“ Kailash, non
temere, e sono qui vicino a te”
“No, my dear, ricevo la tua voce per telefono, il tuo denaro,
ma tu non sei vicino a me. Come era diverso quand’eri in India, anche
quando andavi via si andava via lo facevamo restavamo sempre insieme”
Mentre nel dolore del distacco rigiravo le mie stanze,
pensavo a come per sormontare le nostre
distanze, avessimo parlato al telefono ancora
una volta per quasi un’ora, mentre quando eravamo
insieme in India, se non erano delle tensioni furiose a dividerci, lunghi silenzi ci accomunavano quando ci ritrovavamo
insieme, in dolorosi discorsi in cui cercavamo
di ripristinare o svolgere un’intesa.
Dopo che ero stato costretto a dirgli della situazione
critica dell ottenimento del visto, e
che egli si era ripromesso di ottenere e
di trasmettermi l indomani, quanto prima,
un secondo documento d’assunzione dal principal, che venisse incontro alla richiesta che era
stata avanzata dai funzionari indiani, d’un testo d’assunzione meno scarno di quello già consegnato, le che fosse il facsimile non meglio
precisato d’un contratto, o anubhand,
venendo egli incontro alla mia istanza
che parlassimo d’altro, meno angoscioso,
era salito di giri nel dirmi quanto lo avessero reso felice in giornata le tre donne indiane che si erano
intrattenute a lungo nel suo negozio, dicendogli
quanto lo trovavano bello, ammirando che vi fosse esposto quanto non si
ritrovava in nessun altro. Erano alloggiate in un ashram ed avevano voluto sia fotografare il negozio che farsi fotografare
con il mio amico, prima di acquistare tre statue in metallo di Ghandi.
Era un Kailash ben diversamente animato da quello che alcuni
giorni fa, nel parlarmi del suo protrarsi in
negozio per ore e ore in attesa di clienti, così mi aveva detto della
necessità di permanervi a lungo “ I
clienti sono come la morte. Non sai mai quando arrivino”.
Poi eravamo tornati a
parlare dei nuovi treni di linea lungo
la tratta che collega ora Khajuraho a Lalitpur, via Chhatarpur e Tikamgarh, ed il
mio amico aveva avuto modo di diffondersi su tutti i treni che avrebbero
stazionato ogni giorno nel sito
ferroviario di pochi binari di Khajuraho,
la cosa comportando che non vi permanesse quello che lo collegava ad Udaipur, il cui percorso
sarebbe stato per questo prolungato fino a Bhopal.
Era il giorno della
festa di marito e moglie, e già in precedenza mi aveva detto che si ritrovava senza soldi per poterla festeggiare con Vimala, di come Ajay si lamentava di ritrovarsi ora
senza cellulare, mentre certi compagni ne avevano certuni che costavano almeno
sette mila rupie.
“ Ero ricco quando tu eri in India, sono un povero ora”
Gli ho ricordato a tal punto che quando ero in India si lamentava sempre che non gli lasciavo mai
un soldo, quanto lo trascurassi , lui e l’intera famiglia, avendo a suo dire in
mente a solo quell’altro mio amico, il ragazzo Mohammad. Quanto ad Ajay, ora
che era stata sistemata la pompa idraulica, e che il costo della riparazione era risultato non
particolarmente oneroso, un cellulare usato poteva pur acquistarglielo.
K iniziava allora a dirmi, seguitando a distogliere entrambi
dall assillo del mio mancato ottenimento
del visto, di come le complicità della Cina con il
Pakistan, i suoi silenzi sugli attacchi terroristici all India che vi avevano
preso corpo, stessero provocando in India un rifiuto di tutto ciò che fosse
originario della Cina, rendendo quasi impossibile reperire prodotti fabbricati in
Cina che vi fossero in vendita ai prezzi
più bassi, e dunque un cellulare ai
costi che gli avevo preventivato.
Divagava quindi in politica estera sulle imminenti elezioni
presidenziali americane, per dirmi in
particolare del candidato Trump, che voleva fare tanto per il suo paese, ma che
si era compromesso per ciò che di cattivo aveva fatto alle donne, con il “
toccarle”, il “ baciarle” pubblicamente.
“ I’ m not
educated, but I’ ve mind, and knowledge”
E Mohammad ? mi chiedeva. Avevo perso le sue tracce anche in
facebook.
“ He’ s very stupid”, sbottava senza astio verso il ragazzo,
“tu lo aiuti e lui non studia”, proprio mentre Narendra Modi starebbe facendo
di tutto perché gli studenti indiani possano andare a scuola fino al dodicesimo anno di studio e ricevere una preparazione a un lavoro.
Solo una volta che mi
sono ritrovato da solo, già con una malinconia immensa del suo
discorrermi con tanto fervore., mi sono venute in mente le clausole contrattuali che si potrebbero
suggerire al principal della scuola come
obblighi aggiuntivi, da inserire in una
lettera ulteriore per il consolato di
mIlano
Le ho riportate in una e-mail che avrei prontamente inviato al
mio amico, perché ne fotocopiasse il
contenuto e lo sottoponesse al principal, e sul tardi ho ricontattato al telefono Kailash perché ne
sapesse
Ma già la sua voce
cupa e il frantumarsi roco delle
sue parole, mi diceva dello
sconvolgimento che era avvenuto nel frattempo della sua mente , immaginavo
perché sopraffatta dall angoscia per gli impedimenti frappostimi all’ ottenimento
del visto.
Era come se le sue parole fossero il filamento bavoso del
suo furore contro imadarchod tutti quanti che gli congiuravano contro, quei
farabutti togliendogli l unica
possibilità di salvezza al mondo che io costituivo per lui
“ Andrò per te fino dal primo ministro, tu non sai quanto ti rispetto, ma tu hai rispetto solo per quel
ladro, quel ladro madarchod! – Mohammad contro cui riesplodeva l’accanimento
del suo odio, gridando al telefono quanti
erano gli euro di cui mi avesse derubato…
Era a causa del
ragazzo che mi ero screditato agli occhi del principal e che ne avrei perso l’aiuto, seguitando a
prestar fede al ragazzo quando il principal aveva già o che capito chi fosse, o quel che era
accaduto, nel confondersi mentale dell’amico, era che il principal mi aveva aiutato perché a mia volta avevo aiutato Mohammad , come lui un muslim, ma ora non lo avrebbe fatto più, dopo quanto era
successo che aveva interrotto i miei rapporti con il ragazzo…
Era sulla via del rientro a casa, mi diceva prima di disconnettere
la comunicazione.
Quando avevo modo di riparlargli, era nel mercato dove solo,
nell’affollamento generale, si sentiva
più povero che mai, non potendo comperarvi nulla per Vimala, nel giorno della
festa tra marito e moglie.
Eccola, così a raggiungermi in diretta tra le mie stanze in
Italia ed a lasciarmi sgomento , la
realtà cui dispero di non poter fare ritorno.
Dopo tentativi ripetuti di ricontattarlo, per essergli
accanto nella sua rovina mentale, chi rispondeva all’ ennesima mia chiamata era
Ajay.
Il papà era rientrato in casa, e stava già forse dormendo, ma
il suo sbraitare orrendo che insorgeva a
distanza contro Vimala, smentiva le
rassicurazioni del figlio, che doveva
chiedermi di interrompere quella comunicazione, e la seguente, prima che Kailash si fosse davvero sedato.
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