Siamo
alle solite. Il circolo La Salamadra presenta il 3 febbraio il futuro Gay Pride
che si terra’ a Mantova il 16 giugno prossimo, ed il Pd cittadino non perde
l’occasione per intestarselo, sia pure con qualche discrepanza rispetto a cio’
che fanno intendere alla nazione le sue liste elettorali, tra i cui
nominati ( si mormora da piu’ parti
perche’ il Pd dopo le elezioni possa celebrare la propria unione civile con
Forza Italia senza i fastidi arcobaleno di richieste di matrimoni ugualitari),
non e’ stata di certo sollecitata o motivata a fare rientro la filosofa
radicale Michela Marzano, ne’ sono stati ricandidati Logiudice dell’Arci Gay ed
il fautore dei diritti civili Luigi Manconi, che solo in questi giorni e’ stato
recuperato da Gentiloni come coordinatore dell’Unar. Ed e’ bastato che il Pd
abbia egemonizzato lo starting del Gay Pride, perche’ le destre non abbiano
perso un momento nell’ invocare il
controaltare di un Festival della famiglia riparatore o compensatore. Certo
e’gia’ una buona cosa che esponenti autorevoli del centro-destra di Mantova,
Lega inclusa, rifiutino ogni discriminazione di genere nel loro schierarsi per
la famiglia che definiscono tradizionale, cosi’ riconoscendo implicitamente che
anche quelle Lgbt sono famiglie, beninteso non tradizionali, quali nuclei d’amore solidale. Cio’che a tali
esponenti non dovrebbe pero’ sfuggire e’che il Gay pride e' un raduno
affermativo di diversita’, mentre i
festival della famiglia di cui si ha conoscenza sono intrinsecamente
discriminatori, le saghe persecutorie di partite di caccia alle streghe, ora di
fattezze gender, intese a cancellare diritti civili e dignita’di esistenza
pubblica a chi e’ Lgbt. Sono mine vaganti che prima o poi, nel loro
fondamentalismo patriarcale, rischiano di far saltare per aria l' insegnamento stesso della Bibbia cui si
rifanno, dato che le Sacre Scritture continuamente denunciano una natura
criminosa e criminogena delle famiglia, insieme ai suoi pregi non solo
spirituali, solo che si considerino l'incestuosita' di Eva ed Abele, o di Lot e
le sue figlie, la realta' fatalmente rivalitaria delle relazioni tra
consanguinei che vi ricorrono, da Caino ed Abele giu ' giu', di patriarca in
patriarca, fino a Giuseppe venduto dai fratelli, per non dire di Davide e
Salomone, adulterino criminale l’uno e idolatra
poligamo l’altro, e ultimo ma non ultimo, per non tacere che autentico
sfasciafamiglie fu Gesu' di Nazaret, con la sua chiamata degli Apostoli. che
non ammetteva nemmeno che si indugiasse a seppellire i morti in famiglia.
Magari, in concomitanza con il Gay Pride, si istituisse davvero un reale convegno sulla famiglia, che affrontasse a
piu’voci le ragioni della crisi
dell’istituzione familiare e della
denatalita'in Occidente, del welfare domestico di madri e nonni e badanti
straniere, del perche’di tanta violenza
o impotenza o serpi in seno alle famiglie, considerandone’ le tipologie tutte
che sono gia’presenti sul nostro territorio, quelle islamiche, africane,
indiane o cinesi incluse, che in modi
diversi strutturano culturalmente l’
inconscio dei residenti . Ed a suggello
di tutto, che senso ha parlare come il centro destra in nome di
genitori e figli, come se fossero
o fossimo tutti eterosessuali e monogami ? Non e' gia' di per se' il discrimine di una rimozione, la rimozione
di quella che potrebbe essere la
propria realta’ in famiglia
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