Se a quanto pare, per
l’amico ed ex collega Longfils tutto nel mondo e’ burla, come per il Falstaff
di Verdi, cultura ed intelligenza, che ha sopraffine, dovrebbero avvertirlo che
da tale sua idea della vita e’ bene che una buona volta preservi le istituzioni in cui opera, graziandoci di una
contro revoca della cittadinanza virgiliana concessa a suo tempo a
Mussolini. Già tale revoca di per se’ e’ una forma di antifascismo da
pochade, che per certi suoi colleghi di opposizione ha già richiesto fin troppo
dispendio di tempo e di denaro, consiliari : perché tirarla più ancora per le
lunghe, sotto il solito ammanto di pretese ragioni legalitarie? E’ una melina
che serve solo a mostrare quanto si sia a corto di idee propositive, se
non si ha altro di più serio da criticare o a cui pensare, screditando
tutta quanta l’opposizione al proprio seguito, proprio come la stessa revoca della cittadinanza
virgiliana a Mussolini ha mostrato tutto il fiato corto di tale antifascismo da
establishment, quando piuttosto si sarebbe dovuto evitare di lasciare la piazza
solo alla Boje, contrastare le interferenze di Forza Nuova nell’operato di
certi nostri sacerdoti, e raccogliere contro l’intimidazione pubblica, da parte
del solito manipolo di skinheads, di un’assembea in Medole ch’era consensuale
con le ragioni di una nostra scrittrice italiana di origini marocchine, Chaimaa Fatihi, lo stesso sdegno che
ha suscitato un’ identica incursione in Como. Meglio sarebbe se Longfils, quale
edotto insegnante di inglese in quiescenza, invece di ritornare sulla revoca
della cittadinanza onoraria a Mussolini
sollecitasse che si onorasse finalmente post mortem , con qualche
convegno, quella gloriosa del nostro concittadino Seamus Heaney, premio Nobel
della letteratura, e senza forse il più grande poeta in lingua inglese della
seconda meta’del secolo scorso, alla stregua delle care memorie dei
nostri Giorgio Bernardi Perini, Gianfranco Maretti, Enzo Dara.
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