domenica 20 maggio 2018

Lettere al giornale Sulla moschea in Guidizzolo

“A Guidizzolo non vi sara’mai una moschea islamica”,  sicuro del fatto suo comunica alla Voce di Mantova  il sindaco del borgo, Meneghelli, in risposta alla richiesta  di un suo concittadino mussulmano  di poter adibire a centro islamico di studio e preghiera una abitazione in disuso nella frazione di Rebecco.  Cosi’dicendo pare che il primo cittadino di Guidizzolo ignori che il referendum del 4 dicembre 2016, soprattutto con il voto delle forze del centro destra, Lega inclusa, ha confermato in vigore come presso che’ immodificabile  l’attuale nostra Costituzione, inclusi gli articoli 3, 7, 8, 19, 20, 21, 117 comma 2 lettera C, che riconoscono a  tutti il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume, il cui senso del pudore potra’ magari essere  violato  da qualche santo jain digambara, vestito d’aria, non certo da adepti islamici, che di tutto possono essere sospettati tranne che di assenza di decoro. In tali articoli si prescrive solo che gli statuti di tali religioni non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano,  senza fare alcun riferimento a limitazioni che possano essere addotte  per  motivi  di sicurezza o di ordine di pubblico. Ragion per cui il sindaco Meneghelli puo’legittimamente chiedere che anche i non islamici abbiano diritto di accesso a tale luogo di culto e di preghiera, che chi vi predica sia un imam qualificato dalla sua conoscenza e dal rispetto della Costituzione italiana,  ma non puo’ minimamente negare l’apertura di una centro congregazionale ad alcun rito confessionale, tanto meno se ad avanzare tale richiesta e’ un nostro concittadino musulmano, cosi’ come, sempre per restare attinenti ai fatti di casa nostra, il sindaco Palazzi non puo’cavarsela  in merito dicendo che sia una richiesta come un’altra,  quella dei mussulmani di Mantova di avere almeno un luogo di riunione e di culto in via Torelli.  L’uscita laconica di Meneghelli in termini giuridici e’ dunque squisitamente sovversiva del nostro ordinamento costituzionale, cui ha giurato fedelta’, e costituisce un’asserzione priva di qualsiasi lungimiranza, quale che sia stato l’esito delle nostre elezioni. In Italia 300 .000 nuovi pensionati ogni anno non vengono piu’ sostituiti nel mondo del lavoro, e di questo passo, se sara’ di fede musulmana almeno un terzo di chi per le nostre stesse esigenze  economiche  emigrera’ in Europa,   stando a quanto e’ prevedibile, le moschee dovremo costruirle noi, a nostre  spese, tanto piu’ opulente quanto piu’ i musulmani, come fecero i cristiani delle origini nei confronti del paganesimo, facendo erigere basiliche, avranno pur diritto di rifarsi, architettonicamente, di quanto a lungo siano rimasti clandestini  nelle catacombe dei nostri garages.

 

Odorico Bergamaschi

 

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