domenica 20 maggio 2018

Lettere al giornale Smarcamenti 26 marzo 2018


Signor Direttore,
prima che abbiano inizio le schermaglie della nuova  legislatura  mi si consentano alcuni smarcamenti  dall’opinione corrente sull’ultimo esito elettorale. a) La sconfitta cruciale e la fine della Sinistra non e' avvenuta il 4 marzo. Le aveva dato gia' scacco matto la presa del potere del Pd ad opera di Matteo Renzi, che ne e' stata l'asfaltatura. Il Pd dopo il job act, la resa sui migranti e sullo jus soli e' a tutti gli effetti una forza di centro destra ,nella sua linea politica e nei suoi valori. b) Il 4 marzo ha segnato piuttosto la disfatta ulteriore del cattolicesimo democratico e la sconfitta politica in Italia come gia' nell' Europa continentale e dell’Est del Papato di Francesco. Il cedimento delle gerarchie vaticane sulla linea Minniti e' stata la resa fatale, pur se di fronte a una marea montante inarrestabile. Papa Bergoglio non e' riuscito a convertire al cristianesimo della Parola del Vangelo un cattolicesimo sempre piu' identitario, nazionalista, xenofobo, razzista, degno erede del cattolicesimo anticristiano di Benito Mussolini, assimilabile al Corano di Erdogan, piu' che al messaggio evangelico, quanto alla stessa difesa della famiglia tradizionale. c) Lo scontro reale e' stato tra due populismi di palazzo (il berlusconismo, il renzismo) e due populismi di piazza : e chi di populismo ha ferito (Pd) , di populismo e' perito. Per populismo, e' bene sintetizzarlo, intendo ogni fiction politica, quale che ne sia la coloratura , della contrapposizione di un popolo onesto e virtuoso,  esente da sfruttamento, mafie, evasione e corruzione, ad una elite o casta inguaribilmente corrotta, e nell'arengo internazionale la messinscena dell'antagonismo tra tale popolo nazione, sola fonte legittima di ogni investitura di potere, tendenzialmente diretta e plebiscitaria, ed ogni potere sovranazionale, demonizzato come il sito tentacolare della piovra del capitalismo finanziario. d) Volge al tramonto e si sta sotterrando la grandiosa civilta' liberaldemocratica uscita dalla sconfitta dei totalitarismi nel corso della seconda guerra mondiale, dall’istituzione dell’ Onu e dalla Dichiarazione dei diritti universali umani, come dagli ordinamenti costituzionali delle nostre  democrazie. Nell'illusione di arginare cosi' l'avvento dei populismi dal basso, i populismi dall'alto li hanno assecondati oramai a tal punto da avere dato corso essi stessi agli ordinamenti di nuovi regimi reazionari di massa, secondo la definizione che Togliatti diede dei fascismi, con i loro campi di concentramento dei migranti,i nuovi ebrei, gia' esternalizzati in Turchia o nel Nord Africa. e  la loro nuova estetica discriminatoria del decoro urbano. Tale civilta' e' declinata per effetto della globalizzazione stessa che ha promosso, che ha terremotato la dominazione imperialistica neocoloniale su cui si fondavano i benefici stessi che essa assicurava, pace e welfare in Occidente .La globalizzazione e l’unificazione del mondo che ha prodotto sono ora  il convitato di pietra  dei populismi di piazza semivincenti: questi non sono che retroutopie che mirano a restaurare velleitariamente e illusoriamente una situazione antecedente alla globalizzazione. Il loro sovranismo nazionalista li assimila allo stesso Potere al Popolo, veterocomunista, nella narrazione di quanto sia andato da allora perduto nella redistribuzione dei redditi e delle sorti, non perche' il mondo da allora e' cambiato , nella sua giungla competitiva e nei rapporti di forza, ma solo per quanto si avrebbe antagonisticamente e moralmente ceduto.

Odorico  Bergamaschi

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