A tal punto della controversia sul
nuovo fonte battesimale che si vuole erigere in uno dei transetti di Sant’Andrea,
credo che l’ unica risoluzione del Vescovado che possa a tutti gli effetti
essere cattolica, ossia secondo Santa Romana Chiesa ed ecumenica, consista
nell'attenersi realmente a quanto realmente prescrive la Nota pastorale della
CEI sull'adeguamento delle Chiese secondo la riforma liturgica, che quanto a
fonte e a battistero, raccomanda la valorizzazione e l'accettazione di quelli
esistenti, e più ancora precisamente, "in una chiesa a navata unica con cappelle
laterali", come Sant'Andrea, richiede che il fonte
"sia collocato in una di tali cappelle,
sufficientemente ampia, posta nei pressi dell'entrata, senza altra
destinazione" . "In ogni caso la scelta di un nuovo luogo per il battistero
venga compiuta in armonia con la destinazione delle diverse parti della chiesa e
dell'ambiente nel suo complesso". Ma in nessun caso si dice nella Nota che si possano
utilizzare per il battesimo altre parti del tempio che l'atrio e la porta, la
navata e l'ambone e il presbiterio, al quale vanno riservati i soli riti di
conclusione, mai si fa riferimento ai transetti. In particolare vi si raccomanda
estremo riguardo per la comunicazione spaziale e acustica con l'assemblea
riunita, che la " stravaganza liturgica" , a tal punto, della dislocazione della
vasca in un transetto tende a pregiudicare.
Vi è una sola obiezione di cui avverto la resistenza alla
indicazioni della stessa CEI, se mi attengo alle ragioni di fondo per cui si
vuole installare un futuro fonte in quel transetto di Sant’Andrea , date dal
fatto che è così possibile farvi decorrere la cerimonia sotto gli affreschi
dell’acqua di vita eterna che reca Gesù alla Samaritana, se sto alle
comunicazioni diocesane alla Gazzetta del 6 agosto scorso. Al che la mia viva
replica è che tale processione sarebbe un travisamento solenne del messaggio
dell'episodio evangelico. Credere infatti che l’acqua viva che Gesù ha da dare
alla Samaritana come a ciascuno di noi, la quale in chi la beve si rivelerà
“sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna», sia quella battesimale di
una fede confessionale autentica che ci purga da un'altra ripudiata come falsa,
significa esattamente, secondo le parole inequivocabili di Gesù, che si è
tuttora di coloro per i quali non è ancora giunto il momento in cui il Padre
sarà adorato né sul monte Garizim dei Samaritani né nella Gerusalemme ebraica,
che si è ancora di quanti sanno pregarlo solo in una sede specifica di uno
specifico culto, ad esclusione ed a disdegno di ogni altro, ovverosia che non si
è ancora i veri adoratori che egli cerca, coloro cioè che adoreranno il Padre
per quello che è, in spirito e verità, senza che sia più indispensabile per
questo un particolare sito del sacro, od un determinato rito liturgico o
sacramentale.” Perché Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in
Spirito e Verità”, semplicemente e assolutamente.
Odorico Bergamaschi, ex insegnante
ora in quiescenza
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