E’come se le mie vicende che incarno così spasmodicamente,
con il terrore che ora mi lega i denti,
eppure le vivessi già da morto, chissà da quanto, sorprendendomi ad ogni
istante nel ritrovarmi ancora in vita, quando la vita per me è da innumerevole
tempo già passata, trascorsa e insussistente, e quel che mi resta è il niente o la realtà
trascendente.
E ugualmente le mie vicende qui in India, ogni occasione di gioia, la vivo come se già
ne fossi a infinita distanza e le
rivivessi nella mia solitudine nel mio appartamento italiano, come ora Chandu che mi chiede il
telefono per telefonare a papà e si
dilegua all istante
Oh, davvero andato, andato, come recita il mantra, del tutto
andato, e qui rimasto
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