Di Delitti e del Piccolo Principe
"Il mio cuore era di ferro quando ho lasciato Kanpur, mi diceva ieri Mohammad, dopo avermi rivelato in ufficio di avervi assistito a cinque omicidi.
“Ad un tizio ho visto staccare la testa, ed era il 2006. In due altri casi gli assassinati sono stati uccisi a colpi di pistola, in altri due trafiggendoli con una lama di coltello, con un raccoglitore a punta dei rifiuti .
Ma quando oggi ho visto quattro ragazzi di Khajuraho tenere fermo sotto i piedi un maiale selvatico e castrarlo, ho sentito il cuore piangermi dentro”
Dal bar presso il talab dove ci siamo ritrovati a parlare io ed il caro ragazzo, della morte dell imam Hossein e degli Yazidi che credeva ne fossero i colpevoli, perché il loro nome assonava con quello del califfo Yazid I che ne cagionò la fine nella battaglia di Kerbala, mi sono fatto condurre nelle vicinanze per vedere le tracce di sangue sparso del maiale, i testicoli che rosseggiavano al sole infestati di mosche.
E quanto al delitto di violenza sessuale a danno di un piccolo di otto anni avvenuto in Khajuraho a fine gennaio, poteva aggiornarmene il seguito dicendomi che la famiglia della vittima si era insediata nella casa del ragazzo che l’aveva soffocato e ne aveva gettato il corpo nel pozzo, costruendovi un piccolo tempio, mentre la famiglia dell’assassino minorenne l’aveva lasciata per trasferirsi in Chhatarpur.
“ Le prime volte che ho assistito ad un omicidio ho pensato solo a scappare. In seguito sono invece rimasto sul posto a pensare, alla legge, a come gli uomini uccidano altri uomini, ad Allah che lo consente, alla polizia e alle autorità che non fanno niente…”
Ieri, in ufficio, seguitava ad evocare i poliziotti che nel caso dell’assassinio commesso con un coltello e in cui era degenerato un litigio, a pochi centinaia di metri di distanza avevano seguitato a voltare le spalle all’accaduto sorbendosi il the, per raggiungere il luogo del delitto solo dopo i media.
Ma poi la parola è passata a Saint Exupery, al Chotta Raj Kumar di cui su una panchina presso il talab, in ufficio insieme ad Ajay, abbiamo ripreso la lettura dei primi capitoli, fino alla rivelazione che il piccolo Principe era venuto da un altro corpo celeste, così come su Plutone Mohammad gioca ancora a trasferirsi quando diventi astronauta...
“Ad un tizio ho visto staccare la testa, ed era il 2006. In due altri casi gli assassinati sono stati uccisi a colpi di pistola, in altri due trafiggendoli con una lama di coltello, con un raccoglitore a punta dei rifiuti .
Ma quando oggi ho visto quattro ragazzi di Khajuraho tenere fermo sotto i piedi un maiale selvatico e castrarlo, ho sentito il cuore piangermi dentro”
Dal bar presso il talab dove ci siamo ritrovati a parlare io ed il caro ragazzo, della morte dell imam Hossein e degli Yazidi che credeva ne fossero i colpevoli, perché il loro nome assonava con quello del califfo Yazid I che ne cagionò la fine nella battaglia di Kerbala, mi sono fatto condurre nelle vicinanze per vedere le tracce di sangue sparso del maiale, i testicoli che rosseggiavano al sole infestati di mosche.
E quanto al delitto di violenza sessuale a danno di un piccolo di otto anni avvenuto in Khajuraho a fine gennaio, poteva aggiornarmene il seguito dicendomi che la famiglia della vittima si era insediata nella casa del ragazzo che l’aveva soffocato e ne aveva gettato il corpo nel pozzo, costruendovi un piccolo tempio, mentre la famiglia dell’assassino minorenne l’aveva lasciata per trasferirsi in Chhatarpur.
“ Le prime volte che ho assistito ad un omicidio ho pensato solo a scappare. In seguito sono invece rimasto sul posto a pensare, alla legge, a come gli uomini uccidano altri uomini, ad Allah che lo consente, alla polizia e alle autorità che non fanno niente…”
Ieri, in ufficio, seguitava ad evocare i poliziotti che nel caso dell’assassinio commesso con un coltello e in cui era degenerato un litigio, a pochi centinaia di metri di distanza avevano seguitato a voltare le spalle all’accaduto sorbendosi il the, per raggiungere il luogo del delitto solo dopo i media.
Ma poi la parola è passata a Saint Exupery, al Chotta Raj Kumar di cui su una panchina presso il talab, in ufficio insieme ad Ajay, abbiamo ripreso la lettura dei primi capitoli, fino alla rivelazione che il piccolo Principe era venuto da un altro corpo celeste, così come su Plutone Mohammad gioca ancora a trasferirsi quando diventi astronauta...
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