mercoledì 5 gennaio 2022
Ancora ieri
Ancora ieri, come l’altro ieri, avrei voluto morire, per svanire per sempre al sopraggiungere di sempre nuove auto lungo la via di casa. Silenziose, oscurata la vista dei passeggeri interni, in una discontinuità di transiti senza fine. Ognuna di esse come un’oscura minaccia recata dalle esistenze al loro interno, , dal loro modus vivendi disposto a tutto per il proprio confort. Cementificazione e asfaltatura di spazi in sobborghi sempre più a lunga distanza, polluzione di energie combustbiili, sterminio di tutte le vite che ad esse anelano e alle quali non possono essere consentite pena l’estinzione di tutti. Tra case introverse, estranee l una all altra, nell eden dei loro giardini da cui i cani che mi abbaiano contro sono le sole presenze che ne compaiono. Nei bar i soli lettori di giornali,un barlume nello sfacelo di vecchi senza più lumi ideali, ogni emancipazione finita nel vivere e basta dell orrore del mondo.
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