mercoledì 5 gennaio 2022
una Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Mantovana nel Casino delle guardie nobili di Palazzo Ducale
Sempre che la costituzione di una Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Mantovana nel Casino delle guardie nobili di Palazzo Ducale sia un ‘impresa di valore , credo che il merito dell’operazione spetti soprattutto a Stefano l’Occaso ed ai suoi orientamenti condivisivi, visto che dal 2019 fino alla primavera scorsa il Sindaco Palazzo, deutero-agonista, , ha caldeggiato direttamente o per interposta persona la dislocazione della Galleria nella Casa Del Mantegna. Una proposta sconveniente, un meglio meno, anche se peggio, a indebito scrocco della Provincia, contro la quale non ha mai levato la propria voce, anzi aveva espresso il suo esplicito assenso, chi giorni addietro sulla stampa locale, ha formulato un compiaciuto plauso per la nuova scelta, onde intascarne o rilevarne il dividendo politico di parte. Direi che un grazie andrebbe rivolto piuttosto a chi, come Stefano Scansani, si è battuto per anni contro la destinazione della Casa del Mantegna ad augusta ma angusta ed incongrua ridotta di ciò che è arte moderna e contemporanea, una presa di posizione che con ragioni diverse o contrarie ho sostenuto anch’io in ripetuti interventi. Continua così l’agire del sindaco Palazzi in cui, con alterne fortune, scarica su altri enti e istituzioni ciò che meno l’accalora, in tal caso non senza rivalse , presumo, su chi, il Politecnico, magari con malagrazia, ha osato interferire con critiche o con ingerenze nelle sue direttrici di marcia. La sollecitazione del Politecnico , in materia, di un Urban Center che quanto a Mantova ed al suo territorio esponesse l’attività progettuale e di ricerca della facoltà di architettura, pare davvero che in Comune non sia mai pervenuta. Come ben poco sembra prefigurare il Casino delle guardie nobili di un multipurpose center, multifunzionale, in quanto tale realmente partecipativo, che era negli intenti propositivi già a suo tempo del MAM, alle cui dimensioni complesse il Casino delle guardie nobili non pare certo attagliarsi nella sua perifericità museale.
Odorico Bergamaschi
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