mercoledì 5 gennaio 2022
Esse lunga a Mantova
Signor Direttore,
A Mantova come sta ora di casa Esse Lunga, dopo che da mesi vi è insediata? Ad una prima risposta occorre il preambolo di una premessa. Purtroppo, come l’omino di Charlot nella Febbre dell’oro, che spala di casa in casa la neve di cui ha sgombrato una soglia precedente ingombrandone un'altra, chi amministra la città vuole rendersi emerito con il disfare come sindaco i magoni a cui ha assentito a suo tempo, quale consigliere di maggioranza o quale assessore. E cosi Mattia Palazzi, il nostro Magonius il Grande, il demolition man dei garages di Borgochiesanuova cui diede il benestare a suo tempo, ora con Esse Lunga si vanta di avere posto riparo in piazza Mondadori al più grande disastro a cielo aperto che in realtà sia stato da lui stesso approvato, in veste di consigliere di maggioranza ai tempi del Burky II. L’avervi impiantato Esse lunga, è dunque da chiedersi, è ora sua vera gloria? E’ meglio al tacon che l’ bus? Vedremo, ma che per ora il conto torni almeno in parità non direi proprio , visto che manca ancora all’appello un’autostazione sostitutiva di quella le cui piattaforme sono state spianate, mentre tutto lascia supporre , dicono non a torto anche le ben emerite Cassandre di E-qual, che primi indiziati gli ipermercati nel raggio di un chilometro da Esse lunga, le esuvie fallimentari di suoi competitors andranno ad aggiungersi al novero dei magoni esistenti. Di certo si è rimediato ad un guasto ingente da se stessi prodotto, ma insediando un supermercato iperinvasivo proprio nella Mantova di sud ovest dove si concentra la quasi totalità degli esercizi commerciali della città, lasciandone ancor più sguarnita la Mantova di Nord Est, mentre Lunetta ancora piange la perdita del suo unico ipermercato. Ed in termini urbanistico-architettonici, come si risolve mai la faccenda? A un di presso, fatto salvo un tratto delle antiche mura, l’impressione primaria è che pur di accaparrare quanti più metri cubi possibili Esse lunga non abbia tenuto in nessun conto di venirsi insediando in un centro storico anziché in una periferia; ma quale mai genius loci o il farsi place marker, al diavolo integrarsi e connettersi, vada a farsi fottere il contesto. Così, in ottemperanza a standard architettonici che sono gli stessi dovunque Esse Lunga si impianti, per ribadire nelle stesse cubature un suo uniforme dominio di mercato, mastodonticamente è fuori scala, nei modi più abnormi di una caserma carceraria enogastronomica , quando sarebbe occorso ancor più sviluppo in lunghezza e meno in altezza, che non obbligasse i clienti a un su e giù di piani, un po’ sul modello , per attenersi ai suoi canoni, di quella di Soliera, senza lasciare che restasse a lei d’accanto il catafalco irrisolto della vecchia autostazione. Esse lunga ha così oscurato e rimosso dal corso di Viale Piave la bella vista sia degli edifici di via Conciliazione che del profilo stesso della città, ridotta a larva fantasmatica ed a mera appendice della mole del supermarket . Come non bastasse, un’improntitudine unica ha pregiudicato ogni possibilità di dialogo e d’accordo con un edificio così’ bello e ben più misurato, pur nei suoi squilli fascisti, quale quello del Mamu, finito del tutto in disparte, alla” fatti più in là delle sorelle Bandiera”. Ce lo dice a muso duro la sfrontatezza del bianco sfacciato, abbacinante, con cui è stato rialzata di tono la facciata di Esse lunga, altrettanto, quanto in prossimità, il tono di Corso Pradella è stata abbassato sino ad uno spegnimento funereo nei più lividi dei pavés, oramai dei selciati già sconnessi , in lugubre sintonia con la ferruginosità delle fioriere in corten , che non vogliono saperne di non apparire infestate, non che di un arredo ligneo incongruo e posticcio, già ammalorato. Il tutto, come tutto quello che sia solo fashion e non vero stile ,- che so , al pari di Piazza L. B. Alberti od 80o Fanteria-, apparendo affetto da una decrepita senescenza pregressa. Tornando in conclusione al quesito iniziale, dopo tali apparenti divagazioni, pare in risposta che Esse Lunga in Mantova vi stia già di casa per farla da padrone. Gli incassi siano pure quel che sono, ma come tutte le strade portano a Roma, tutte le nuove ciclabili in città paiono condurvi, magari fors’anche una tratta diretta da Lunetta.
Odorico Bergamaschi
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