E’ un gran bene per Palazzi e per la nostra citta’, che
la sua vicenda giudiziale sia per ora
finita con un luogo a procedere, che
nulla di questa vicenda giustifichi che non gli si rinnovi la fiducia
nel voto amministrativo, stando alle conclusioni concordi della Procura e dei
Carabinieri,.E’ ad esse tutte quante che voglio attenermi, di fronte
alla reazione a propria difesa della casta mediatico-politica che si e’
scatenata di conseguenza, per cui si e’ passati da una sguaiataggine
colpevolista ad una sguaiataggine innocentista non meno riprovevole, a
copertura del fatto che in termini extragiudiziali non c’e nessuno delle parti
in causa che non ne sia uscito con le ossa bastantemente rotte,.e che in quel
che e’accaduto non ci abbia messo abbondantemente del suo.
Ora la bufera si addensa sul capo di Giuliano Longfils,
per l’ intervento disinformato di un Enrico Mentana quanto mai sopra le
righe, a ruota di quello di un Pierluigi Battista indignato come non mai, ai
quali ha fatto seguito quello di Paola Bulbarelli dettato nella sua tempistica
soprattutto dalla convenienza a smarcarsi politicamente. In realta’ la condotta
di Longfils non e’stata affatto grillina
ma di ispirazione angloamericana, come lo e’ la sua formazione culturale e
politica, ed e’stata altrettanto subdola
e infida quanto formalmente corretta ed ineccepibile.
Colpevole o innocente che fosse il sindaco Palazzi, il
suo esposto giudiziario ne era gia’ un impallinamento, e un sindaco dimezzato
ad anitra zoppa e costretto a dimettersi per difendersi meglio era quanto
Longfils si prefiggeva, come ingenuamente ha sventagliato anche in latino Ma e’
arduo ipotizzare che potesse agire diversamente, solo che avesse avuto un
diverso modo di intendere che cosa significhi in politica essere un uomo
d’onore nei confronti dei propri avversari, e sostenere che quanto di scottante
era venuto in suo possesso avrebbe potuto rimetterlo al diretto interessato
perche’ mettesse giudizio, cosi risparmiandoci
tutto quanto ne e’ seguito, di cui avremmo potuto benissimo fare a meno.
In fin dei conti, si sarebbe potuto arguire, v’era il sospetto di una
concussione.solo tentata, non c’erano indizi di una condotta seriale del
sindaco, e non si trattava certo di circonvenzione d’incapace. In realta’ tale
suo agire, assolutamente squisito, sarebbe stata mera omerta’ politica,
come disvela l'accusa improvvida di delazione mossagli dal
Battista Ma mi sa che per Longfils
“tutto nel mondo e’ burla”, come per il Falstaff di Verdi, e cosi con egli passo e chiudo,
come non ho modo di concludere diversamente in merito alla signora Cinzia Goldoni. Quanto invece alla signora Nizzoli, non so se si
debba parlare di leggerezza o di stoltezza o di perfidia piu’ unica che rara,
come lo e’ di certo la sua incredibile
bellezza Solo meno di lei dalla vicenda esce infine malconcio il Sindaco Palazzi: nell’ imprudenza delle
sue avances avrebbe dovuto essere devoto
con piu' discernimento al credo renziano in ogni nuova
tecnologia comunicativa. Anche un ragazzino illetterato di ultima generazione
sa taroccare messaggi, attribuendo alla
ragazza che lo ha appena lasciato parole
compromettenti con il suo nuovo boy friend.
Non c’ e’ bisogno di azzardare congiure, se fosse stato vittima delle quali
Palazzi uscirebbe da tali vicende ancor meno affidabile politicamente
Per gli stessi errori che sa di aver cosi’ commesso, per
sua ammissione diretta a denti stretti, e come si desume dal fatto stesso che ha invitato piu’ volte al rispetto
pietoso della sua privacy, trovo fuori
luogo e sgradevole che i big del Pd e lo stesso Maroni siano accorsi a proclamarne l ‘innocenza in ogni senso del
termine, e smodati gli interventi a cui ho alluso di Mentana e Battista, come
in una sorta di domino politico in cui chi e' della casta si soccorre a vicenda.Se
poi larga parte della cittadinanza
benche’.non sia affatto puritana e’ refrattaria a rubricare l’accaduto come un
mero fatto privato, forse e’ perche’ la
propensione e la disponibilita che il Sindaco ha mostrato nel chattare
con tanta insisita reciprocita’indiscreta con l’ex vice presidente di
un’associazione privata, da cui tutto ha avuto inizio, non dimentichiamolo, non
l’ha espressa nell’aprirsi e nel cimentarsi altrettanto, nei termini che egli non voglia, o non
predisponga, con la cittadinanza di Mantova ed i suoi esponenti, nel dare conto vuoi all’ingegner Paolo
Rabitti vuoi alle opposizioni del suo
operato, nel prestarsi a critiche che
possa ritenere sensate o degli apporti migliorativi, chiudendosi invece a
riccio nel suo trigol magico o in che altro di autoreferenziale, ancor ora con
rigenerata sicumera ed arroganza, invece
che con accogliente umilta’ resipiscente. Piaccia o non piaccia dalla
vicenda la immagine pubblica di Palazzi ne e’ uscita scossa, per cui sta ora
ai suoi elettori e sostenitori ed amici
rinnovargli stima ed affetto con accresciuta maturita’ umana e politica, consapevoli delle vulnerabilita’ del Sindaco
che ne sono emerse, insieme ai suoi
pregi, evitando giustizialismi o innocentismi che siano a senso unico, o
rimozioni dell’accaduto, e di quanto ne e’ emerso, che siano una sorta di
verginity soap o di imenoplastica. Si
tratta di tagliandi, di sopra e di sotto, che e bene lasciare in tutto e per
tutto al Cavalier Silvio.e a chi vuole ancora credergli.
Bergamaschi Odorico
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