ingiuria del dio,
tu che dell'amico già infestavi di sventura la
ogni nuovo inizio mancato,
eppure l'amico non cede al veleno
che s'insinua nello strazio mentale
“E perché mai lui lo tieni ancora in casa tua
se ti lascia lo stesso così povero,
e non hai fatto tuo il suo denaro”
al che, credendo e sperando,
al linga inesorabile si è prosternata
la fronte segnata,
per Agni si è offerto lo sterco
fumante di ghee,
al passaggio aureo di Laxmì
in attesa che entri,
nella notte, ancora insonne,
chiedendo lenimento,
e ancora cedendo al Dio che è Amore.
Altre versioni
chiedendo lenimento, nella solitudine notturna
e ancora cedendo
(eppure, credendo e sperando,
al linga inesorabile si è prosternata
la fronte segnata,
per Agni, in Agni, con Agni,
si è offerto lo sterco fumante di ghee,
al passaggio aureo di Laxmi
ciotole di luce stanno in attesa
nella notte, ancora insonne,
chiedendo lenimento
e ancora cedendo al Dio che è Amore.
(chiedendo lenimento al Dio che ci brucia l'uno per l'altro).
.
,
del roveto dei frutti di sventura nella sua casa,
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