lunedì 21 maggio 2018

Lettere al giornale. Chagall a Mantova? 5 gennaio 2018


Chagall a Mantova come sogna Palazzi? Benissimo, in se’. Solo che una  retrospettiva  bellissima  su  Chagall e’stata gia’allestita  a Milano  nei non lontani 2014-2015,  e che una mostra autenticamente tale, che sia cioe’ di ricerca, per quanto io ne so da profano richiede che prima ne sia ideato il soggetto, auspicando che non sia la  mera  escogitazione di un presunto richiamo attrattivo, e che poi in ragione di esso siano ricercati i vari prestatori  di opere. Rifacendosi a un solo Museo si finisce invece per farsi dettare il menu della mostra da quel che offre l’istituto-convento, in tal caso la Tretyakov Gallery di Mosca. Ne sortiscono cosi’ per lo piu’ mostre di rara bruttezza come quella su Van Gogh, sempre a Milano e in contemporanea con quella su Chagall, che fu desunta da quel che di Van Gogh e’attingibile dal Kröller-Müller Museum in Olanda, un cui riciclaggio sotto altre spoglie  e’stato imbandito piu’ di recente a Vicenza, con qualche capolavoro in aggiunta a fini propagandistici. In realta', come trapela vuoi dalla genericita’ propositiva della ispirazione di fondo- tre mostre in tre anni dedicate ai maestri della pittura del Novecento,- sai che genialata !- vuoi dalla peregrinita’ della proposta in concreto, -Chagall e il teatro-,  non che dai tempi di breve respiro dell’allestimento, la mostra  di Chagall a Mantova sembra obbedire ad una pianificazione di mero riempimento turistico, di mera e vana attrattiva commerciale, ad un input estemporaneo dall'alto del Sindaco Duca, piu' che  della societa' civile di Mantova quale citta' d'arte, di gusto e di cultura, nelle sue intrinseche istanze di valorizzazione partecipativa.

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